R. & P.
Grande emozione per la delegazione di ragazzi del Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, guidato dal dirigente Carmela Rita Serafino.
Giulia Glioti, Isabella Orlando, Luca Macrì e Francesca Galluzzo, accompagnati dalla professoressa Monica Scoleri, si sono recati, sabato 29 aprile, al Museo Diocesano, a Gerace, per sancire un impegno molto particolare. In occasione del Convegno “La cultura, quale antidoto alla criminalità”, a conclusione della mostra “Raffaello sul filo del telaio”, è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa tra la Diocesi di Locri – Gerace, Museo Diocesano – Tesoro della Basilica Minore di Gerace e gli Istituti scolastici: Liceo Classico “Ivo Oliveti”; Liceo Scientifico “Zaleuco” e Liceo delle Scienze Umane e Linguistico “Mazzini” di Locri.
Alla presenza di numerose autorità politiche, religiose e civili, tra le quali il vescovo della Diocesi di Locri – Gerace, mons. Francesco Oliva, il giudice Nicola Gratteri, la sottosegretaria al Ministero degli Interni Wanda Ferro, nonché di alcune rappresentanze del Museo Archeologico di Reggio Calabria, dei dirigenti Scolastici, del direttore del Museo Diocesano, dott. Giacomo Oliva e del direttore della Cittadella Vescovile, prof. Giuseppe Mantella, il suddetto documento, firmato dalle diverse parti, ha messo in evidenza l’obiettivo di coinvolgere gli studenti degli ultimi anni, in attività di conoscenza e promozione del territorio, attraverso quelle che sono le opere esposte nel Museo e le attività culturali, che si svolgono all’interno della struttura, consistente non solo nella partecipazione a convegni, conferenze, presentazioni di pubblicazioni, ma principalmente nell’essere essi stessi protagonisti di queste attività.
Un accordo voluto fortemente dal vescovo Oliva, cosciente del fatto che la Calabria è depositaria di un immenso tesoro di storia, di manufatti storico – artistici e bellezze naturali, delle quali la Locride è parte integrante, purtroppo, però, poco valorizzati dagli abitanti stessi.
Anche i libri di testo poco parlano della storia e degli eventi scritti in questo territorio, con gravissimo danno per la formazione dei giovani studenti, nonostante gli sforzi dei docenti di colmare le lacune.
Tutto ciò porta il ragazzo al disinteresse verso la salvaguardia dei beni culturali, aprendo la strada a conseguenze negative, senza escludere quelle criminali.
E questo non è concepibile, perché la conoscenza delle proprie radici, sta alla base dell’identità di un popolo.
Su questa certezza il Museo Diocesano, che nella sua essenza e costituzione ha, come compito principale, la pastorale della formazione e dell’educazione alla conoscenza della storia e della fede di un popolo, attraverso, anche, i manufatti e le opere d’arte, si rende disponibile a far sì che le nuove generazioni possano appassionarsi alla propria terra da protagonisti fieri e consapevoli.
Il tessuto storico di un Paese va coltivato, accudito e reso fecondo da iniziative, che lo mantengano forte e integro ai posteri, per un futuro ricco di aspettative realizzabili, ma, prima di tutto, per poter affrontare il presente con entusiasmo e intraprendenza, che possa far inorgoglire tanti giovani e orientarli a scegliere il proprio ambiente, dove realizzare i loro sogni.
I ragazzi del Liceo Scientifico Zaleuco affronteranno a testa alta questa sfida, perché sanno che, mai come in questo tempo, la cultura è il mezzo più sicuro verso una libertà nella dignità, e il loro esempio può aprire la strada ad una società, aperta alla bellezza, all’accoglienza, alla collaborazione, alla pace.
“Un popolo senza la conoscenza della propria storia, origine e cultura è come un albero senza radici” (Marcus Garvey).