LOCRI – Sembrava fosse risolta la vicenda dello studente diversamente abile a cui non era stata assegnata all’inizio dell’anno scolastico l’assistenza di una infermiera pediatrica per alimentarlo durante la ricreazione. L’Asp di Reggio Calabria con il distretto sanitario della Locride, dopo la protesta scatenata dal padre del ragazzo, Cosimo Romeo, e dopo l’ordinanza del tribunale di Locri, aveva affidato, finalmente, due settimane fa l’educatore specializzato.
Ma la vicenda ha dell’incredibile perché a cose fatte, giunto il venerdì il padre ha scoperto che l’assistenza era solo su cinque giorni a settimana, dunque Nicola il sabato deve autogestirsi o dovranno provvedere i genitori a recarsi a scuola perché l’Asp non ha personale da mandare, perché sono tutti in malattia e nessuno può sostituire la titolare. Infatti l’infermiera incaricata lavora dal lunedì al venerdì, e qui monta la protesta del genitore che si sente ancora una volta preso in giro dai referenti dell’azienda ospedaliera. «Ho scoperto che il sabato mio figlio non può fare ricreazione- siamo alle solite, nessuno ci garantisce il servizio completo. Cosa dovremmo fare? Non mandare Nicola a scuola il sabato? Io e mia moglie purtroppo anche il sabato lavoriamo e nostro figlio è da solo durante la refezione. Continuerò a lottare per i diritti di mio figlio perché è incomprensibile che l’Asp si comporti in questo modo, come se ci stesse dando il contentino». Ma i diritti devono essere tutelati e garantiti. Già il signor Romeo nel mese di dicembre aveva segnalato alle Istituzioni l’anomalia di un incarico di un dipendente Asp incompatibile alla mansione che avrebbe dovuto svolgere. «Hanno mandato a scuola un dipendente Asp senza che costui avesse nemmeno la qualifica di educatore dell’infanzia. Non possono mettere così a repentaglio la vita di un ragazzo disabile»- diceva allora Romeo. E adesso, l’Asp continua a non garantire il servizio, o almeno, lo sta facendo in parte.
DOMENICA BUMBACA