R. & P.
Legalità! Su questa parola si gioca il destino di noi calabresi. Non lavoro, non cultura, non turismo, legalità. Sull’onda del principio di legalità i comuni vengono sciolti con un crescendo rossiniano e il calabrese dovrebbe essere contento di questo perché dal ripristino della legalità passa il riscatto della sua terra. Secondo la vulgata.
Poco importa se i “grand commis” di Stato non garantiscono il decoro urbano, Ah la legalità! la città pulita, la raccolta della spazzatura, ah la legalità! il corretto smaltimento dei rifiuti senza mefitici odori, ah la legalità! le acque del mare pulite, ah la legalità! tempi ragionevoli per le concessioni amministrative, ah la legalità! File non disumane per il ritiro dei mastelli del Vetro, ah la legalità! Queste sono chimere, che volete che importi se i piccoli imprenditori locali chiudono (26 attività chiuse sul corso principale di Siderno, mi dicono), se i turisti non vengono, se i giovani scappano (hanno iniziato la fuga anche i meno giovani), se la nostra terra somiglia sempre più a un deserto? Ma c’è la legalità da ripristinare, non lo dimenticate, calabresi ndranghetisti, quando vi sarete redenti potremo parlare di lavoro, cultura, turismo, bellezza e di tutto quello che serve per vivere in maniera dignitosa, normale, da italiani non sottosviluppati. Oggi no, oggi dovete subire, penare fra il lezzo della discarica, fra i topi e gli scarafaggi, fra la spazzatura abbandonata per strada, fra le acque di fogna del mare. In nome del principio supremo della legalità i sogni dei sidernesi muoiono all’alba. Giuseppe Caruso
Presidente Ass. Culturale Volo