Faites vos jeux. Quante volte abbiamo sentito questa frase, anche se non siamo magari neanche mai entrati in un casinò? Una miriade, di sicuro, perché è la frase simbolo di ogni casa di gioco che si rispetti, ma anche ormai un modo di dire, una sorta di formula magica anche da usare più o meno scherzosamente in altre circostanze della nostra vita comune: un gioco in famiglia, con gli amici e tante altre situazione simili.
Nei casinò è l’invito a puntare alla roulette, il divertimento per eccellenza della case di gioco, guidato da un elegante croupier che di lì a poco lancerà la pallina nella ruota accendendo i sogni di tutti i partecipanti a quel giro, facendo crescere l’adrenalina accompagnata dalla speranza che la pallina arresti la sua corsa nella casella del numero prescelto.
Quello della roulette è un gioco che affonda le sue origini al tempo dei romani, con i soldati del tempo che, nei momenti di riposo, usavano la ruota di un carro da guerra nella quale inserivano una freccia mentre a terra erano tracciati dieci spazi: lo spazio che indicava la freccia quando la ruota concludeva il suo girare definiva il nome del vincitore.
L’origine della versione attualmente in uso invece non è precisamente conosciuta, essendo in realtà una sorta di mix di giochi simili ma diversi. Divenne comunque l’attrazione principale dei casinò grazie ai francesi, e precisamente a Bordeaux nel 1716, i quali fecero una sorta di mix tra l’hoca e il portique, due svaghi nazionali.
Ma cosa rende così affascinante la roulette? Per chi ama il gioco d’azzardo l’imprevedibilità di questo gioco non ha eguali, nonostante ci abbiano provato in tanti, anche matematici e studiosi di alto profilo, non esiste un sistema o una tecnica che possa in qualche modo garantire una vincita sicura. Alla roulette è la buona sorte a farla da padrona, perché anche se il colore nero, ad esempio, è uscito già dieci volte di fila, non è escluso che esca una undicesima volta, mandando in tilt chi magari ama puntare sul rosso o sul nero.
Ogni giocatore, in questa particolare attrazione, deve fare i conti esclusivamente con la sua buona stella, tentando la fortuna. Nel tempo, comunque, si sono riscontrati eventi eccezionali, come ad esempio a Montecarlo nel 1873, quando un anonimo meccanico riuscì a vincere qualcosa come 1,5 milioni di franchi una settimana! Nella nostra penisola invece fa ancora eco la straordinaria vincita firmata da Richard Jarecki, medico americano di origine tedesca, che nel 1969 ha letteralmente sbancato il casinò di Sanremo, riuscendo a vincere ben 120 milioni delle vecchie lire in un solo giorno. Un evento eccezionale che portò la casa di gioco a sospenderlo per due settimane, sospettando una truffa, ma al suo ritorno la ‘fortuna’ non lo mollò e vinse in poche settimane oltre 600 milioni di lire…