R. & P.
Caro Zingaretti,
in cinquant’anni di militanza non ho mai scritto una lettera per recriminare o lamentare alcunchè nei confronti del partito nazionale.
Oggi, da amministratore locale, sento la necessità di trasmettere a te alcune considerazioni su come io, da sindaco e militante del PD, vivo la situazione venutasi a determinare in Calabria.
Personalmente, da socio fondatore del PD, quantomeno in provincia di Reggio Calabria, sono rimasto nel partito anche nel momento più critico, quando sia con motivazioni politiche generali che per ragioni locali, in questa provincia si è verificato un fuggi fuggi generale.
Oggi vivo con grande preoccupazione e tensione, certamente maggiori di allora, il grave momento critico che stiamo attraversando.
Sono fortemente d’accordo sul fatto che occorra un profondo rinnovamento del PD calabrese ma mi chiedo: come fa a rinnovarsi un partito privato da anni di una qualsivoglia vita democratica?
Credo sarai d’accordo con me che il rinnovamento perché sia vero e produca ricchezza culturale non può essere sostituismo ma un processo politico in grado di far convivere positivamente esperienze politiche e generazionali diverse.
lo sono d’accordo con te. Occorre aprire una grande fase politica di costruzione del PD calabrese: perché di questo si tratta!
D’altra parte non posso certo sottacere che sono sindaco dal 2015 e che mi sento davvero fortunato per la circostanza che questa mia esperienza ha coinciso con il mandato del Presidente Oliverio al governo della Regione.
La presidenza Oliverio ha saputo costruire un rapporto diretto e proficuo con i comuni ed i territori, implementando programmazione e capacità di spesa come mai prima, e i numeri sono lì a dimostrarlo.
Solo nel mio comune, Bianco, abbiamo in cantiere lavori per oltre 15 milioni di euro e non certo per motivi di vicinanza politica. Infatti, questa esperienza regionale si è caratterizzata per la trasparenza dei metodi di finanziamento, attraverso la pubblicazione di bandi e selezioni di merito che hanno messo tutti i comuni, indipendentemente dal colore politico dei sindaci, di accedere alle risorse comunitarie e nazionali.
Insomma, aldilà dei problemi drammatici che sicuramente la Calabria ha, con Oliverio si è finalmente rotta quella consuetudine negativa delle risorse non spese e del clientelismo nella distribuzione delle poche che venivano utilizzate.
Ora io vorrei capire se la sostituzione di Oliverio viene proposta per rinnovare il partito oppure perché si ritiene che il giudizio politico-amministrativo sull’esperienza sia negativo?
Sul secondo quesito penso sia giusto e legittimo che siano i calabresi a decidere. A partire dagli amministratori, che sono stati gli interlocutori più immediati del governo regionale.
Credo che il PD non possa permettersi, nel quadro politico attuale, di perdere ancora una regione. A maggior ragione se dovesse avvenire attraverso un gioco al massacro che coinvolge il centro del partito.
La Calabria è complessa. Le sue Istituzioni, molto deboli per decenni, continuano ad esserlo. E’ qui che
pongo un interrogativo: perché nessuna esperienza di governo è stata confermata per la seconda legislatura, e qualche volta non ha completato nemmeno la prima?
A mio parere le risposte sono diverse ma il mancato compiersi di un regionalismo pieno è stato al contempo causa ed effetto della debolezza della politica e deWa carenza di cultura istituzionale. Ti inviterei a riflettere anche su questo. Caro Zingaretti, vieni in Calabria ad ascoltare i segretari di circolo ed i sindaci, con grande umiltà e responsabilità. Non so come si possa uscire da questa situazione ma tanti militanti democratici come me chiedono solo di essere ascoltati. Ascoltati davvero.
Le polemiche su eventuali ingerenze della Magistratura nelle scelte del PD sono, per quel che mi riguarda, offensive ed inopportune. E credo che sia stato un errore che il PD calabrese da tempo abbia lasciato ad altri la bandiera della lotta contro le cosche mafiose.
Caro Zingaretti,
ho iniziato questa mia parlando di una Calabria complessa. Credo che questa complessità non sia compiutamente rappresentata negli organismi dirigenti del partito, così come penso che anche per questo motivo le analisi del PD sulle regioni del Mezzogiorno non siano adeguate o sono ferme al ‘900.
Vorrei soffermarmi anche su altre problematiche ma non è il caso: spero ci saranno altre occasioni.
Ti invito, dunque, a prendere in mano la situazione calabrese, creando rapidamente una situazione di
ascolto che miri a superare l’attuale crisi.