di Gianluca Albanese
LOCRI – Mentre i sei indagati nel caso dell’ascensore “fantasma” mancante dal teatro “Città di Locri” stanno producendo le loro controdeduzioni rispetto alle ipotesi di reati a loro ascritti, l’imprenditore che ha sporto querela, suscitando l’avvio delle indagini, ha chiesto, a sua volta, di essere sentito nuovamente dall’ufficio di Procura per ribadire le accuse formulate e chiarire alcuni aspetti della vicenda che, a suo dire, sarebbero stati travisati nel dibattito pubblico successivo alla diffusione della notizia dell’avviso di conclusione indagini.
Nel frattempo, dopo la prima denuncia sporta, un altro imprenditore si è presentato dai Carabinieri per querelare, per asserite analoghe circostanze, il principale indagato del caso degli ascensori “fantasma” (il locrese S.D. classe ’71), già accusato, per quella vicenda, di furto in concorso aggravato dall’utilizzo di mezzi fraudolenti per la sottrazione di un bene pubblico.