(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- Risale a qualche settimana fa, l’ultimatum del sindaco Calabrese al commissario dell’Asp Franco Sarica: mantenere gli impegni presi (dopo l’incontro avuto il 2 aprile scorso) per il rilancio della sanità della Locride oppure in caso contrario, l’avvio di una protesta per far riflettere a chi di competenza, come non vi è più alcuna intenzione di rimanere inermi di fronte lo smantellamento del presidio ospedaliero locrese, definito “spoke” dalla politica regionale.
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Un’ipotesi quest’ultima, divenuta realtà. E si perché il primo cittadino Giovanni Calabrese, nel corso della conferenza stampa indetta questo pomeriggio, ha confermato che domani mattina a partire dalle ore 9,30 con tanto di catene, con la partecipazione di numerosi sindaci del comprensorio così come il presidente del Comitato di AssoComuni della Locride, Giuseppe Strangio, associazioni e rappresentanti sindacali, (Cisl Fp R.C., Uil Fpl, Fsi e Cgil) intraprenderanno questa manifestazione simbolica dinanzi il nosocomio, contro il declassamento dell’unico presidio sanitario del territorio per poi decidere unanimemente le modalità di come procedere nei prossimi giorni.
Una decisione scaturita dopo l’incontro avuto questa mattina con Sarica ed il neo direttore sanitario Ermete Tripodi, succeduto a quello di ieri sera con i sindacati.
<<Domani- ha esordito Calabrese- come preannunciato- inizierà la mia protesta simbolica a difesa dell’ospedale e della salute della Locride. Insieme poi, valuteremo in che modo continuare la nostra azione. Ringrazio il commissario Sarica per la disponibilità e i buoni propositi, la prossima settimana infatti, verrà inaugurata la pista dell’elisoccorso per operare in notturna. Ciononostante, non abbiamo segnali concreti nell’immediato. Sarica ha rinnovato quanto detto in passato, ma i tempi saranno lunghi. Ho fiducia in lui, per cui è necessario agire subito per invertire la rotta del lento declino che sta investendo la struttura ospedaliera, senza mai aver potuto contare negli anni passati della politica di ogni colore e partito. Questo territorio può fare a meno di tutto, ma non di certo dell’ospedale. Ho ricordato a Sarica le nostre problematiche: carenze sia strutturali che di personale in tutti i reparti. Non devo tutelare nessuno, mi faccio carico dell’utenze dei cittadini di Locri e della Locride. Mentre prima, il 70% dei cittadini aveva la possibilità di curarsi fuori Regione, allo stato attuale solo il 20% lo può fare, a causa della crisi economica. Anche il nostro ospedale dispone di professionisti, lo dimostra il delicato intervento di chirurgia di due giorni fa; senza professionalità d’eccellenza, i reparti chiudono per mancanza di utenza. Desideriamo che i 14 milioni di euro, destinati alla ristrutturazione dell’ospedale, vengano utilizzati; vogliamo attrezzatture all’avanguardia. Non possiamo continuare a vivere nell’isolamento. Oggi lanciamo questo grido d’allarme, quello di domani vuole essere un segnale che continuerà fino a quando l’ ospedale non diventerà un punto di riferimento e il problema verrà risolto>>.
Via via sono poi intervenuti rappresentanti sindacali (Firmo Micheli e Nicola Simone per la Uil-Fpl; Emanuela Barbuto per la Fsi; Pino Rubino per la Cisl e Antonio Sgambelluri per la Cgil-Fp), i quali condividendo l’iniziativa di Calabrese hanno più volte sottolineato come la sanità sia “un diritto di tutti”, esigendo quello che un presidio “spoke” prevede per legge, dotato di tutte le strutture specialistiche, per citarne alcune l’Otorino, l’Oculistica (ridotte da reparti a semplici ambulatori) e l’Angiologia che, da circa 19 anni, si occupa della cura e prevenzione delle malattie vascolari, unico centro in Calabria insieme a quello di Crotone.
Non d’accordo solo per la tempistica della manifestazione, a pochi giorni dalla prossima tornata elettorale, l’assessore Passafaro <<Non è il momento giusto- ha detto- né per la destra né per la sinistra. Il mal funzionamento della struttura ospedaliera non dipende solo dai politici ma anche dai dipendenti (assenteisti) che, non sempre garantiscono il massimo, svolgendo il proprio compito. Dobbiamo lottare per il potenziamento dell’ospedale, è importante che la gente vada a votare>>.
<<Abbiamo rispetto- ha poi concluso Calabrese-del momento elettorale- nessuno ha tutelato il nostro il territorio, saremo noi le sentinelle. Daremo a Sarica 15 giorni di tempo, gli staremo con il fiato sul collo>>.
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