(ph. Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- Autorità locali, provinciali, regionali, operatori sanitari, sindacati e comuni cittadini uniti nella lotta a difesa dell’unico presidio sanitario del territorio, contro lo smantellamento, il declassamento e il ridimensionamento (con relativi tagli e soppressioni) dell’Ospedale “Spoke”.
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E’ stato questo l’intento del consiglio comunale (straordinario congiunto) dei 42 Comuni della Locride, tenutosi questa sera nel piazzale antistante Palazzo di Città.
Un’iniziativa fortemente voluta dal sindaco Calabrese (anche dopo la mancata autorizzazione del commissario dell’Asp di Reggio Calabria, Franco Sarica, negandone lo svolgimento nel piazzale del nosocomio) che, insieme alle altre amministrazioni locali, ha inteso far sentire la propria voce invitando i presenti ad eseguire un percorso che miri ad invertire la rotta del lente declino che sta investendo piano piano la struttura ospedaliera senza aver mai potuto contare negli anni passati della politica regionale, perché, come più volte ribadito, senza sanità il territorio è destinato a morire, un grido d’allarme per non continuare a subire decisioni dai “vertici” continuando a vivere nell’isolamento.
Un sentimento condiviso dai presenti anche se l’atmosfera in svariati momenti si è più volte surriscaldata, vuoi perché la cittadinanza tutta e non solo, ha dimostrato di essere stanca delle solite passerelle politiche che, negli anni, non hanno saputo attribuire la valenza che il Polo Ospedaliero di Locri riveste in qualità di asset strategico per il territorio e vuoi, per i provvedimenti applicati dalle gestioni commissariali dell’Asp succedutesi negli anni.
A condurre i lavori, introducendo i numerosi interventi intervallati, Antonio Eroi, presidente del consiglio provinciale.
Di sanità come dovere costituzionale ne ha parlato il presidente dell’assemblea di AssoComuni Giorgio Imperitura, mentre Giuseppe Strangio presidente del comitato dei sindaci, ha ricordato di come fin da subito ci si è mobilitati per incontrare l’attuale commissario dell’azienda sanitaria provinciale Sarica, per rappresentare una priorità assoluta quale la sanità, un’esigenza del territorio; per lottare contro una sanità di serie B e C, a favore del turn over affinchè gli operatori sanitari possano operare in condizioni ottimali.
La parola poi ai consiglieri regionali e provinciali Imbalzano, Crinò, De Gaetano, Loiero e Giugno che sostanzialmente hanno rivendicato un servizio sanitario adeguato, compromesso da chi negli ultimi anni ha amministrato la cosa pubblica, dalle modalità di scelta dei manager e da investimenti che stentano ad andare avanti <<Siamo convinti-ha chiosato Imbalzano- che l’ospedale rappresenti una grande risorsa del territorio che, deve essere al sevizio del malato e non dei burocrati, non mi sento legato a logiche di schieramento; l’ ospedale di Locri è del malato e non dei politici>>.
<<Il tavolo massicci- ha aggiunto Crinò- non consente il turn over e Sarica ha il dovere di risolvere nell’immediato la spinosa questione così come la costituzione del centro unico di prenotazione, il protocollo informatico e l’acquisto di nuove attrezzature tecnologiche per il nosocomio>>. Inconcepibile è stato a suo dire, l’ultimo provvedimento adottato da Sarica, circa il trasferimento del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp da Siderno a Gerace, nei locali dell’ex ospedale di Largo Piana, disposizione avente per oggetto il “Programma di riorganizzazione ed ottimizzazione degli spazi e dei servizi aziendali, art. 3, legge 135 del 17/04/2014”.
C’è stato poi chi come il neo sindaco di Monasterace De Leo, ha chiesto espressamente di entrare nel merito delle criticità “non avendone una piena conoscenza” perché <<Altrimenti queste riunioni servono solo a fare passerelle”; chi come il sindaco di Gioiosa Jonica Salvatore Fuda, ha sottolineato come il suo interesse sia per una battaglia a favore della qualità delle prestazioni e della qualità del personale, ricreando quel sentimento di fiducia che, col tempo, è venuto meno verso la struttura ospedaliera; e chi come Varacalli, vice presidente del Comitato di Rappresentanza dei Sindaci all’Asp di Reggio Calabria e sindaco di Gerace, ha ricordato, rispondendo a quanto auspicato dal consigliere regionale Crinò, che d’ora in poi i manager aziendali saranno scelti a livello nazionale e di come con lo stesso Sarica, si stia lavorando per un’efficiente programmazione. Ultime parole le sue, non propriamente condivise dal parterre.
E proprio del lavoro finora condotto dal commissario dell’Asp è intervenuto Domenico Calabrò, direttore del dipartimento ospedaliero: prendendo atto del famoso decreto106, è stato avviato un riordino della rete ospedaliera, con l’introduzione di nuovi reparti e la collocazione del personale in esubero; 36 saranno i posti letto in medicina; potenziata la radiologia e un pronto soccorso che opera h24. In base all’articolo 18 invece, banditi incarichi per la nomina di nuovi primari nei reparti ove mancano. Al contempo Calabrò, ha smentito la notizia di una possibile chiusura del reparto di chirurgia, confermando la consegna di nuove attrezzature all’interno del nosocomio.
Le conclusioni al primo cittadino Giovanni Calabrese, anche se in realtà sono poi susseguiti altri brevi interventi, proseguiti all’interno del Pala Cultura a causa dell’arrivo di una pioggia battente. Ringrazio- ha premesso- i colleghi sindaci, le delegazioni provinciali e regionali, gli operatori sanitari, le forze sindacali e le associazioni di categoria che, hanno ben compreso la serietà della problematica e hanno risposto con determinazione, in modo negativo, a “direttive politiche” superiori che con le solite note pressioni e squallidi giochi di Palazzo hanno fatto di tutto per boicottare la nostra democratica e libera iniziativa. La loro presenza dimostra, in modo evidente, la sconfitta di chi non vuole lo sviluppo nella Locride, dimostra che prevale il bene del territorio e degli interessi collettivi su quelli individuali, che prevale il bene sul male, il buon senso sull’arroganza e sulla prepotenza; dimostra che c’è forte preoccupazione ed anche di non avere paura di nessuno, di non avere paura di chi pensa di approfittare di ruoli politici per mettere bavagli e bavaglini impedendone la partecipazione a manifestazioni libere e democratiche>>.
Altro aspetto analizzato da Calabrese, lo scioglimento della commissione sanità a seguito di alcune ritorsioni subite da alcuni componenti<<Ovviamente saremo attenti e vigili e non consentiremo a nessuno di applicare ritorsioni aziendali nei loro confronti. Siamo pronti a denunciare tutto e tutti. A questi validi operatori sanitari, uomini liberi e non al soldo politico di nessuno, rinnovo ancora il ringraziamento per l’impegno profuso e sono certo che il lavoro redatto sarà a tutti noi utile per ben comprendere le criticità del presidio ospedaliero e formulare anche delle giuste indicazioni per migliorare i servizi sanitari>>.
Per il primo cittadino la battaglia intrapresa appartiene a tutto il popolo della Locride , il cui unico fine è garantire prestazioni sanitarie qualificate ai cittadini; una battaglia che non ha colore politico ma che unisce tutto il territorio indipendentemente dalle appartenenze e simpatie politiche di ognuno<<Ci fa piacere constatare che in altri ospedali della Provincia e della Regione si inaugurino nuovi reparti, si contrattualizzino dirigenti medici con ruoli apicali, si acquistino qualificate e moderne attrezzature e si portino avanti investimenti considerevoli per dare giustamente ai cittadini una sanità di qualità, ma non è accettabile, che per quanto riguarda l’Ospedale della Locride, l’ex Ospedale di Siderno, la sanità sul territorio della Locride, solo belle “promesse” e fasulle e demagogiche inaugurazioni di scatole vuote per come fatto dal direttore generale Squillacioti prime delle tardive, ma apprezzabili dimissioni. E’ evidente che il declino dell’Ospedale locrideo è stato programmato da un accordo politico bipartisan e tutto ciò ha trovato conferma nell’incredibile silenzio dei consiglieri regionali di entrambi gli schieramenti, sempre pronti a fare incetta di voti sul territorio, ma mai disponibili a promuovere azioni concrete per la Locride. Non hanno sortito alcun effetto positivo le “mozioni per la Locride” approvate in Consiglio regionale e non abbiamo visto nulla degli annunciati, a mezzo stampa, “decreti speciali per la Locride”. Abbiamo però assistito al mutismo sulla problematica sanità. I consiglieri regionali sembrano essere diventati muti sul “problema sanità” salvo qualche inconsistente e ridicolo comunicato stampa dal sapore elettorale. Di questo atteggiamento dovranno prendere atto i nostri cittadini quando qualcuno tornerà con faccia tosta a bussare alla porta per chiedere il rinnovo della fiducia>>.
Calabrese non ha esitato anche di portare all’attenzione, la chiusura dell’ospedale di Siderno e la “ridicola presentazione della “diapositiva” sulla “Casa della salute di Siderno”, fatta all’hotel President qualche mese fa; la chiusura di importanti reparti; il ridimensionamento di alcuni servizi fino ad arrivare al trasferimento di alcune strutture a Gerace, un evidente disagio per gli addetti ai lavori, per l’utenza e per la Città. Ed anche sulla recente inaugurazione della pista notturna dell’elisoccorso, il sindaco ha dichiarato di non essere collaudata e pertanto, non è ancora possibile utilizzare il servizio nelle ore notturne <<Ora siamo qui per pretendere che venga applicata la legge del buon senso, consentiteci di essere Ospedale Spoke, dateci i giusti reparti, dateci reparti con numero di posti letto congruo, dateci reparti con al vertice medici di livello, mettete gli operatori sanitari in condizione di poter operare seriamente. Iniziate un intervento serio partendo dal Pronto soccorso che, oggi,non ha molte differenze con un campo nomadi o un lager tedesco. Il nostro sogno e desiderio è quello di poter raccontare ai nostri figli che l’”Ospedale” che i nostri concittadini hanno voluto e realizzato con tanti sacrifici ed impegno, non è stato smantellato grazie al coraggioso impegno e determinazione del commissario Franco Sarica>>.
Fin qui Calabrese. Da lì, i sindaci del comprensorio hanno poi approvato ed elaborato una proposta chiedendo all’Asp l’adempimento degli impegni assunti con il piano sanitario regionale: realizzare l’ospedale spoke della Locride, ripristinare i numeri dei posti letto a suo tempo indicati e le strutture complesse. Chiesto unanimemente anche che le decisioni assunte, siano condivise con le amministrazioni territoriali, con particolare riferimento al trasferimento del dipartimento di prevenzione di Siderno a Gerace e all’assunzione di personale amministrativo, con la speranza che la struttura geracese venga utilizzata per le finalità per le quali è stata realizzata e quindi per l’allocazione dei reparti di lungo degenza.