di Simona Masciaga
LOCRI-Provocatorio, allusivo, per alcuni versi dissidente, Xante Battaglia, attraverso le sue opere pittoriche, e non solo, dimostra una grande verve artistica determinata dalla preponderante formazione culturale rappresentata artisticamente in maniera eclettica e multiforme.Le sue opere, esposte presso la galleria Arke’ di Marò D Agostino a Locri, dal 26/11/19 al 26/01/20, in una sua personale dal titolo “Non mi tagliate“, non vogliono solo esprimere grande forza e vitalità elargente sia il dissenso nei confronti di una società corrotta e superficiale bensì dimostrare e comunicare la predominante energia che deriva dalla semplicità della natura.Tocchi decisi, raffinati, figure semplici o complesse viste da angolazioni differenti che attraverso l illusione ottica, esprimono, non solo la conoscenza tecnica dell artista, ma esprimono la visione diversa delle cose, del mondo circostante e della vita.
L’ esposizione,ben inserita nel piccolo grande contesto armonioso ed elegante realizzato da Marò D Agostino, dà vita alle bianche pareti che diventano armonia e contrasto di colore. Numerose le rappresentazioni della Grande Madre, un tema ricorrente, quasi dominante: Grande Madre intesa come terra feconda, produttrice di umanità, pura e intensa negli spazi; una Grande Madre immersa nell’ azzurro terso, nel pulviscolo di colori unici e al contempo divisi, dove l immagine della stessa resta pietrificata ammantata di quella luce ben dosata che diviene penetrante, fino a trasformarsi in folgore alta e violenta fino a togliere razionalità e respiro al punto di rendere la visione quasi animata di presenze che divengono simboli del profondo legame tra natura e uomo.Illusione? Fantasia? Storia suggestionabile o mera realtà? A noi è sembrato semplicemente vero: un artista che pur avendo assaporato la sensazione fisica del disdegno e della stanchezza intellettiva davanti al conturbarsi e commutarsi della vita, traspone su tela una sete di verità, una ricerca di appagamento o manifestazione di dissenso completamente fuori dai canoni tradizionali. Un’ espressività intima e spirituale verso quella natura primordiale, infinita e indescrivibile che riaffiora, prevalendo sull’ inconscio fino a farsi unico motivo di ricerca interiore e ragione di vita