R. & P.
Una giornata all’ insegna della bellezza e della storia, quella vissuta dai ragazzi delle classi I B – I C – I H del Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, guidato dal dirigente Carmela Rita Serafino, che venerdì 21 aprile, accompagnati dai docenti: Maria Romeo, Giulia Canturi e Francesco Fontana, hanno potuto visitare le perle della “Costa degli Dei”, Tropea e Pizzo.
Oltre a godere di panorami unici e spettacolari si sono potuti immergere in tutta quella parte di avvenimenti passati, che hanno caratterizzato quei luoghi.
Tropea, uno dei siti più incantevoli della costa calabra, con una vista suggestiva sul mare cristallino, vanta una Cattedrale, fondata in epoca normanna, e più volte rimaneggiata, per rimediare ai danni sismici, che presenta due portali gotici di grande fascino.
Per non parlare del Santuario benedettino di Santa Maria dell’Isola, uno dei luoghi più fotografati di Tropea, per la sua ubicazione singolare, che la vede posta su uno scoglio, proprio davanti al paese.
I ragazzi, poi, hanno potuto godere dei tanti palazzi del ‘600 e del ‘700, situati nel centro storico, dove si trova la Chiesa di San Demetrio, con una splendida cappella trecentesca.
Situato su un promontorio a picco sul mare, Pizzo Calabro, sorge in quel tratto di costa tirrenica calabrese che va da Tropea a Capo Vaticano.
Oltre al centro storico, dove si è potuto gustare il famoso “tartufo”, non è mancata la visita al Castello quattrocentesco, fatto costruire da Ferdinando I d’Aragona, e dove nel 1815, fu fucilato Gioacchino Murat, re di Napoli, uomo valoroso e impavido, che a Pizzo cercava la vittoria e la riconquista del suo regno, e invece vi trovò la morte.
All’interno del maniero una ricostruzione storica degli ultimi giorni di vita di Murat.
Le classi hanno potuto visitare le celle, nei semi sotterranei, dove è stato tenuto prigioniero, e dove il re scrisse la lettera di addio alla moglie Carolina e ai suoi quattro figli.
Un’opportunità unica di rivivere, in prima persona, le vicende storiche, che segnarono il destino di un popolo.
Altra tappa è stata la Chiesa di Piedigrotta, tra storia locale e leggenda.
Si narra di un naufragio, durante il quale i marinai si salvarono giungendo a riva insieme al quadro della Madonna e alla campana di bordo, miracolosamente intatti.
Decisero, quindi, di scavare, nella roccia, una piccola cappella dove collocare la sacra immagine, rimasta sempre integra, nel tempo, nonostante le tante tempeste che si sono abbattute sulla costa.
Nel corso dei secoli sono state scolpite diverse statue di santi e madonne, che ancora oggi incantano, con la loro atmosfera mistica, i tanti visitatori, così come è accaduto ai ragazzi del Liceo Zaleuco.
Un’uscita didattica assolutamente sorprendente, che li ha coinvolti interamente, facendoli approfondire ulteriormente, e in presenza, una parte della storia della loro terra, immersa in bellezze architettoniche e naturali, che tutto il mondo ci invidia.
“Calabria è grigiore non possono convivere nella stessa frase. Dovunque ti giri scopri colori, cieli e orizzonti” (Fabrizio Caramagna).