R. & P.
“Una città non è disegnata, semplicemente si fa da sola. Basta ascoltarla, perché la città è il riflesso di tante storie. E va costruita lentamente”.
Con questa citazione dell’architetto Renzo Piano, che le Città le ha amate, costruite e rigenerate da sempre, vorrei rimarcare il valore sociale e collettivo degli strumenti di pianificazione urbanistica, come i Piani Strutturali Comunali, i quali – attraverso appropriate linee strategiche di intervento sul territorio – mirano a raggiungere elevati standard territoriali, per le Città e per i Cittadini.
Dovremmo abituarci tutti a concepire gli spazi urbani come luoghi da organizzare in virtù delle risorse ambientali e delle relazioni umane, da pianificare come aree naturali di condivisione, volte a favorire la fitta trama di rapporti sociali tra i Cittadini.
Partendo da questa semplice eppur sostanziale premessa, diviene naturale condividere il grande entusiasmo di molti per l’approvazione del Piano Strutturale Comunale (conosciuto comunemente con l’acronimo PSC), poichè esso rappresenta uno strumento indispensabile per la pianificazione territoriale del Comune di Locri, col quale sono state delineate le future scelte strategiche di assetto e sviluppo del territorio.
Il PSC delinea quali debbano essere gli indirizzi programmatici e strutturali, nel medio termine, con l’obiettivo di tutelare e ottimizzare i sistemi ambientali, paesaggistici ed economici, difendere l’integrità fisica, potenziare le identità culturali ed i livelli minimi prestazionali, minimizzando i consumi, razionalizzando le risorse, tenendo costantemente nella dovuta considerazione i fabbisogni insediativi e programmando le azioni di riqualificazione ritenute adeguate.
Il piano classifica – dapprima – il territorio, suddividendolo in ambiti urbanizzati, urbanizzabili e rurali ed esprime – in seguito – gli indirizzi tecnici per le potenziali trasformazioni del territorio, indicando localizzazioni e limiti dei nuovi possibili insediamenti.
Tutela, valorizzazione e sostenibilità sono stati i parametri basilari che hanno guidato l’iter formativo del Piano, nella sua interezza.
Un iter complesso e ben ponderato, per tappe che spaziano da una prima fase di studio conoscitivo – col coinvolgimento di tecnici, enti pubblici quali Comuni limitrofi, Sovrintendenza ai beni culturali ed ambientali, Associazioni – ad un secondo step, di concerto e pianificazione propriamente detta, alla terza fase – conclusiva e decisionale – delle linee strategiche e delle politiche ad esse riferite.
Un iter formativo – mi preme ribadire – condiviso e votato, nelle fasi iniziali ed intermedie, dal civico consesso della precedente legislatura, all’unanimità ovvero attraverso l’adesione di tutti i membri, sia di maggioranza che all’opposizione.
In un clima di collaborazione e partecipazione consapevole al governo della Città di Locri!
Con profonda convinzione e con un pizzico di rammarico, invito nuovamente – come già fatto ripetutamente in sala – i colleghi consiglieri che siedono ai banchi della minoranza, a non abbandonare, in futuro, l’aula, ma a partecipare attivamente e con senso di responsabilità alle scelte politiche cittadine – attraverso la fondamentale presenza ed il dialogo costruttivo – onorando fino in fondo il mandato che il 30% dei locresi ha conferito loro.
L’approvazione del PSC è realmente un evento storico per la Città di Locri, poichè ci pone al passo coi tempi, in armonia con le aree urbane circostanti, in una dimensione europea sempre più vicina.
Questo momento deve rafforzare l’orgoglio di appartenere ad una Città che vuole crescere e non accetta più sterili compromessi, che recavano impresso l’unico risultato di lasciare le cose immutate, esattamente come sono sempre state.
Personalmente, il mio orgoglio è doppio, da Cittadino e da Assessore all’Urbanistica e alle politiche ambientali, per aver reso – insieme a tutta l’Amministrazione – baricentro ed arma vincente dell’attività di governo, una politica del fare.