di Francesca Cusumano
LOCRI- <<Stiamo procedendo a una riduzione dell’organico da 125 a 105 unità lavorative>>.
E’ quanto ha affermato questa mattina il commissario straordinario Francesca Crea, una tra le misure da applicare obbligatoriamente derivante dall’aver fatto ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (mediante la predisposizione di piano della durata massima di dieci anni), necessaria per ripristinare l’equilibrio strutturale del bilancio, assicurandone l’integrale ripiano del disavanzo di amministrazione e il finanziamento dei debiti fuori bilancio. Un impegno quello della rideterminazione della dotazione organica (articolo 259 comma 6 del Testo Unico degli Enti Locali) a cui il Comune non può esimersi, pertanto è opportuno ricondurla nei limiti fissati dalla legge e in linea con le previsioni dell’articolo 263 comma 2 del Tuel e con il Decreto del Ministero dell’Interno del 16 marzo 2011 che prevede un rapporto di 1 dipendente ogni 122 abitanti, con la conseguenza che la previsione massima di dotazione organica dell’Ente è per l’appunto di 105 unità lavorative, tenuto conto che le stessa non potrà essere variata in aumento per l’intera durata del piano. Un atto che, nell’immediato dovrà essere assunto, considerato che il Ministero dell’Interno ha inviato una missiva richiedendone il compimento, prima di deliberare sull’approvazione o meno del piano e dunque sull’anticipazione del fondo di rotazione (in due tranches) erogabile eventualmente già a partire dall’anno corrente. <<Il Comune- ha commentato la Crea- avrebbe bisogno di un’ ulteriore operazione di snellimento, certo è, non bisogna sottovalutare le posizioni di chi fa affidamento alle risorse comunali per cui in una fase così critica si è tentato di ovviare a un intervento maggiormente radicale. L’augurio è che i venti che andranno in mobilità, potranno essere ricollocati da qualche altra parte>>. A quanto pare secondo quanto riferitoci dal viceprefetto, il Comune starebbe valutando anche la possibilità di aderire al decreto n° 35 varato lo scorso 8 aprile da Mario Monti, meglio conosciuto come “Salva Imprese”. Si tratta di un decreto che consentirebbe di dare una vera e propria boccata d’ossigeno anche agli enti locali, poichè contiene tutte le disposizioni inerenti a sbloccare il pagamento dei debiti pregressi alle imprese, cooperative e professionisti. Tale decreto, prevede di sbloccare nei prossimi dodici mesi una somma che si aggirerebbe intorno ai 40 miliardi di euro. Gli enti locali hanno tempo fino al 30 aprile per registrarsi sulla piattaforma elettronica del Ministero dell’Economia e delle Finanze per la gestione telematica e per il rilascio delle certificazioni, nel quale si dovranno indicare dettagliatamente i debiti contratti al 31 dicembre 2012 per poi procedere con la sottoscrizione di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti che dovrà essere estinto entro un massimo di 30 anni. <<Non ho ancora adottato atti ufficiali- ha spiegato la Crea- se così fosse saremmo in grado di pagare tutti i fornitori senza essere in difficoltà, dal momento che dal piano di rientro che ho deliberato lo scorso 11 febbraio, avremmo solo un’anticipazione e dalla sua approvazione decorrerebbero tutti gli interessi e le azioni esecutive. Naturalmente, se dovessi attuare questa azione, provvederemmo a modificare il piano di rientro presentato alla Corte dei Conti. Se riuscissimo a tamponare tutti i debiti, dilazionandoli in più anni, non dovremmo sopportare il peso di questa spada di Damocle>>.