di Gianluca Albanese
LOCRI – L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ha celebrato, questa mattina alle 10, la Festa della Liberazione, deponendo una corona di fiori al monumento ai Caduti sito di fronte al palazzo municipale.
La cerimonia, condotta dalla referente cittadina dell’Anpi Barbara Panetta, ha avuto luogo nel pieno rispetto della normativa dettata dall’emergenza corona virus e ha visto la partecipazione, oltre che di fotografi e cine operatori, dell’unica carica elettiva presente, ovvero il capogruppo di opposizione in consiglio comunale Vincenzo Carabetta.
Dopo aver deposto la corona di fiori, offerta dalla ditta Fabio Ocello, la Panetta ha tenuto un breve discorso nel quale ha evidenziato, tra l’altro, che “Quella di oggi è una manifestazione importante per l’Italia intera che se oggi è una nazione libera e solidale lo deve al sacrificio umano di chi ha combattuto per liberare il Paese dal nazifascismo, ispirando i principi e i valori della Costituzione repubblicana e antifascista”.
Assente l’amministrazione comunale, sebbene formalmente invitata dalla segreteria provinciale e dalla referente locale dell’Anpi, sarà la Locri Libera e Solidale che continuerà a celebrare il 25 Aprile questo pomeriggio alle 15.
È la stessa Anpi, infatti, a comunicare l’adesione dei docenti, dei genitori e degli alunni del Plesso “De Amicis-Maresca” all’iniziativa che invita a cantare “Bella Ciao” nei propri balconi di casa oggi pomeriggio alle 15.
In chiusura, vogliamo riportare le parole del Partigiano Giuseppe Colzani, adolescente all’epoca dei fatti.
«Avevo due paure
La prima era quella di uccidere
La seconda era quella di morire
Avevo diciassette anni
Poi venne la notte del silenzio
In quel buio si scambiarono le vite
Incollati alle barricate alcuni di noi morivano d’attesa
Incollati alle barricate alcuni di noi vivevano d’attesa
Poi spuntò l’alba
Ed era il 25 Aprile».
DI SEGUITO LA NOTA UFFICIALE DELL’ANPI:
Locri, dopo anni di silenzio, grazie alla neonata sezione sidernese ANPI “Silvestra Sesini” ed alla sua vice presidente, Barbara Panetta, è tornata a celebrare, nel settantacinquesimo anniversario della Liberazione, la memoria dei partigiani e delle partigiane, uomini e donne caduti nella battaglia contro il nazifascismo. Una battaglia la cui vittoria ci ha donato il bene più prezioso, la democrazia.
“Da quella lotta e da quei valori -dichiara la vice presidente Panetta- nacque la nostra Carta Costituzionale, quella a cui tutti noi siamo devoti e che, come dichiarato dalla presidente nazionale dell’Anpi, Carla Nespolo, non è mai inutile ribadire essere antifascista.
Se oggi ognuno di noi può esprimere il proprio pensiero, se ognuno di noi può battersi per il diritto alla salute, ed in questo tempo abbiamo riscoperto quanto sia importante farlo, se ognuno di noi ha diritto all’istruzione, a formarsi ed essere formato, se il lavoro è tutelato da diritti, lo dobbiamo ai partigiani che hanno combattuto le violenze della dittatura fascista, quel fascismo che, appunto, la nostra Costituzione ripudia con forza, insieme al razzismo.
La Resistenza non appartiene a nessuno, non ha colore politico, non ha un partito e non ha una fazione. La Resistenza è di ogni italiano e di ogni cittadino libero nel mondo, la Resistenza è di chiunque sente sulla propria pelle le ingiustizie subite dagli altri e resiste davanti ad esse.
Un ringraziamento va al capogruppo consiliare di minoranza, Vincenzo Carabetta, per la sua partecipazione, al fioraio Fabio Ocello che ha inteso donare all’Anpi la corona posta ai piedi del Monumento ai Caduti ed a tutti gli uomini e le donne delle forze armate e della società civile che operano con abnegazione a difesa dei principi della Costituzione.
Ringraziamento ed ammirazione va poi all’Istituto comprensivo “De Amicis-Maresca” di Locri che ha significativamente aderito alla iniziativa promossa dall’Anpi nazionale #bellaciaoinognicasa, intonando il canto partigiano per eccellenza, anch’esso libero e senza appartenenza politica, dal balcone di ogni casa, nel giorno della Resistenza. Bella Ciao rappresenta le nostre radici civili e sociali, i bambini lo sanno e ce lo insegnano, grazie alla sensibilità dei genitori e delle insegnanti.
C’è un humus fertile in questo paese -conclude Barbara Panetta- su cui costruire una società più giusta e più equa, questo venticinque aprile di isolamento ci ha fatto cogliere con maggiore consapevolezza la forza della sua presenza. Diamogli voce.
Ora e sempre, Resistenza!”
Barbara Panetta, vice presidente sez. ANPI “Silvestra Sesini”