R. & P.
Circa le ultime indicazioni arrivate dal giudice Lombardo e dal Ministro Minniti, è importante che, in questa campagna elettorale, le voci contrarie alle consorterie mafiose e agli ambiti grigi che da essa traggono forza, siano chiaramente forti e determinate nel respingerle e nel combatterle, anche con un impegno scritto firmato sul “Registro della Cittadinanza consapevole” presso la Prefettura di Reggio Calabria, soprattutto per ribadire che non vogliamo e respingiamo i voti della ndrangheta, diretti e/o indiretti. Questo però non basta. Occorre infatti ogni giorno dimostrare che tutti i comportamenti che si determinano contro le mafie avranno sempre accoglienza e sostegno da parte delle forze politiche; mentre, nello stesso tempo, le stesse forze politiche dovranno dimostrare che sapranno e vorranno respingere tutti i comportamenti mafiosi e/o paramafiosi che si prefiggono-oggi e in futuro- di condizionare le elezioni e/o di scardinare/condizionare il vivere civile e costituzionale. Non è un messaggio scontato, ma va ribadito giorno per giorno come un patto, questo sì vincolante, tra il candidato e il cittadino, che deve trovare, nel futuro membro del Parlamento, il riferimento istituzionale sicuro e affidabile per una lotta che, come detto dal giudice Lombardo, è iniziata già tardi. Ma non devono solo essere le parole a rappresentare la lotta contro le mafie, ma i fatti concreti ed i gesti significativi.
28.02.2018
L’Ufficio Stampa