di Gianluca Albanese
SIDERNO – Dopo l’ennesima intimidazione subita dall’imprenditore commerciale reggino Tiberio Bentivoglio, si leva una voce fuori dal coro dei comunicati di solidarietà che pur sono giunti, numerosi, al suo indirizzo.
E’ quella di Mario Congiusta (nella foto d’archivio insieme a don Luigi Ciotti), da decenni simbolo dell’antimafia vera, che in maniera provocatoria ma sincera invita l’amico Tiberio Bentivoglio a lasciare la propria terra.
Lo fa con una lunga nota che pubblichiamo integralmente, e che vi invitiamo a leggere, certi che saprà stimolare parecchi spunti di riflessione.
«Caro Tiberio Bentivoglio, è facile dire forza Tiberio, è facile dire devi combattere, è facile dire non mollare, è facile dire non sei solo,è facile darti pacche sulle spalle, a me ne hanno date tante che me le hanno rotte e non solo le spalle.
E facile farti un comunicato stampa di solidarietà e lo sarebbe stato anche per me. Ma ho deciso di non farlo, non perchè ti voglio meno bene degli altri, ma forse perchè, di bene, te ne voglio di più.
Vattene Tiberio, nessuno ha il coraggio di dirtelo, in particolare le istituzioni che ti hanno abbandonato rimanendo sordi al tuo grido di aiuto.
Oggi saranno tutti con te, ti manderanno i loro abituali comunicati di solidarietà doverosa e domani sarai nuovamente solo, sarete soli, tu e la tua famiglia.
Vattene Tiberio tu hai già dimostrato il tuo coraggio, sono 20 anni che resisti e non devi dimostrare niente a nessuno. Tu hai già fatto più del tuo dovere rischiando pure la vita.
Vattene Tiberio tu hai vinto le tue battaglie, chi ha perso è lo stato!
Ha perso questo stato che non è più credibile, questo stato che la ‘ndrangheta non la vuole combattere e che l’ha fatta diventare stato nello stato. Ha perso la politica parolaia ed inconcludete.
Purtroppo, anche questa volta, ha vinto la ‘ndrangheta perchè la ‘ndrangheta fa fatti e non parole.
Vattene amico mio. Anche io me ne andrò, portandomi via anche la bara di mio figlio Gianluca.
( la i di italia e la s di stato sono minuscole di proposito e lo saranno finchè non avrò Giustizia, quella Giustizia che aspetto da 11 anni)».