R. & P.
Caro Direttore,
I 5 Stelle sono in progressiva decadenza. Con il suo il giustizialismo malato ( l’ “augurio” ai sindaci di essere arrestati) , Morra si rende ancora una volta parte attiva. Tra i tanti politici “per caso” e i politici professionisti (abbiamo chiarito che sono cosa diversa dai politici di professione), molto meglio i secondi. Al netto di vicende giudiziarie che non vanno escluse o ignorate. Nei confronti di nessuno.
Rende di più l’impiegato di un ente in servizio da tanti anni che un giovane da poco transitato dal lavoro precario. Almeno finché non impara. Lo stesso discorso vale tra l’insegnante di sostegno ed un collega nuovo, “pescato” da una graduatoria che non è proprio quella dedicata. Applicazione, studio, qualità: queste le parole chiave.
Scopriamo di un’Amministrazione comunale che per un’intera legislatura non ha provveduto alla riscossione dei tributi. Spiegazione possibile? Inadeguatezza, impudenza, spregiudicato calcolo elettorale (per giunta errato). Se non ci sono entrate non si possono garantire i servizi.
La Corte dei Conti chiamerà a risponderne. Non si tenta di “comprare” voti di cittadini esentandoli dal pagamento dei tributi: come volevasi dimostrare con l’esempio che abbiamo sotto mano! Noi dovremo badare ai fatti, e sempre, è chiaro, farci un giudizio.
Il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, trova i diecimila euro che possono garantire il servizio notturno dell’elisoccorso presso l’ospedale di Locri. Gli osservano “Lo fai adesso, dopo sette anni che governi, perché ti devi candidare alle elezioni regionali?”. Io darei più spazio al risultato che non all’osservazione, ci sono mille argomenti per discettare di politica-spettacolo o furbastra. “Contro l’incoscienza mediatica” scrive Massimo Gramellini “purtroppo non esiste un vaccino”.
Il punto, in generale, è che alla persona inadeguata a svolgere un ruolo – e torniamo a quella storia dei tributi – non ne deve seguire un’altra, si tratti appunto di un amministratore, ma anche di un allenatore di calcio, di un musicista, di un cuoco, ecc. .
Dopo deve arrivare qualcuno che è capace di rigenerare una realtà.
Pensiamo alle assemblee elettive, ai governi locali e nazionali, alle Magistrature. “I colleghi devono innanzitutto conoscere bene i codici”, ha dichiarato un giudice perplesso per un’indagine.
Gianni De Michelis, competente, era ascoltato dalle Cancellerie europee, oggi inorridirebbe al pensiero che al Ministero degli Esteri ci sta un DI Maio. Stessa brutta sensazione di un giurista (ne sono passati in tanti), titolare del Ministero di Grazia e Giustizia, rispetto al Bonafede che ci ritroviamo oggi.
Nel prologo del libro “Io sono il potere, le confessioni di un capo di gabinetto”, leggiamo il mainstream di quei personaggi a cui non interessa di risolvere problemi, ma interessa solo di “esserci”: “Io non faccio qualcosa. Io sono qualcosa.”
Sen. Franco Crinò
Vice Sindaco di Casignana