di Gianluca Albanese
BIANCO – Non si placa la polemica tra l’associazione “Amici di Nicola” e il Ce.J.Ri. di Bianco dopo che quest’ultimo, tramite il proprio rappresentante legale aveva replicato, ieri, alla famiglia del giovane diversamente abile infortunatosi durante una pratica di riabilitazione.
Stamani, gli “Amici di Nicola” controreplicano parlando di chiare responsabilità sull’accaduto, e scrivendo che “Non abbiamo mai parlato – scrivono rivolgendosi al rappresentante legale del Ce.J.Ri. – di negligenza della terapista, (sia chiaro, questo lo scrive solo lei), se così non fosse stato, la denuncia sarebbe scattata sin da subito. Nella vita gli incidenti accadono tutti i giorni in ogni contesto, e com’è giusto che sia, esistono le assicurazioni ma, non è il Caso del Cejri in quanto ha dichiarato difronte a cinque testimoni durante l’ultima mediazione tra l’altro, pare che l’avvocato Macrì non sia ben documentato; la cifra richiesta non era 25 mila come lui afferma, (non legge le carte) la nostra richiesta sin dall’inizio è di 50 mila euro, e ci siamo anche tenuti molto bassi. L’avvocato Macri ci offre (non un risarcimento) ma un contributo sociale di 2500 euro, uno schiaffo morale e civile ad un disabile innocente, un’ulteriore presa in giro che perdura da oltre quattro anni. Tuttavia lui conosce le perizie e le spese sostenute che vanno ben oltre l’elemosina offerta dal Cejri. E’ vero che il rapporto con il suo centro è rimasto invariato, non sapevamo l’amara verità, ma poi scopriamo ufficialmente, nel corso dell’ultima udienza di mediazione dell’8 marzo di quest’anno, che la dipendente non era assicurata e da quel momento nessun terapista del Cejri è più venuto a trattare Nicola. Infatti nell’immediatezza è stata inoltrata alla Asp di competenza, formale istanza di interruzione del servizio, cosa di cui già l’avvocato Macrì è a conoscenza ma non lo dice. Se il Cejri – continua la controreplica – ha tutti i requisiti come l’avvocato afferma, questo lo stabiliranno gli organi competenti, sta di fatto che le dichiarazioni che la sua terapista non era all’epoca assicurata le ha fatte proprio l’avvocato Macri, non la famiglia Romeo. I nostri intenti sono stati chiari sin dall’inizio, curare Nicola, presentare le perizie e avere un equo risarcimento, ma giustamente – conlude la controreplica dell’associazione “Amici di Nicola” – questo al Cejri non è mai interessato”.
Tutto pronto per l’apertura del Centro Prelievi della Casa di Comunità di Bagnara
R. & P. BAGNARA - 《Il Centro Prelievi della Casa di Comunità Bagnara ha una valenza strategica importantissima nel nuovo...