(fotoservizio di Enzo Lacopo)
LOCRI- <<Non mi ero mai accorto, eppure l’albero di gelso nero l’ho potato io stesso tre anni fa>>.
Così inizia il racconto il signor Mulè di Locri su come il suo bel giardino, annesso a quello di sua figlia, la signora Beatrice sito in Contrada Calvi, sia diventato da sabato pomeriggio 13 aprile meta di già acclamato pellegrinaggio in seguito ad una effige, sembrerebbe di Madonna, ma c’è chi dice che potrebbe sembrare anche Santa Rita, visibile su un tronco di gelso nero. <<Mio genero Maurizio Bartone dipendente ospedaliero- racconta il signor Mulè- stava in giardino quando sentì quasi percepire la presenza di qualcosa, come se qualcuno l’osservasse, si gira guardando di qua e di là, ma nulla. La sensazione avuta è più forte di lui ed incuriosito, volge la sua attenzione su uno strano disegno, mai notato da nessuno della famiglia in tre anni appunto dalla potatura, che appariva proprio su uno dei tanti tronchi. A questo punto, chiama il suocero, mi chiama esclamando: “vedi qualcosa”? Al momento non riuscivo ad interpretare l’effige, ma dopo brevissimo tempo faccio anch’io cenno con il capo, confermando quello che mio genero Maurizio lasciava intendere>>. Come una pietra in uno stagno, la notizia è arrivata ovunque scaturendo un andirivieni di persone, curiosi e gruppi di fedeli da ogni dove (circa 3000 persone da sabato, secondo una stima della signora Beatrice). A 30 metri circa dal tronco di gelso nero, esiste da oltre 50 anni una statua della Madonna della Lacrime fatta pervenire appunto da Siracusa ed installata sul muro esterno di una abitazione che a suo tempo è stata meta di pellegrini, perchè sembrava lacrimasse sangue. La moglie di Maurizio, ha poi dichiarato di essersi recata all’episcopio per segnalare quanto accaduto a S.E. il Vescovo della diocesi di Locri-Gerace e non trovandolo in sede ha riferito l’accaduto al suo segretario, che naturalmente informerà il Prelato, invitando intanto tutti quanti, per il momento, ad una preghiera.