Di “Museo a cielo aperto” si è parlato in un incontro voluto dal Lions Club di Locri dal titolo: “Magna Grecia nel III millenio. Risorse, opportunità, fattori di sviluppo”.
Per “Museo a cielo aperto” si è inteso tutto il territorio della Città Metropolitana. A lanciare questa idea, dopo gli interventi di esperti del settore, è stato Piero Multari, coordinatore distrettuale del service, ospitati dal Museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, indicato dal Sole24 ore come “museo che si pone in Europa come uno dei più rappresentativi della Magna Grecia”.
Multari ricorda i tanti siti di interesse sparsi sul territorio, archeologici e non solo: il Museo archeologico e antiquarium “Archeoderi” di Bova Marina; il Museo archeologico di Metaurosdi Gioia Tauro, il Museo e Parco Archeologico dell’Antica Kaulondi Monasterace, il Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri, la Villa romana di contrada Palazzi di Casignana, l’Area archeologica del Naniglio di Gioiosa Ionica, i borghi di Bova, Chianalea di Scilla, Gerace, Stilo, l’area grecanica con il suo ricco patrimonio di usi e tradizioni, il Parco Nazionale d’Aspromonte con la sua bellezza ancestrale, il Parco Regionale delle Serre con le sue propaggini reggine, le aree SIC (Siti di Interesse Comunitario) molte delle quali designate quali Zone Speciali di Conservazione, che vanno dalla “Vallata dello Stilaro”, passando per la “Fiumara Amendolea”, fino ai “Fondali di Scilla”, la ZPS (Zona di Protezione Speciale) della Costa Viola, una delle più importanti al mondo per le rotte migratorie degli uccelli conil suo caratteristico paesaggio dei muretti a secco (“armacie”) e dei gradoni, la DOP Olio Essenziale di Bergamotto, agrume unico al mondo che si produce solo in questo lembo d’Italia, i vini Bivongi e Greco di Bianco DOP, quest’ultimo decantato anche nell’antichità magno-greca, il Torrone di Bagnara IGP, i numerosi prodotti tradizionali agroalimentari, con in primis l’olio extravergine d’oliva dei diversi areali, dalla Piana di Gioia Tauro alla Locride.
«Tutto quanto da collegare – ha sottolineato Piero Multari – per capire come costruire e promuovere un’offerta turistica integrata tematizzata intorno alla radice magno-greca del nostro territorio e ad i suoi sedimenti culturali, ambientali, enogastronomici. Il mondo della scuola, dell’università, della formazione professionale e di tutte quelle agenzie pubbliche e private che si occupano di sviluppo economico, di formazione, di orientamento, di creazione di una solida cultura imprenditoriale è chiamato a questa sfida complessa ed affascinante, come, non a caso, abbiamo definito il tema scelto da noi Lions. Quando è stato inaugurato questo museo, ad esempio, è stato detto che si voleva cogliere l’obiettivo di farlo diventare un polo di attrazione e di crescita culturale ed economica. Ma è sufficiente – si chiede Multari – incrementare il numero dei visitatori e degli incassi per far diventare questo museo un reale polo di attrazione e di crescita culturale ed economica? Può tutto il territorio dell’ex provincia di Reggio Calabria, oggi Città Metropolitana, sulla scia del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, diventare un “Museo a Cielo Aperto”… e quindi un unico polo di attrazione e di sviluppo culturale ed economico? La risposta è si? Turismo e Cultura vivono insieme e si alimentano vicendevolmente».