di Gianluca Albanese
LOCRI – L’accreditamento del museo di Locri Epizefiri nel sistema museale nazionale è stato “festeggiato” con la tappa locrese di “Levantina”, la manifestazione incentrata sui legami tra l’antica Grecia e quella attuale che ieri pomeriggio ha riunito nella sala conferenze della struttura archeologica, autorità, giornalisti, scrittori e operatori del Gal “Terre Locridee” per approfondire le origini storiche della nostra terra e, naturalmente, delineare nuove prospettive di sviluppo incentrate sul patrimonio culturale.
Una manifestazione che ha già toccato le tappe di Corfù, Treviso e Otranto e approda a Locri per aprire mondi e dialoghi nuovi, attraverso luoghi ed esperienza di respiro internazionale, promossa dal Gal e ideata da Myth Euromed, col patrocinio dell’Ambasciata di Grecia e del museo e parco archeologico di Locri Epizefiri.
Dopo il messaggio di benvenuto della direttrice del museo Elena Trunfio, la giornalista Mariateresa D’Agostino ha introdotto il videomessaggio dell’ambasciatrice greca in Italia Eleni Souranì e l’intervento in presenza del ministro plenipotenziario dell’ambasciata ellenica Despina Koukoulopoulou che ha detto di sentirsi a casa e di aver trovato a Locri un pezzo della propria famiglia.
Il presidente del Gal Francesco Macrì ha tessuto le lodi dell’assessore all’Agricoltura della Regione Calabria Gianluca Gallo “che – ha detto – sta lavorando moltissimo per il territorio, come non aveva mai fatto nessuno in precedenza”, spronando gli ospiti presenti a diffondere l’immagine positiva del comprensorio locrideo e delle sue risorse e potenzialità.
Gli ha fatto eco il direttore del Gal Guido Mignolli, che ha aggiunto che “la nostra gente forma un mosaico incredibile – ha detto – e segno di multiculturalità, in una terra che vanta una grande biodiversità”, mentre l’ideatore della kermesse Marco Cotrona, calabrese di origine ma veneto di adozione, ha incentrato l’intervento sulla possibilità, con occasioni del genere, di raccontare in maniera diversa e migliore la Calabria.
Quindi, è stata la volta dei giornalisti di fama internazionale presenti. Da Giovanni Vale, che racconta ogni giorno i balcani e ha scritto una guida sull’antica Repubblica di Venezia, anticipando che sta lavorando su una della Magna Grecia, a Samantha De Martin che ha sottolineato l’importanza della comunicazione sulla bellezza della Locride che nasce dal dialogo, mentre Patrizio Nassirio, parlando della storia della propria famiglia, ha ricordato che “il Mediterraneo è una cosa sola”.
Donata Marrazzo ha offerto un saggio della propria attività di autrice di podcast, aggiungendo che “ciò che si è verificato a Riace nei lustri precedenti è un esempio di filoxenia tipica della Magna Grecia, e Mimmo Lucano ha agito come un greco antico”.
Negli interventi conclusivi, c’è stato l’inevitabile riferimento alla candidatura della Locride a Capitale Italiana della Cultura 2025, che non ha superato lo scoglio della prima selezione. Mignolli ha ricordato che “si può riproporre ogni tre anni”, chiudendo con una battuta che ha il sapore della sfida: “pensiamo – ha dichiarato – alla candidatura a Capitale Europea della Cultura”.