di Francesca Cusumano
LOCRI- “Educare ad imparare: Istruzione per sostenere i figli nel percorso di apprendimento” è’ stato il tema cardine affrontato questo pomeriggio nella Sala conferenze di Palazzo Nieddu del Rio, dal docente universitario Don Valerio Chiovaro.
Un incontro incentrato sul rapporto genitori-figli promosso e fortemente voluto dall’Amministrazione guidata dal commissario straordinario Francesca Crea, in un ambito di partecipazione e vicinanza al mondo della scuola. Tra i presenti infatti, docenti e dirigenti scolastici di alcuni instituti, (l’Istituto Professionale di Stato Industria e Artigianato, la Scuola Media Statale Sorace Maresca, l’Istituto Professionale di Stato Alberghiero e Ristorazione, l’Istituto d’Arte, l’Istituto Professionale e l’Istituto Magistrale Statale G. Mazzini), studenti e genitori, un’occasione per la Crea utile a sensibilizzarli a riflettere su quale il metodo migliore per gestire la complessità della vita. <<Quello che espone Don Valerio nel suo testo- ha detto il viceprefetto Crea- fornisce delle risposte a numerose domande che noi genitori ci poniamo, nel percorso di studio dei nostri figli>>. E proprio della metodologia dell’apprendimento intesa come percorso di vita e dei suggerimenti pratici per collocare lo studio in una giusta ottica della propria vita, rendendola una via serena, ne ha parlato il prof. Chiovaro presentando il suo testo dal titolo ”Apprendere lungo la via. Spunti per una via serena”. Un curriculum davvero invidiabile è quello che contraddistingue Valerio Chiovaro. Classe ‘71, è sacerdote dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria- Bova, nel quale ricopre l’incarico di direttore dell’Ufficio Diocesano, Educazione, Scuola ed Università. Protopapa della chiesa di Santa Maria della Cattolica dei Greci, è baccalaureato in teologia, chimica con una serie di specializzazioni in teologia biblica, scienze bibliche, archeologia e scienze applicate al restauro. Giornalista pubblicista e guida ufficiale di Terra Santa, nel 2001 ha fondato con quattro giovani, l’associazione “Attendiamoci ONLUS” che si occupa della prevenzione del disagio, del potenziamento delle risorse giovanili e cura in collaborazione con l’Università reggina i Campus di Orientamento Universitario e di Metodologia di Apprendimento. Altri progetti portati a termine, la “Casa dei giovani” che a Reggio Calabria accoglie ben 250 giovani a settimana, proponendosi come ambiente educativo e stimolante alla crescita globale della persona; “Bet Midrash” è invece, la “Casa dell’istruzione”, ovvero una comunità giovanile per la sperimentazione di percorsi personalizzati per la formazione di eccellenza. Come illustrato da Chiovaro, (riferendosi al titolo del libro) il termine “lungo la via” non è altro che la metodologia, ovvero solo percorrendo una strada si è in grado di raggiungere un obiettivo. Il testo più che un insieme di tecniche per l’apprendimento, è un vero e proprio manuale che accompagna i giovani ad una vita serena: dalla gestione del tempo, alla gestione delle emozioni, ad alcune indicazioni pratiche che consentono loro di essere consapevoli dei propri carismi usandoli per il raggiungimento più importante, cioè l’obiettivo della felicità. A proposito di apprendimento e di gestione del tempo, Chiovaro nel suo libro racconta di come i giovani durante la loro formazione lascino troppo tempo all’improvvisazione oppure tendano a pianificare attività per obiettivi marginali. E’ più facile, infatti, incontrare giovani che programmano la palestra, lo svago o le vacanze piuttosto che quelli che prevedono chi intendono diventare entro l’anno e come raggiungere questo macroobiettivo. <<L’eccellenza- dichiara Chiovaro- non sta nel dare tutte le materie o nell’avere un’alta media scolastica, ma nel diventare eccellente; per questo la frequentazione di ambienti culturalmente e intellettualmente stimolanti, di persone in gamba un po’ più avanti di te, di maestri e punti di riferimento, la lettura di un buon libro, esperienze prolungate di formazione (campi residenziali, fine settimana formativi, summer school, ecc.), occasioni di vita comune, il servizio agli altri, una sana vita spirituale, sono tutte attività che aiutano a crescere e ad affinare una serie di sensibilità e competenze che il percorso di studio non può dare. Questo è apprendimento>>. L’”orientamento” per il giovane sacerdote è una parola chiave dell’apprendimento, nell’orientare la mente infatti, ciascuno può educare l’altro ad apprendere. Tre sono le dimensioni che caratterizzano il percorso di apprendimento: la memoria, l’intelletto e la volontà. <<L’apprendimento- ha spiegato – è inteso come esercizio appassionato di chi con affetto si lascia coinvolgere nel sapere, più che sulla dimensione esclusivamente intellettiva si fa leva su quella affettiva, consapevoli che l’esercizio della volontà è mosso dalla dimensione dell’affettività; un’affettività organizzata comporta una volontà ferma, una volontà ferma può condurre a degli obiettivi che siano efficaci>>.. <<Mi auguro- ha poi concluso- che queste indicazioni favoriscano il percorso di apprendimento, l’incontro con l’altro. Ogni giovane che incontreremo, ci potrà aiutare ad apprendere>>.