di Francesca Cusumano e Simona Ansani
LOCRI – Il “caro energia” sta mettendo a dura prova le Amministrazioni comunali del comprensorio locrideo che faticano a gestire l’impennata dei costi e che nonostante le risorse stanziate nelle loro casse dal precedente Governo, si trovano ora a lanciare un nuovo grido d’allarme affinchè il prossimo Esecutivo di Palazzo Chigi, predisponga in tempi rapidi un intervento normativo ed economico non solo per continuare a erogare i servizi pubblici ma anche per chiudere il bilancio di quest’anno così da impostare quello del 2023.
Parole cariche di preoccupazione sono quelle emerse dai sindaci con i quali la nostra testata si è confrontata, ribadendo a più riprese come i Comuni non solo non possiedano allo stato attuale, gli strumenti per poter compensare l’impennata delle spese energetiche ma anche per sostenere le aziende del territorio, che dopo gli ultimi anni di lockdown e restrizioni, l’aumento vertiginoso dell’energia, ha comportato per alcune, ad una inevitabile riduzione settimanale dell’orario di lavoro.
Strategia di risparmio, misura di sostegno straordinaria da parte del prossimo Governo che si insedierà da qui a breve e dotazione sul proprio territorio comunale delle cosiddette Comunità Energetiche Rinnovabili” (sostenute dai finanziamenti del Pnrr e dei Fondi Strutturali), impianti comuni per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, con benefici ambientali, economici e sociali, sono stati i punti sui quali abbiamo focalizzato la nostra attenzione insieme ad alcuni primi cittadini della Locride.
GIOVANNI CALABRESE-SINDACO DI LOCRI
«Il problema – ha commentato il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese – è che non abbiamo grossi strumenti per poter fronteggiare questo aumento dell’energia elettrica. Abbiamo un incremento anche a livello comunale sulle forniture dei servizi pubblici che non possiamo sicuramente bloccare. Abbiamo avuto degli importi da parte del Decreto Aiuti per conto dello Stato che sicuramente, non bastano a far fronte a quelle che sono per l’appunto, le logiche esigenze relative a questa impennata delle spese energetiche. Anche sul versante del privato, non disponiamo di strumenti, perciò auspichiamo che il nuovo Governo possa intervenire per fornirci delle soluzioni che purtroppo, stanno mettendo in ginocchio non solo gli enti locali, ma anche le attività private, se si pensa che gli aumenti ammontano al 50, 60 e 70%. C’è grande preoccupazione, mi preme sottolineare che noi al momento, non abbiamo strumenti per poter aiutare i nostri commercianti, le nostre aziende. Una problematica questa che attanaglia tutta l’Italia, ragion per cui ci affidiamo alla sensibilità del nuovo Governo affinchè si riesca a portare la situazione alla normalità, insostenibile da tutti i punti di vista».
Sulle cosiddette “Comunità Energetiche Rinnovabili” il primo cittadino ha sostenuto che «in questo senso, abbiamo disposto l’attivazione di questi sistemi di energia rinnovabili nelle scuole, ad esempio ora, stiamo provvedendo a completare quelli della scuola media Maresca e del Plesso Scarfò; e anche se spesso queste procedure richiedono tempi lunghissimi, rappresentano certamente una soluzione e al contempo, si potrebbe anche pensare ad interventi strutturali, ricorrendo a finanziamenti. Recentemente, a questo proposito, è uscito un apposito bando, al quale stiamo lavorando per potervi partecipare. In ogni caso, tra la partecipazione a un bando, la fase istruttoria e la risposta, passano anni. Il problema ce l’abbiamo ora, non possiamo rinviare a quando si avrà la possibilità di intercettare un finanziamento per realizzare un impianto fotovoltaico, perché le lungaggini burocratiche ci consentirebbero di averlo non prima di due anni, se tutto va bene. Il problema va risolto e va risolto ora, anche perché a breve rischiamo di avere le saracinesche dei commercianti chiuse, perché non sanno più come andare avanti, come già si sta verificando per alcune attività che hanno ridotto la loro giornata lavorativa. Rinnoviamo il nostro grido di allarme agli enti preposti, in particolar modo al Governo, perché in un territorio depresso come il nostro, una crisi del genere vale doppio».
GIUSEPPE CAMPISI-SINDACO DI ARDORE
«Purtroppo dinanzi questa crescita esponenziale dei costi energetici – ha spiegato a Lente Locale, Giuseppe Campisi, sindaco di Ardore – i Comuni possono fare poco o niente. Abbiamo bisogno urgentemente di qualche decreto ad hoc da parte del Governo che supporti anche noi enti locali, altrimenti si rischia di far saltare i bilanci ed andare in dissesto. Se poco tempo fa, abbiamo pagato una bolletta pari a 39mila euro, il mese successivo l’importo è stato di 117mila euro. Solo un intervento ministeriale può salvare i Comuni, le aziende, perché anche i privati si trovano in grossa difficoltà».
«A proposito dell’attivazione dei sistemi di energia rinnovabili – ha aggiunto il primo cittadino -sto valutando quali potrebbero essere i vantaggi, tant’è che la prossima settimana avrò un incontro con esperti del ramo. Stiamo analizzando tutte le soluzioni possibili per limitare i danni. L’attuale situazione che ci si prospetta è molto complicata. Io come gli altri miei colleghi sindaci, siamo seriamente preoccupati».
GEPPO FEMIA – SINDACO DI MARINA DI GIOIOSA JONICA
«Di fronte al caro energia, la mia strategia di risparmio – ha detto Geppo Femia, sindaco di Marina di Gioiosa Jonica – sarà incentrata su un forte incremento delle rinnovabili, anche ricorrendo all’eolico, che mi è poco simpatico, per il medio termine e per il brevissimo termine ricorrere, ove possibile, alla diminuzione dell’illuminazione pubblica. Credo altresì, sia doverosa, una misura di sostegno straordinaria da parte del prossimo Governo. Anche ricorrere alle Comunità Energetiche Rinnovabili, mi sembra cosa buona e giusta, se depurata da logiche demagogiche e opportunamente incentivata con risorse finanziarie e di personale; se ben strutturata ed assistita, consentirebbe pure la partecipazione della comunità cittadina e potrebbe garantire il minimo costo, se non la gratuità, della fornitura di energia ai meno abbienti ed a coloro i quali si trovano in condizioni di temporanea difficoltà economica».
MARIATERESA FRAGOMENI – SINDACO DI SIDERNO
Per il sindaco di Siderno, Mariateresa Fragomeni, amministratrice di uno dei Comuni più popolosi della Locride «I Comuni sono doppiamente colpiti:come Amministrazioni, nel senso del complesso di attività che necessitano di energia per essere svolte, come comunità, nel senso dei cittadini e delle imprese che soffrono una crisi energetica senza precedenti. Noi non abbiamo gli strumenti per affrontare i costi di questa situazione, occorre un piano strategico del nuovo Governo e dell’Europa, come Anci abbiamo stimato in 2 miliardi di euro l’entità dell’intervento, parliamo di una dimensione gigantesca».
Per il primo cittadino è quindi di vitale importanza, il sostegno economico del nuovo Governo e dell’Europa «Non si possono tagliare i servizi pubblici – ha sottolineato – si può razionalizzare e questo lo facciamo, ma serve un intervento su vasta scala. E contemporaneamente, dobbiamo uscire dall’emergenza attraverso una programmazione attenta che colga l’occasione della transizione ecologica e renda autosufficienti le Regioni ed i Comuni. L’Italia è in ritardo sulle politiche energetiche, impreparata, pochi sanno che la Calabria, tra fonti rinnovabili, idroelettrico ed energie alternative, ha una capacità produttiva 10 volte superiore a quella della Lombardia. Le Comunità Energetiche sono uno strumento straordinario, utile, innovativo e che porteranno energia pulita compatibile alla sostenibilità economica e sociale. Ma purtroppo mancano ancora i decreti attuativi. Siamo difronte a ritardi inaccettabili, i cui costi vengono pagati dal pasticcere che chiude e dalla famiglia che non può pagare la bolletta».
FRANCO CAGLIUSO- SINDACO DI CAULONIA
Di “eccessi delle speculazioni” e “costi dell’energia fuori controllo”, ne ha parlato invece, il sindaco di Caulonia, Franco Cagliuso «Cosa fare? Cercare fonti alternative e ce ne sono, realizzabile anche in tempi brevi, ma da subito abbassare i consumi, parsimonia. Noi ad esempio, a breve, ridurremo la pubblica illuminazione durante le ore notturne. Purtroppo, essendo Comune in dissesto, non siamo nelle condizioni di aiutare direttamente le attività che soffrono per il sostenimento dei costi energetici. Stiamo pensando a delle aliquote contributive differenziate».
«Il nuovo Governo – ha chiosato Cagliuso – non può non avere nella sua agenda una misura che contribuisca a dare sollievo ai consumatori di energia, che si dovrebbe concretizzare in un taglio generale dei costi equamente ripartito. Le CER possono essere una delle soluzioni che i Comuni potranno adottare per risolvere, almeno parzialmente, un problema che al momento sta creando non solo problemi di crescita ma anche tensione sociale».
VITTORIO ZITO – SINDACO DI ROCCELLA JONICA
Il sindaco di Roccella Jonica, Vittorio Zito, ha illustrato la sua strategia di risparmio, dinanzi al caro energia, facendo riferimento agli interventi attuati nel passato e a quelli attuali«Negli scorsi anni – ha dichiarato – abbiamo programmato e realizzato una serie di interventi di relamping sui lampioni che illuminano il centro urbano. Abbiamo sostituito con illuminazione a led, circa 330 punti luce con un risparmio in termini di energia consumata stimato per pubblica illuminazione di circa il 70%. Purtroppo, l’esplosione del prezzo dell’energia ha vanificato i risultati in termini di risparmio economico. Inoltre, su tutto il sistema di pubblica illuminazione così innovato (che rappresenta circa il 55% dei punti luminosi sul territorio urbano), è in funzione un sistema automatizzato di dimmeraggio che riduce del 25% la luminosità dei lampioni e di conseguenza la potenza impiegata dalle 23 alle 5 di mattino. Su un lungo tratto di lungomare, è anche attivo un sistema di telecontrollo che consente di gestire singolarmente la potenza dei lampioni. Stiamo ragionando sulla possibilità di abbassare ulteriormente la potenza impiegata, mantenendo però la piena sicurezza della circolazione stradale. Abbiamo da 3 anni, attivato un sistema di controllo puntuale sui consumi di tutte le utenze comunali attraverso la piattaforma Benchmonitor. Ciò ha consentito di uscire dalla clausola di salvaguardia, normalmente avviata dai fornitori per le pubbliche amministrazioni con un ulteriore risparmio per l’ente. Rimane da ottimizzare il consumo di energia su alcune utenze pubbliche particolarmente energivore (tra tutte le utenze legate al depuratore comunale e alle stazioni di sollevamento) per le quali abbiamo di recente, presentato una richiesta di finanziamento a valere sul Cis Acqua Bene Comune. Nei prossimi giorni, valuteremo ogni altra iniziativa per il risparmio energetico del nostro ente, a partire dall’efficiente gestione dell’illuminazione dei monumenti pubblici, primo tra tutti il nostro Castello».
A detta del primo cittadino, lo stanziamento di risorse straordinarie da parte del prossimo Governo«è fondamentale per garantire gli equilibri di bilancio del nostro come di tutti gli altri enti locali, in considerazione del fatto che nessuna utenza pubblica gestita da un Comune è “sprecata”, in quanto essa è direttamente utilizzata per l’erogazione di servizi fondamentali per i cittadini. Anche sulle Comunità Energetiche Rinnovabili – si è espresso Zito – ne penso tutto il bene possibile, tanto che siamo impegnati ad avviarne una a Roccella a seguito della realizzazione di un importante campo fotovoltaico al Porto delle Grazie che è stato finanziato dal MIT. Altresì, stiamo progettando la realizzazione di un tetto fotovoltaico alla terrazza del nuovo municipio, attorno al quale far germogliare la comunità energetica di Roccella».
VINCENZO MAESANO – SINDACO DI BOVALINO
Infine, il sindaco di Bovalino, Vincenzo Maesano, che impronta la sua azione di abbattimento dei costi, attraverso la partecipazione a bandi che consentano agli enti di produrre energia alternativa «viviamo – ha constatato – ovviamente un periodo molto complicato, in quanto usciamo da una situazione di emergenza sanitaria forse senza precedenti e siamo immediatamente entrati nella crisi creata da una assurda guerra che si sta combattendo anche sul piano della speculazione. Il caro energia rappresenta una delle conseguenze negative che sta costringendo famiglie e amministrazioni pubbliche a subire costi assurdi. Non si può continuare così, il Governo nazionale ed europeo devono necessariamente intervenire bloccando questa speculazione che se continuerà, sarà capace di determinare una crisi sociale senza precedenti. Come Comune stiamo continuando ad adottare provvedimenti di risparmio energetico con la partecipazione a bandi che consentano di abbattere i costi e produrre o utilizzare energia alternativa. Oltre ad aver sostituito pali e corpi illuminanti, cercheremo di attivare le energie rinnovabili, soprattutto il fotovoltaico».
Il primo cittadino ha poi tenuto a precisare che «è normale che senza un intervento centrale, dovremmo tagliare i servizi pubblici, anche essenziali. Ciò determinerà appunto, una crisi sociale con sviluppi non prevedibili. Credo pertanto indispensabile un intervento sia di aiuto economico importante per le amministrazioni pubbliche e le famiglie e sia di intervento sul mercato della speculazione».
Per Maesano ricorrere alle Comunità Energetiche Rinnovabili «sarà una grande occasione. Per questi motivi – ha concluso – il 28 ottobre prossimo, terremo un convegno sul punto con grandi relatori. È fondamentale informare tutti e così poter approfittare di tutto ciò che il PNRR ci offre».
La parola ora ai privati le cui stangate in bolletta sia di luce che gas, non hanno tardato ad arrivare, con aumenti schizzati alle stelle, numeri da capogiro che rischiano di mandare al collasso le loro attività e che per mantenere i costi “sostenibili” decidono di lavorare a “regime ridotto”.