(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- Il Comune di Locri è ufficialmente in dissesto finanziario: è quanto deliberato al termine delle intense tre ore di seduta consiliare di questo pomeriggio, con 10 voti favorevoli della maggioranza e 3 astenuti del gruppo di minoranza (Cavo, Gozzi, Schirripa).
Un’astensione quella del gruppo “Impegno e Trasparenza-Pd” , derivante dal mancato accoglimento della maggioranza, della proposta di deliberazione per la dichiarazione del dissesto finanziario formulata dai 5 consiglieri dell’opposizione che in tal senso, hanno definito “imbarazzanti, le auto-assolutorie dichiarazioni di buon governo e virtuosismo amministrativo della maggioranza consiliare, perché in evidente contrasto con la grave situazione finanziaria accertata, con pronuncia irrevocabile ed insindacabile” e pertanto, hanno ritenuto di non esprimere il proprio voto favorevole, su una proposta di deliberazione “fondata su rappresentazioni e risultati contabili dichiarati inattendibili e non veritieri dalle Sezioni Riunite della Corte dei Conti nella sentenza 16/2017, emessa il 27 aprile/2017 e pubblicata il 29 maggio”.
L’ombra del dissesto diventa quindi realtà, dopo che il 27 aprile scorso le Sezioni Riunite della Corte dei Conti hanno respinto il ricorso presentato dall’Amministrazione avverso la deliberazione della Sezione Giurisdizionale di Controllo per la Calabria che aveva bocciato il Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale, presentato nell’anno 2015. A ciò, ha inevitabilmente fatto seguito, l’apposito decreto del prefetto di Reggio Calabria che, ha diffidato il Consiglio Comunale a “deliberare il dissesto finanziario entro il termine di 20 giorni dalla data di ricevimento dello stesso decreto”.
Un’amara verità, una doccia fredda che si abbatte sull’Ente, nonostante i vari tentativi dell’attuale Amministrazione di scongiurare un’ipotesi, oggi concretizzatasi.
E considerata la rilevanza dell’unico punto all’ordine del giorno, il consiglio è stato intervallato da toni accesi, polemiche e accuse. Presente, anche il revisore dei conti, la dottoressa Maria Forciniti.
Ad entrare nel vivo della questione, intervenendo per primo, è stato il vicesindaco e assessore al Bilancio, Raffaele Sainato << Nessuno di noi-ha esordito- si aspettava di arrivare a questa decisione, poiché in questi 4 anni, abbiamo tentato in tutti i modi di impedire il dissesto. Un Comune può fallire ma non può morire; al riguardo, ci sarà una commissione nominata dalla Prefettura che si insedierà ma la nostra Amministrazione comunque andrà avanti per sua competenza, mentre i debiti e i crediti, saranno gestiti dalla commissione ad hoc. Le motivazioni della sentenza delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti, contestano la forma e non la sostanza che non viene menzionata;ci ammoniscono sull’applicazione di una norma con tempistica errata e a mio parere, non si può mandare un Comune in dissesto per un errore, per una interpretazione sbagliata. Con grande senso di responsabilità, questa maggioranza è in aula per dichiarare il dissesto, questa maggioranza oggi non scappa, continua a metterci la faccia e continuerà quel percorso di risanamento>>.
<<Questa Amministrazione- ha proseguito-si è presa carico della mole di debiti e dei provvedimenti non adottati, come l’emissione ruoli e la riscossione tributi; ha coperto debiti dentro e fuori bilancio. La situazione finanziaria dell’Ente, affonda le sue radici anche nel passato, ognuno con le proprie responsabilità. Analizzando gli ultimi 20 anni di gestione, i 5 anni negativi per l’Ente sono stati dal 2001/2006; a confermarlo è la Corte dei Conti. Secondo la Corte dei Conti infatti, l’Amministrazione Barbaro, ha prodotto problematiche in tema di bilancio; così come con l’Amministrazione Macrì, si poteva fare di più, pur avendo sempre rispettato il Patto di Stabilità, mentre l’Amministrazione Lombardo nei 17 mesi di gestione, non ha approvato il consuntivo 2011, il bilancio 2012 e il consuntivo 2012 , approvati invece, dal commissario prefettizio Francesca Crea. Tutti gli atti sono verificabili. Dal 2013, abbiamo dato copertura di debiti a opere pubbliche e immobili, come Palazzo della Cultura, garantendo con estrema difficoltà i servizi. Senza accendere nuovi mutui, abbiamo iniziato a pagare con decreto 35, oltre 8milioni e mezzo la Sorical, 2milioni e mezzo per l’emergenza ambientale e 300mila euro per la depurazione; ricostituito fondi per investimenti mal gestiti precedentemente. A breve, procederemo con l’installazione dei nuovi contatori d’acqua. Al contrario, del sistema di differenziata porta a porta che, nonostante fosse prevista il prossimo anno, il dissesto comporta dei limiti che non possiamo superare. Abbiamo apportato tutti i correttivi necessari e richiesti. Ad esempio, abbiamo portato la dotazione organica da 146 a 96 dipendenti. Per i cittadini, il dissesto non comporterà ulteriori costi, dal momento che le aliquote sono già nella misura massima consentita. Inviterei chi ha amministrato, di parlare con la verità e non con la menzogna>>.
A proposito della rideterminazione organica, con la dichiarazione di dissesto, come evidenziato dallo stesso Sainato, sarà ulteriormente ridotta a 78 unità, altre 12 persone dovranno essere messe in mobilità per i prossimi 4 anni, ai quali lo Stato riconoscerà loro l’80 % dello stipendio e il dipendente eventualmente, potrà trovare collocazione in altro Ente <<Però-ha altresì specificato l’assessore-chi non è vicino all’età pensionabile, rischia di perdere il proprio posto di lavoro. Valuteremo in base alle categorie, le esigenze dell’Ente. Per questo, convocheremo un’assemblea con il personale per spiegare tutti i dettagli>>.
<<La Corte dei Conti-ha continuato – contesta un disavanzo tecnico per una norma che doveva essere applicata in un altro arco temporale. Non si può dichiarare il dissesto per non aver saputo interpretare una norma, anche se dobbiamo prenderne atto. Stiamo valutando di impugnare questa diffida di dissesto. Avrei voglia di votare contro, ma non è corretto per chi ha creduto nel sottoscritto. Al termine del consiglio, consegnerò le mie deleghe (Bilancio e Personale) al sindaco; è giusto così>>.
A seguire, è il capogruppo di opposizione Antonio Cavo a prendere la parola e a chiedere alcuni chiarimenti al revisore unico Forciniti, ad esempio: come mai tra gli atti esaminati, era stata citata solo la delibera 48/2012 e non la 295 e la 310/ 2012 che avevano rilevato una situazione finanziaria particolarmente critica, situazione descritta dalla famosa relazione dell’ispettore del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Cervellini; e poi ancora, perché il 10 maggio, il suo parere non aveva ravvisato condizioni di dissesto a differenza di oggi, quando in realtà, le due sentenze della Corte dei Conti erano già state emesse.
<<Mi sono soffermata-ha replicato la Forciniti– sul secondo piano di riequilibrio dell’Ente, targato 2015, perché il primo, concluso con rigetto. Ho ritenuto opportuno seguire la strada intrapresa dal vecchio revisore che mi ha preceduta >>.
Ma è ancora Cavo ad incalzare << Dal 10 maggio al 25 maggio cosa è cambiato? Prendo atto di quanto detto dal revisore. Sembra di assistere a qualcosa di surreale e sembra che la sentenza depositata qualche giorno fa, non sia stata letta da nessuno. Questo gruppo consiliare di minoranza, in questi anni, ha più volte e con più atti, contestato il modo irresponsabile e superficiale con cui è stato gestito finanziariamente l’Ente e queste contestazioni si rivengono puntualmente nelle deliberazioni di approvazione dei bilanci di previsione e consuntivi ed in quelle di approvazione e rimodulazione dei vari Piani di Riequilibrio Finanziario. Ancora oggi, in sede di approvazione della dichiarazione di dissesto finanziario, la maggioranza consiliare non riesce a prendere coscienza dell’irreversibile situazione di decozione in cui è incorso l’Ente e si affanna, inutilmente, ad affermare che la situazione finanziaria del Comune non è tale da dover essere dichiarato il dissesto finanziario>>.
Da qui, la proposta (non accolta dalla maggioranza perché formalmente non pervenute le motivazioni della sentenza della Corte dei Conti) dell’opposizione di nuova deliberazione, redatta dai cinque consiglieri, con in aggiunta, una rettifica di parere del revisore << Speravo che oggi-ha chiosato Cavo- si potesse chiudere una brutta pagina del nostro Ente e se ne aprisse un’altra. Voi sarete alla guida della Città per un altro anno. Speravo che questo evento negativo potesse sancire e far maturare in ognuno di noi, la consapevolezza di amministrare in maniera diversa la cosa pubblica. Speravo che da questa situazione difficile, potesse nascere un’energia nuova, superando le lacerazioni del tessuto sociale. Però evidentemente, mi sono illuso, qui si continua a fare finta di niente e che tutto è a posto, i nostri bilanci non sono veritieri. Mi sembra di assistere a qualcosa di surreale, mi sento preso in giro. Sembra che le motivazioni della sentenza, non le abbia lette nessuno>>.
E rivolgendosi ai consiglieri di maggioranza << Vi rendete conto che avete approvato atti non di vostra competenza? Non lo dico io, ma le carte. Il bilancio non è veritiero. Le risposte del revisore non sono soddisfacenti per me. Oggi, apprendiamo di valutazioni circa la possibilità di ricorrere al Tar avverso l’intimazione prefettizia di dichiarare il dissesto e rabbrividisco. A un certo punto bisogna dire basta, prendiamo atto di questa situazione e ripartiamo. Apprezzo le dimissioni di Sainato ma resta il fallimento sul risanamento dell’Ente. Dal sindaco invece, mi aspetto che sollevi il segretario Scuglia dall’incarico di responsabile dell’area finanziaria>>.
Fin qui Cavo.
Non tarda ad arrivare la replica dell’assessore Sainato e il clima si surriscalda <<Sulla delibera 48/2012 quando l’Amministrazione era guidata da Lombardo, non è stato fatto nulla. Qua c’è qualcuno che continua a remare contro questa Città, questa Amministrazione è uscita dagli schemi contabili, abbiamo fatto cose mai fatte in 40 anni da nessuno e voi con Lombardo, non l’avete fatto in 17 mesi. Io parlo di responsabilità politica. L’estrema sinistra non deve veicolare informazioni false. Siamo costretti a dichiarare il dissesto dalla norma, non dalla forma. Noi andremo al Tar perché il Comune di Locri può uscire da questa situazione. Non vuol dire mettersi contro lo Stato. Il revisore ha operato per ciò che poteva, mentre ringrazio il segretario, sempre stato al nostro fianco, che non ha nessuna responsabilità sul piano gestionale>>.
E dopo gli interventi delle consigliere Cappuccio, Sofia e Gozzi e del segretario Scuglia che ha elencato una serie di atti di sua responsabilità, le conclusioni sono state affidate al sindaco Giovanni Calabrese che nel riconfermare gli incarichi del vicesindaco Sainato e del segretario Scuglia, ha espresso solidarietà al revisore dei conti <<Il dissesto non fa piacere a nessuno, i consiglieri non sono pedine ma tutti, hanno un loro pensiero e un grande senso di responsabilità. Abbiamo lavorato 4 anni per impedire questa situazione e il mio ringraziamento va a tutta la mia squadra. In particolare, l’assessore Sainato e il segretario Scuglia, hanno lavorato sui conti dell’Ente, disastrato da altri. Tutti quelli che facciamo politica, in quota parte siamo responsabili, più o meno tutti abbiamo contribuito a questa situazione, cittadini, politica e dipendenti. Il dissesto finanziario non è certificato dalla sentenza Sezione Riunite Corte dei Conti, ma dalla deliberazione Corte dei Conti 48/2012. Il cambiamento delle norme e le interpretazioni diverse, ci hanno fatto perdere questa battaglia, ma non siamo responsabili. Oggi paghiamo le conseguenze di gestioni demenziali del passato. Abbiamo attivato le condizioni per una Città diversa per il futuro, anche se oggi dobbiamo dichiarare il dissesto>>.
Pesanti accuse sono state poi lanciate dal primo cittadino (con l’abbandono dall’aula della consigliera Nadia Cautela), alla minoranza << È facile insultare gli altri, voi siete i nemici e la vergogna di questa Città e voi ancora oggi ci fate la morale, voi che avete affossato la Città. La nostra Città oggi subisce un torto e riceve uno schiaffo. Dichiariamo un dissesto in un Comune che non ce l’ha; questa Amministrazione non ha falsificato i conti e mai fatto spese folli>>.
VIDEO CON INTERVENTI INTEGRALI ASSESSORE RAFFAELE SAINATO, CAPOGRUPPO DI MINORANZA ANTONIO CAVO, REVISORE DEI CONTI E SINDACO GIOVANNI CALABRESE