di Gianluca Albanese
LOCRI – Bene, bravi, bis. I consiglieri comunali che hanno preso parte alla conferenza dei capigruppo “allargata” di oggi che – ricordiamolo – è sempre l’antivigilia di Ferragosto, hanno dato prova che quando si devono affrontare problemi importanti per la città lo si può fare insieme.
L’idea della commissione consiliare (e dunque bipartisan) per la legalità è un fatto nuovo, che dovrà concretizzare il proprio lavoro preparando al meglio un consiglio comunale aperto sulla lotta alla criminalità che si vuole convocare per il mese di settembre. La cronaca politica di questi anni è piena di “tavoli di concertazione”, “commissioni paritetiche” e “tavole rotonde”. Non solo sul tema della legalità ma un po’ su tutto. Va da sè che l’idea, in partenza, non ci suscita soverchi entusiasmi, anche se è giusto valutare a consuntivo il lavoro della commissione, senza preconcetti. Una domanda, però, ce la poniamo. C’era davvero bisogno di attendere un vile attentato all’abitazione della famiglia Bumbaca, nella quale risiedono la famiglia della nostra collega Domenica e quella del padre Damiano, per sedersi tutti insieme a parlare di lotta comune a tutela della legalità? E soprattutto, si è davvero messa la parola fine a due mesi e mezzo di gravi accuse reciproche tra le opposte fazioni, colpi bassi da una parte, gravi allusioni dall’altra, minacce di querele e sedute consiliari ridotte a un’arena? Ci auguriamo di sì. Almeno quanto auspichiamo sia fatta giustizia verso i responsabili dell’attentato a casa Bumbaca e altri fatti criminosi accaduti. Prima, però, le istituzioni cittadine devono fare fronte comune sempre contro certi fenomeni senza accapigliarsi più in maniera ormai stucchevole. Perchè o è il 13 agosto tutti i giorni, o non è il 13 agosto mai.