RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Carissimi, ho atteso tre mesi prima di scriverVi, il tempo già trascorso in questa terra che sento mia e comincio ad amare.
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Scrivo per esprimere il mio grazie non solo per l’accoglienza e la stima dimostratami, ma soprattutto per il servizio che prestate alle Comunità della Locride. Lo faccio sapendo quali sono le mie responsabilità e le attese di questa Diocesi.
So di essere vescovo di un popolo che vive tra mille disagi e attende di essere accompagnato e sostenuto nelle sue difficoltà e nei suoi problemi. Desidero parteciparVi la stima e la considerazione che la Chiesa ha verso quanti si dedicano al servizio della cosa pubblica.
Come ha ricordato un santo sindaco, Giorgio La Pira, “la politica è l’attività religiosa più alta dopo quella dell’unione con Dio, perché è la guida dei popoli, una responsabilità immensa, un severissimo e durissimo impegno”. Dal vostro impegno e dalle vostre scelte intelligenti e lungimiranti dipendono le sorti della nostra terra. In questo tempo, la mediocrità di taluni che si occupano dell’amministrazione della cosa pubblica, spesso amplificata da un sistema di comunicazione che contribuisce esso stesso a far politica, ha fatto sì che a poco a poco si consumasse un distacco di tanti giovani dall’impegno politico.
Ha preso il sopravvento un esasperato individualismo che tende a porre in primo piano gli interessi privati ed una soggettività senza legami, senza relazioni, senza responsabilità. Una politica incapace di gestire i processi di cambiamento in atto, arroccata sugli interessi di parte e litigiosa, e per di più spiazzata dall’economia, dalla finanza e dalla tecnologia, è estremamente debole di fronte alle organizzazioni malavitose, ai consolidati sistemi di illegalità, alla diffusa corruzione, alla criminalità ed al malaffare, fenomeni purtroppo non rari che paralizzano lo sviluppo del nostro territorio, tanto bello ma anche geograficamente emarginato.
Urge tanto coraggio per uscire da meccanismi perversi, ma soprattutto il coraggio di saper osare investendo in progetti di crescita, che favoriscano il lavoro e la cooperazione, impiegando con saggezza e lungimiranza i fondi di intervento che si rendono disponibili. Il non saper investire eventuali fondi comunitari per lo sviluppo fa perdere opportunità che aggravano la miseria del nostro popolo.
Mi rivolgo agli amministratori appassionati della cosa pubblica, che credono nel valore del proprio impegno e nelle potenzialità di sviluppo che la sana politica possiede, a quanti camminano tra la gente e ne avvertono il disagio e i problemi.
Mi rivolgo agli amministratori che sentono il grido di quanti non hanno voce per invocare aiuto, dei padri che hanno perso il lavoro, delle famiglie in sofferenza, dei giovani ai margini e che hanno perso ogni fiducia nel loro futuro.
A tutti gli Amministratori che ancora credono nella politica come missione, mi permetto di chiedere un supplemento di impegno:
– Per amore del tuo popolo, non lasciarti tentare da piccoli tornaconti e sotterfugi, sappi resistere ad ogni forma di arroganza e prepotenza;
– Per amore del tuo popolo, fatti interprete del grido di tutti, non solo di quelli che ti hanno votato, elaborando scelte ed indirizzi che attuino operativamente il bene comune e salvaguardino la bellezza e l’integrità del nostro territorio;
– Per amore del tuo popolo, spendi il tuo tempo nell’ascolto della gente comune, che incontri per strada e nel dialogo con quanti, come te sono stati deputati a questa alta missione di amministratori della cosa pubblica e sentono che da soli, senza una rete di collaborazioni e senza una vera condivisione di valori, non si va avanti né si offrono concreti contributi alla crescita e allo sviluppo del territorio;
– Per amore del tuo popolo, lotta contro ogni forma di illegalità ed ingiustizia, di cattiva gestione delle risorse, di spreco, di uso privatistico dei beni comuni, di mal governo, di distrazione dei fondi comuni, come anche contro ogni forma di assenteismo, di disinteresse e di deresponsabilizzazione nell’assolvimento delle funzioni pubbliche;
– Per amore del tuo popolo ripaga il consenso e la fiducia dei cittadini che ti hanno eletto, contando sulla tua saggezza e lungimiranza e prova a commisurare le scelte amministrative con uno sguardo ai più deboli e poveri.
Scusandomi se ho invaso un campo non di mia competenza, auguro a tutti gli Amministratori di rendere un servizio alto per il bene e la crescita della nostra terra.
+ Francesco Oliva
vescovo di Locri-Gerace