(ph. e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- Una conferenza stampa per sciogliere ogni dubbio: è stato questo l’intento del sindaco Calabrese e del suo vice Sainato che, questo pomeriggio, hanno ricevuto la stampa per smentire quanto emerso nell’ultimo numero del settimanale economico “Il Mondo (poi ripreso da un organo di stampa locale) in cui tracciando un bilancio dei Comuni che nel 2013 hanno fatto ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale per scongiurare il rischio dissesto, tra gli Enti il cui piano di rientro è stato “bocciato” rientrerebbe anche il Comune di Locri con al seguito quelli di Santa Venerina, Porto Azzurro, Monasterace, Anoia, Belcastro, Villalago, Napoli, Lamezia Terme, Soverato, Reggio Calabria, Benevento, Cefalù, Ispica, Taurianova, Scaletta Zanclea.
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Insomma, secondo quanto riportato da “Il Mondo”, su 46 Comuni che hanno aderito alla procedura anti-dissesto, sono solo 8 i Comuni virtuosi (Racalmuto, Campione d’Italia, Catania, Chieti, Battipaglia, Rieti, Frosinone e Potenza) in cui la magistratura di controllo ha detto “si”, approvando il piano presentato dai sindaci, condizione necessaria per accedere alle anticipazioni finanziarie del fondo rotativo; 22 invece, gli Enti in attesa di giudizio.
Ad introdurre i lavori, aggiornando la situazione attuale dell’Ente, il sindaco Giovanni Calabrese che ha ripreso l’excursus avviato circa la rideterminazione organica del Comune di Locri, revocando quanto stabilito dall’allora commissario straordinario Francesca Crea (che disponeva la mobilità di parte dei lavoratori precedentemente stabilizzati), rimodulazione del piano che all’indomani dell’ultimo consiglio comunale (27 gennaio scorso) era stato trasmesso al vaglio del Ministero. Ma è intorno la metà di febbraio che il dipartimento degli Affari Interni e Territoriali – Direzione centrale per gli uffici territoriali del Governo e per le Autonomie Locali del Ministero dell’Interno, ha inviato al Comune, una richiesta di chiarimenti riguardante proprio la nuova pianta organica dell’Ente, rideterminata nel limite di 102 posti con 51 posti a tempo pieno, 43 a tempo parziale con 8 posti vacanti a tempo pieno. Provvedimento applicato dopo aver adottato il D.Lgs. n° 101/2013, convertito nella legge n° 125 del 30 ottobre 2013, avente ad oggetto la “razionalizzazione nelle Pubbliche Amministrazioni sui prepensionamenti del personale eccedente”, collocando in soprannumero per prepensionamento per anzianità 17 dipendenti. Tredici invece, quelli collocati in soprannumero per disponibilità, come presentato con delibera n° 8 del 2013 “ricognizione eccedenza di personale”.
Secondo una prima osservazione del Ministero, il numero dei dipendenti doveva essere calcolato in base alla popolazione residente al 31/12/2010, pari a 12.877 residenti, tanto che il limite massimo del personale ammesso, equivarrebbe a 105 unità e non più 102 (parametro a cui l’Ente doveva prima obbligatoriamente conformarsi). Chiarimenti che l’Ente trasmetterà in settimana (il 20 marzo è il termine ultimo) al Ministero che poi a sua volta, passerà al vaglio della Corte dei Conti che deciderà definitivamente sulle sorti dell’Ente. Come da procedura, infatti, 60 sono i giorni per decidere, 30 per richiedere ulteriori delucidazioni. <<Smentiamo categoricamente-ha dichiarato Calabrese- che il piano è stato bocciato, è una notizia infondata; gli altri piani sono stati “promossi” per entrate presunte. Siamo convinti dell’iter seguito dall’Amministrazione, siamo certi che il piano che presenteremo offra le condizioni per risanare la situazione economica –finanziaria del Comune. Vogliamo salvare la Città dal dissesto, ciò nel massimo rispetto per i cittadini, pur constatando che non è un percorso semplice, creando in tal senso, le condizioni ideali per creare sviluppo e occupazione. Siamo fiduciosi, non serve creare allarmismo attraverso la stampa>>.
<<Il piano- ha poi aggiunto Sainato- è ancora fermo al Ministero che poi trasmetterà alla Corte dei Conti. Qualora dovesse essere rigettato, abbiamo trenta giorni per fare ricorso; anche con una seconda bocciatura, potremo lavorare per 90 giorni ad un nuovo piano>>.
E sulla nuova pianta organica, Sainato ha specificato che è stata rideterminata nel limite di 96 posti (dei 105) , mentre sullo slittamento del prepensionamento al 1° settembre (anzichè al primo marzo) dei 17 dipendenti, ha spiegato che l’Inps non era “aggiornata” circa la legge 125 del 30 ottobre 2013 <<Se avessimo mandato in pensione i dipendenti dal 1 gennaio del 2014, sarebbero diventati degli esodati. La responsabilità non sarebbe stata dell’Ente, ma di chi non ha percepito la suddetta normativa. Un problema che ci siamo posti perchè dietro ogni dipendente c’è una famiglia. Così, abbiamo previsto il collocamento a riposo il 1° marzo (dopo la prima trasferta capitolina) ma ancora una volta si è ripresentato lo stesso “intoppo” con l’Inps. Dal momento che non sussiste l’obbligo di dare il preavviso, per tutelarci su eventuali ricorsi, la Giunta riunendosi ha deciso eventualmente, di dare sei mesi di preavviso; per cui comunque vada, i 17 dipendenti che al 31 dicembre 2013 hanno raggiunto i requisiti pensionistici, dal 1° settembre 2014 andranno in pensione>>.
Sul versante dei 13 dipendenti messi in disponibilità, gli stessi percepiranno uno stipendio (nei 48 mesi) pari all’80% con in più gli assegni familiari, oppure potranno essere assunti da altri Enti fino al loro pensionamento. Ma da chi verrà erogato questo 80%? <<La prima risposta- ha commentato Sainato- è dal Ministero, ovvero il Comune anticipa e il Ministero restituisce. Ma allo stesso tempo, ci siamo chiesti se il Ministero intervenga solo per i Comuni in dissesto o anche per quelli in predissesto. In realtà, solo per i Comuni in dissesto, quindi considerando che il Comune di Locri è in una fase di predissesto, sarà il Comune a riconoscere l’80%, punto su cui stiamo ragionando. Anche sulla disponibilità stiamo cercando di tutelare il più possibile il dipendente che, per numerosi anni, ha lavorato per l’Ente. All’interno del piano, avevamo previsto dei fondi per prevenire qualsiasi tipo di imprevisto>>. <<Abbiamo costituito un piano credibile- ha concluso- ma soprattutto sostenibile. Abbiamo puntato molto sul risparmio del personale, cercando di chiudere il disavanzo non in 10 anni ma tra 5 -6 anni. Dimostremo di portar fuori dalle sabbie mobili la nostra Città>>.
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