di Redazione
Dopo la nota del legale rappresentante del Gruppo Coopservice Gestione, Lorenzo Delfino, anche la segreteria territoriale della Uil composta da Nuccio Azzarà, Nicola Simone e Francesco Politanò, esprime il suo disappunto, in merito la situazione degli stipendi arretrati vantati dagli addetti alle pulizie dei locali del P.O. di Locri e del Distretto Locride.
E lo fa, con una missiva indirizzata al Gruppo Consortile Coopservice Gestioni- Locri; al commissario straordinario – ASP RC; al presidente GR – Calabria; al commissario ad acta-per il rientro dal debito Sanitario – Calabria; alla Commissione nazionale di Garanzia Scioperi – Roma; all’Ispettorato del Lavoro e alla Prefettura di Reggio Calabria.
“Quanto succede in merito al pagamento degli stipendi dei dipendenti del Gruppo Consortile Coopservice Gestioni-scrive la segreteria territoriale della Uil- che effettuano le pulizie all’interno dell’ospedale di Locri, è quanto meno inaudito. A distanza di sette mesi circa, dall’erogazione dell’ultimo stipendio, ancora oggi ottanta dipendenti non sanno se e quando avranno pagate le loro legittime spettanze a seguito di prestazioni lavorative rese”.
“Quello che più fa specie-aggiungono Azzarà, Simone e Politanò-è assistere all’insipienza ed all’indolenza degli alti burocrati aziendali, la sordità della politica come se questi lavoratori, in molti casi monoreddito, fossero figli di un Dio minore lasciati abbandonati al loro triste destino che in ogni caso, non si sono cercati ma di cui sono vittime incolpevoli. Tutto questo malgrado la notizia, ormai logora e logorata, sia agli onori della cronaca da diverso tempo e nonostante questa fonte di reddito, nella stragrande maggioranza, rappresenti per gli stessi la fonte del primario sostentamento. Certamente chi è pagato per assumere decisioni, al di là delle indagini o inchieste in corso, non può esimersi dall’assolvere il proprio compito né si può far cadere il fio della colpa sugli incolpevoli lavoratori che in ogni caso, devono avere riconosciute le loro spettanze”.
“Si invitano pertanto le signorie in indirizzo- concludono- a voler assumere ogni utile iniziativa intervenendo nella questione per risolvere la mancata corresponsione di quanto dovuto. Con riserva di adire le superiori istanze per i provvedimenti del caso”.