RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
LOCRI – Lo scorso 19 maggio ha avuto luogo nella sala conferenze della Casa Circondariale, la celebrazione del 197° Anniversario della fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria. Come da disposizioni Dipartimentali la festa si è svolta all’insegna della sobrietà alla sola presenza del Personale dipendente e dei pensionati del corpo di Polizia Penitenziaria.
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Nel corso della celebrazione è stata data lettura dei Messaggi del Capo dello Stato, del Ministro della Giustizia e del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
Un particolare pensiero è stato rivolto, con la gratitudine dell’Amministrazione Penitenziaria, al Personale di Polizia Penitenziaria caduto nell’adempimento del proprio dovere.
Durante gli interventi del Direttore dell’Istituto dott.ssa Patrizia Delfino e del Comandante del Reparto Commissario Capo dott. Domenico Paino è stata evidenziata l’attività operativa svolta dal Personale di Polizia Penitenziaria dal mese di gennaio 2013 ad oggi ed i risultati raggiunti.
Durante il suddetto periodo vi sono stati 421 ingressi di detenuti, 413 dimissioni, 921 traduzioni effettuate (di cui 469 locali, 401 regionali, 51 nazionali), 2099 detenuti tradotti (di cui 1465 di Media Sicurezza, 630 di Alta Sicurezza, 4 internati).
Inoltre, intensa è stata l’attività di Polizia Giudiziaria, che ha visto protagonista il Nucleo Investigativo Locale, e ha determinato la produzione di svariati atti inviati alle Procure della Repubblica presso i tribunali di tutta Italia, in stretto contatto anche con le locali Direzioni Distrettuali Antimafia.
La proficua collaborazione con le Forze dell’Ordine della Provincia di Reggio Calabria ha consentito di creare una rete fitta di legami volti a contrastare la criminalità locale, al punto da ottenere risultati immediati nella lotta alla criminalità organizzata;
Da ultimo, è operativo il Servizio di Polizia Stradale, che nei territori percorsi dal Nucleo Traduzioni e Piantonamenti sta dando notevoli risultati che contribuiscono ad alimentare il rispetto della legalità sul territorio.
Ma l’operatività del personale di Polizia Penitenziaria che lavora in un carcere si misura anche dall’umanità del personale stesso e dalle condizioni di carcerazione vissute dai ristretti, oggi più che mai attenzionate a seguito delle condanne che l’Italia ha subito proprio per il trattamento dei detenuti.
Nella gestione del trattamento penitenziario, la Casa Circondariale di Locri si può considerare un fiore all’occhiello per l’intera Calabria: corsi scolastici di alfabetizzazione e scuola secondaria di primo grado, corsi PON di inglese e di legalità, corsi offerti dalla provincia di orientamento al lavoro, inglese ed informatica di base), corso di ceramica artistica, servizio biblioteca, giornalino d’istituto, cinema/cineforum, corso per specialisti in refrigerazione/condizionamento, catechesi spirituale per detenuti, l’attività di realizzazione delle Luminarie per il quartiere di Moschetta, la presenza del Coro Diocesano, le attività sportive come calcetto, la pallavolo e l’attività di palestra.
E ancora numerosi spettacoli musicali e teatrali grazie alla disponibilità di artisti locali. Ciò ha determinato il quasi totale azzeramento degli eventi critici, dovuto alle molteplici iniziative risocializzanti, in cui il personale di Polizia Penitenziaria, presente in istituto 24 ore su 24, svolge un ruolo fondamentale nel monitorare i comportamenti dei detenuti, ai fini dell’attività di osservazione e trattamento.
Gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria svolgono con grandi sacrifici i loro delicati compiti, in una situazione di grande difficoltà dovuta al sovraffollamento ma anche alla carenza di risorse umane ed economiche. Dopo il pronunciamento della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, con la sentenza pilota n.7 dell’8.01.2013 (caso Torreggiani e altri contro Italia) che ha condannato l’Italia per la persistente violazione dell’art. 3 della “Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali”, fissando il termine del 28 maggio 2014 per l’adozione da parte del nostro Paese di interventi risolutivi del sovraffollamento delle carceri, le azioni e gli interventi messi in campo dall’Amministrazione penitenziaria, per portare le nostre carceri ad essere sempre più luoghi che assicurano la sicurezza dei cittadini ma anche rispettosi dei diritti umani e della funzione rieducativa della pena, sono stati possibili grazie al contributo operativo della Polizia Penitenziaria.
Il significato di questa festa è quello di celebrare la valenza di un Corpo di Polizia speciale e unico, capace di affrontare difficoltà inimmaginabili a costo di sacrifici personali e familiari, in grado di coniugare umanità e rispetto dei diritti delle persone detenute nonostante condizioni operative difficili. La Polizia Penitenziaria attraverso un lavoro difficile, silenzioso, intenso, contribuisce a pieno titolo a garantire la legalità, la giustizia e la sicurezza sociale.