Tale, gratificante, dato emerge dall’analisi realizzata in stretta collaborazione con Lab24, per la quale sono state individuate le dieci città italiane più sostenibili nell’anno 2022, tenendo presenti diciotto fattori a loro volta divisi in cinque macro-aree, ossia acqua, ambiente, aria, mobilità e rifiuti, per i quali la “Città dei Bruzi” risulta al settimo posto, unica ad essere inclusa nella graduatoria da Roma in giù visto che le altre nove sono tutte espressione della cultura ambientalista del Nord.
di Antonio Baldari
ROMA – Cosenza è nella top ten delle “città green” d’Italia! Una bella notizia che non guasta, anzi fa molto piacere in uno dei tanti momenti in cui c’è una tremenda avarizia di “good news”, di belle notizie, per l’appunto, relative alla regione Calabria, ancora di più se esse hanno chiara attinenza con l’Ambiente; ed invero tale, gratificante, dato emerge dal 30mo rapporto “Ecosistema urbano” a cura di Legambiente in stretta collaborazione con Lab24, per il quale sono state individuate le dieci città italiane più sostenibili nell’anno 2022, tenendo presenti diciotto fattori a loro volta divisi in cinque macro-aree, ossia acqua, ambiente, aria, mobilità e rifiuti, per i quali la “Città dei Bruzi” risulta al settimo posto.
Più specificatamente, entrando nel dettaglio gli anzidetti fattori considerati per lo stilare la suddetta classifica hanno avuto riguardo all’AMBIENTE per quanto concerne alberi in aree di proprietà pubblica; isole pedonali; solare pubblico ed uso efficiente del suolo e verde urbano; e poi troviamo l’ARIA, con biossido di azoto, ozono e pm10; l’ACQUA per quanto concerne i consumi idrici; la dispersione della rete idrica e l’efficienza della depurazione; e poi ancora la MOBILITA’ relativamente al trasporto pubblico; passeggeri trasporto pubblico; piste ciclabili; tasso di motorizzazione e vittime della strada; infine, sono stati considerati i RIFIUTI avendo riguardo ai rifiuti differenziati ed ai rifiuti prodotti.
A dare un’occhiata obliqua all’indagine condotta da Legambiente e Lab24, circa lo stato di salute dei capoluoghi italiani di provincia italiani, emerge che le dieci, migliori, città mantengono la loro posizione consolidata, ancorché i piazzamenti registrati rispetto al 2022 risultino variati: ad ogni buon conto le principali città italiane rimangono ben lontane dalla vetta con, tanto per citare degli esempi, Venezia che è collocata all’11mo posto mentre Bologna è posta dodici posizioni più giù rispetto alla “Serenissima” essendo 23ma. In tutto questo va anche e soprattutto sottolineato come le 105 città italiane esaminate abbiano denotato una performance di carattere medio in costante miglioramento, essendo non propriamente trascurabile posto che le note positive fatte registrare sono da ascriversi al settore dei rifiuti, non soltanto per quanto attiene alla raccolta differenziata – al riguardo la città di Ferrara è prima con l’87,6% nel mentre la media dei capoluoghi è salita al 62,7% – ma anche per ciò che riguarda la produzione calata di dieci chili passando dai 526 ai 516 annui pro capite.
Cresce altresì l’estensione delle isole pedonali, mentre risulta qualche passo in avanti concernente la qualità dell’aria, specialmente sulle cosiddette “polveri sottili” e sul fronte dell’ozono, la cui situazione rimane comunque molto pesante; concludendo, le dieci “città green” vedono ben nove città espressione della cultura ambientale del Nord, con Trento al primo posto, e poi di seguito Mantova, Pordenone, Treviso, Reggio Emilia e la Spezia tra le prime sei, Cosenza è come detto settima, l’unica dal Rubicone in giù, visto che le tre che completano la top ten, dall’ottavo al decimo posto, risultano essere Forlì, Bolzano e Belluno.