DALL’UFFICIO STAMPA DEL MOVIMENTO FEDERALISTA EUROPEO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA
LOCRI – Il Movimento Federalista Europeo e’ un sodalizio politico-culturale trasversale ai partiti che non partecipa alle elezioni e a cui può aderire chiunque da destra a sinistra, purché coltivi l’idea di voler perseguire il raggiungimento della Federazione degli Stati Europei, così come Altiero Spinelli aveva ideato già dal 1943, quando fondo’ il Movimento. Questo concetto emerge tra gli altri nell’introduzione di Patrizia Pelle al convegno che è svolto a Locri presso “Il palazzo della cultura” sabato 15 marzo. L’evento è stato organizzato dal Movimento Federalista Europeo calabrese, nell’ambito degli incontri che su tutto il territorio nazionale il MFE sta effettuando con i partiti che parteciperanno alle prossime elezioni europee.
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Nella nostra regione il confronto si è svolto con Forza Italia, rappresentata ai massimi livelli, dalla parlamentare Jole Santelli, presidente regionale del partito, che ha dibattuto in una tavola rotonda, moderata dalla giornalista di Telemia, Maria Teresa Criniti, con Franco Romeo, responsabile locale del MFE ed organizzatore del convegno e con Alberto Frasca’, responsabile nazionale del movimento fondato da Spinelli.
Prima della tavola rotonda hanno portato il saluto ai convegnisti, l’assessore di Locri,Alfonso Passafaro, in rappresentanza del Sindaco Calabrese, impossibilitato a partecipare e di seguito il politico ed ex senatore Franco Crinò. Il coordinatore provinciale di Forza Italia, Roy Biasi e Gianfranco Saccomanno, capogruppo di minoranza al Comune di Rosarno. Prima della tavola rotonda e’ intervenuto pure il giovane Michele Mancini, laureato in Relazioni Internazionali alla LUMSA di Roma, che ha trovato apprezzamento nell’uditorio relazionando su ‘Europa e Meditarreneo”.
Il momento centrale dell’evento e’ stata la tavola rotonda, durante la quale, sul tema: “Populismo, Nazionalismo, ed Euroscetticismo. I grandi nemici dell’Europa”, Santelli, Romeo e Frasca’, hanno disquisito di crisi economica, austerity, burocrazia europea, eventualità di un bilancio autonomo dell’Eurozona, disoccupazione dilagante (26 milioni nel vecchio continente, dati eurostat), necessità di rinnovamento profondo delle istituzioni europee (anche modificando il Trattato di Lisbona),condividendo alla fine che cosi’ com’è l’UE e’ inadeguata alle esigenze delle popolazioni.
Hanno pure affermato però che le grandi trasformazioni che si sono messe in moto nel mondo condannerebbero i paesi europei al declino se solo pensassero di poterle affrontare da soli. Quindi non meno Europa, ma Europa più forte, più autonoma dagli Stati nazionali forti, come la Germania e la Francia e pertanto più vicina alle popolazioni. Infine Romeo in particolare ha considerato “politicamente irresponsabili coloro che nella campagna elettorale che sta per iniziare “cavalcheranno” l’anti europeismo di maniera solo per carpire i consensi a chi sta vivendo la crisi sulla propria pelle ed e’ portato a trovare i responsabili di ciò in tutte le istituzioni e soprattutto in quelle europee.”
Nel corso dell’incontro Romeo e Frasca’ hanno avuto modo pure di annunciare che venerdì 7 marzo, la Commissione europea ha registrato, di fatto, promuovendola, una Iniziativa dei Cittadini Europe(ICE),istituto di democrazia partecipativa prevista dal Trattato di Lisbona che consente di presentare un atto legislativo alla Commissione europea, sostenuto da un milione di firme di cittadini europei.Tale proposta legislativa che ha come fine ” Un piano europeo per lo sviluppo sostenibile e l’occupazione” ed è’ titolata “New Deal for Europe”, e’ stata proposta dal Movimento Federalista Europeo ed ha già trovato in Italia ed in Europa l’appoggio di numerose associazioni.Il New Deal richiama il nuovo corso con cui Frenklin Delano Roosevelt fra il 1933 e il 1937 avvio’ il piano di riforme economiche e sociali che fecero uscire gli Stati Uniti dalla Grande Depressione. Al culmine della serata a Locri, tra i primi centri in tutt’Italia, si è dato inizio alla raccolta delle firme sul territorio nazionale,ove bisogna raccoglierne 55.000 del milione necessario per l’ICE.