di Giuseppe Caruso*
Siderno e tutta la Locride hanno bisogno di un grosso e deciso scatto. Non è più possibile continuare ad una velocità sempre più lenta che, anzi che farci progredire, in costante agonia ci fa indietreggiare e peggiorare, assai spesso perdere, molti servizi che c’erano in passato.
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Il compito degli amministratori e dei politici in genere è principalmente quello di pensare e costruire il futuro di una città e di un comprensorio, non facendo programmi avveniristici magari scopiazzando da altre realtà, ma conoscendo le potenzialità e il proprio “esistente” per valorizzare le proprie peculiarità. Spesso in passato abbiamo pagato per la cecità dei nostri politici che, invece di adottare questo metodo, hanno importato idee ed iniziative adatte ad altri territori che, innestate nella nostra società, non hanno avuto successo e non hanno prodotto alcun che di positivo, anzi spesso hanno peggiorato la situazione.
Siderno e la Locride dovrebbero puntare di più e in un modo più deciso e originale, sulla cultura. Non si vuole dire tanto che è necessario organizzare un numero maggiore, e più originale, di manifestazioni culturali, di convegni, mostre, ecc. (tutte cose comunque di grande importanza) quanto invece che sull’argomento cultura bisogna avere una idea dirompente, originale, mai percorsa prima. Insomma uno scatto che rompa definitivamente col passato fatto molto spesso di imitazione e scimmiottamento con altre realtà che non ci appartengono. Fare cultura deve significare anche, in modo non trascurabile, favorire momenti di aggregazione sociale e di reciproco scambio di idee per una crescita collettiva ed armoniosa di una intera città, in ogni suo aspetto sociale, culturale ed economico.
Nella Locride è nata la cultura occidentale. Da qui, dalle nostre terre, ha preso a camminare ciò che oggi definiamo civiltà occidentale. Nel mondo lo ricorda ancora qualcuno? Noi stessi che siamo nati qui e qui viviamo abbiamo qualche difficoltà a ricordarcene! Se chiediamo in giro per che cosa la Locride è conosciuta nel resto dell’Italia, in Europa e nel mondo, la risposta ovvia è: per la ‘ndrangheta. Eppure, nei confronti della nostra civiltà abbiamo una sorta di “dovere” che nel tempo abbiamo colpevolmente trascurato: quello di ricordarla a noi stessi e al mondo intero. Se non lo facciamo noi, chi lo farà mai?
Se lo stereotipo “’ndrangheta” si è fatto sempre più strada, fino ad offuscare completamente la caratteristica principale del nostro territorio, è colpa nostra. E’ ora di prendere un’altra strada. E’ ora che sia affermata a gran voce la centralità culturale della Locride.
Da Siderno può partire questo lungimirante progetto. Noi VOLO lo vogliamo far partire con la collaborazione delle amministrazioni comunali del territorio perché la Locride sia universalmente conosciuta come terra di cultura e di nient’altro.
I nostri monumenti, i nostri reperti, i personaggi illustri, le documentazioni relative alla nostra storia, il nostro passato (dalla preistoria, alle età greca, romana, bizantina, al medioevo) che costituiscono in gran parte le fondamenta della nostra attuale civiltà devono avere l’adeguato riconoscimento nazionale e mondiale e intorno ad essi devono nascere manifestazioni di alto valore culturale che si snodino per tutto il territorio, nell’intero arco dell’anno. Da altre parti, sia in Italia che nel mondo, con molto meno di storia, di reperti e di tradizioni, si fanno cose grandiose che richiamano, oltre che l’attenzione mondiale, folle di studiosi, di turisti e di visitatori. Deve insomma affermarsi, e lo possiamo e dobbiamo fare noi, la centralità culturale della Locride che soppianti nel giro di qualche anno altre etichette ed altre cattive reputazioni. E’ questo lo scatto che VOLO propone per quanto riguarda il rilancio non solo della cultura ma anche di tutto ciò ad essa legata (vedi turismo ed occupazione).
Per realizzare tutto ciò in modo proficuo sono necessarie strutture adeguate e sinergia tra le diverse componenti culturali e sociali del territorio. A Siderno, nonostante qualche tentativo del passato, è necessario un maggiore e più efficace coordinamento tra le diverse associazioni culturali e sportive che operano sia per migliorare il dialogo tra le stesse, sia per un concreto rapporto con l’Amministrazione Comunale. E’ necessario, quanto meno, un programma comune, sebbene diversificato a seconda delle peculiarità di ciascuna associazione. Tale programma dovrebbe snodarsi nell’arco di tutto un anno, tenendo conto dei vari periodi in cui è più facile spostarsi per svago, in concomitanza con le festività tradizionali, i “ponti” e le ferie estive.
Una o due manifestazioni all’anno dovrebbero avere risonanza e importanza almeno nazionale e dovrebbero richiamare nella nostra città studiosi ed operatori di fama internazionale (soprattutto le Università regionali), oltre che turisti provenienti dal resto della regione, da tutto il territorio nazionale e anche dall’estero (con tutti i benefici economici che ciò comporterebbe). Per organizzare un tale evento si dovrebbe partire dalle peculiarità autentiche della città, che ha una sua propria collocazione storica e culturale nell’ampio panorama della cultura locridea, riscoprendole e valorizzandole assieme alle tradizioni, ai costumi e ai tanti reperti architettonici. Si potrebbero organizzare convegni, mostre e dibattiti sull’argomento scelto di volta in volta coinvolgendo, oltre che gli esperti del settore, le scuole cittadine, i ricercatori locali, gli artigiani e tutti coloro che mantengono ancora intatte le nostre tradizioni. In una tale operazione è da mettere in grande evidenza il fatto che Siderno, nel giro di qualche anno, sarebbe caratterizzata e distinta, sia nel territorio che fuori di esso, in modo diverso dall’attuale.