di Alessandra Polimeno*
Quanto è accaduto a Bovalino con lo spostamento a Locri della sede del Comune capofila del distretto sociale sud in realtà mette in luce quanto le norme che regolamentano i processi non trovino poi la giusta applicazione.
Succede nella sanità dove spesso mancano le funzioni di controllo e valutazione delle attività espletate a livello delle Aziende Sanitarie Ospedaliere e Territoriali, fondamentali non solo per individuare le criticità, ma per orientare le attività di programmazione nella giusta direzione, questo con una prevedibile difficoltà di governo che pregiudica una risposta di salute efficiente ed efficace che deve essere garantita ai cittadini .
Succede nell’ ambito dei Servizi Sociali dove dopo 12 anni dall’entrata in vigore della LR 23/03 sulla “Realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella Regione Calabria (in attuazione della legge n. 328/2000)” non vi è un’ applicazione corretta della norma .
Come accade con gli Uffici di piano che risultano spesso non rispondenti ai dettami normativi ,che hanno sede presso i Comuni capofila, e che dalla legge sono identificati come l’ organo tecnico-esecutivo del piano di zona che opera in raccordo con l’ organo di rappresentanza politica (assemblea sindaci) e con l’ organo di rappresentanza tecnica (tavolo tecnico distrettuale).
Nell’ Accordo di programma sottoscritto dai sindaci del Distretto sociale sud per la gestione del Piano di zona all’art 11 è prevista la Struttura tecnica dell’ Ufficio di Piano costituita, tra gli altri, da “rappresentanti tecnico/amm.vi di ogni comune…..”
Quindi è vero che la gestione amministrativa è in capo al Comune capofila, ma coadiuvato dagli altri Comuni attraverso l’Ufficio di Piano. Pertanto le inadempienze addebitate al Comune di Bovalino, capofila, sono da rintracciare anche tra gli altri comuni del distretto.
Credo allora che al di là delle capacità di governance territoriale dei distretti sociali, insistono nei territori dinamiche politiche che rallentano le azioni finalizzate a rendere più agevoli i percorsi che devono portare alla realizzazione di servizi rispondenti alle nuove esigenze delle fasce più deboli della popolazione.
Pertanto la soluzione credo non dovesse essere lo spostamento di sede del Comune capofila ma piuttosto un’azione sinergica da parte di tutti i comuni per rendere l’ Ufficio di Piano una struttura organizzativa efficiente con un’esatta definizione dei compiti tra mansioni tecnico- professionali e mansioni amministrative.
Questo per costruire forme di partecipazione e di collaborazione adeguate alle esigenze del territorio.
Quanto accaduto pertanto non giustifica una diversa identificazione di Comune capofila del Distretto spostando la sede da Bovalino a Locri.
In ogni caso chiederò all’ Assessore al ramo un incontro per sollecitare la Regione a svolgere il ruolo di garanzia e verifica circa la corretta applicazione della LR 23/03 sui territori.