(ph. Enzo Lacopo)
di Gianluca Albanese
LOCRI – Fiumi di champagne, euforia, baldoria. Gioia per un successo schiacciante e, forse, preannunciato, come è giusto che sia. Domani sveglia e proclamazione degli eletti e poi, esaurita la sbornia della vittoria, tocca rimboccarsi le maniche e cominciare a lavorare per una città che deve ripartire dal momento più difficile della sua storia recente.
Tempo di scelte difficili: debito con Sorical che vuole stringere i rubinetti dell’acqua potabile fino quasi a chiuderli perchè Locri è un Comune moroso, appalto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti quando l’incarico a Locride Ambiente è agli sgoccioli. Ma anche una nuova giunta da comporre, assegnando le deleghe in base alle competenze specifiche dei consiglieri eletti e alle attitudini di ognuno di loro, riservando – perché no – un occhio di riguardo ai rapporti di forza interni alla coalizione e alle attribuzioni da dare, se serve, in base ai dettami del sempre verde manuale Cencelli. Proviamo, dunque, mentre la festa volge al termine, ad abbozzare un toto assessori basato non su indiscrezioni o assiomi inconfutabili, ma facendo leva su quel minimo di esperienza accumulata seguendo i fatti politici di una piazza bella, affascinante e prestigiosa come quella di Locri.
RAFFAELE SAINATO
Partiamo dalle certezze. Anzi, dall’unica certezza anticipata in campagna elettorale. Il vicesindaco sarà Raffaele Sainato. Gli spetta di diritto, vuoi perchè è il primo dei consiglieri eletti, vuoi perchè è l’altro “grande azionista” del progetto “Tutti per Locri”, uno che non ha mai messo in dubbio il suo sostegno convinto e leale al candidato sindaco Giovanni Calabrese. Se uno più uno da queste parti fa ancora due, gli potrebbe toccare la delega al Bilancio, già sua ai tempi dell’amministrazione Macrì e basata su una competenza più volte espressa nelle varie sedute di consiglio comunale. E le altre deleghe? Si profila un esecutivo a forti tinte rosa. Del resto, con nove candidate in lista («nove guerriere», ebbe a dire Giovanni Calabrese durante un incontro pubblico di sette giorni fa), si presume che la rappresentanza femminile possa avere il sopravvento nella giunta Calabrese che sarà. Queste le nostre previsioni, sempre pronte ad affrontare quella che sarà la prova dei fatti.
LE DONNE IN GIUNTA
Anna Rosa Sofia è espressione del gruppo capitanato dall’altro grande azionista Enzo Carabetta. A lei potrebbe toccare la delega alle Politiche Sociali, comparto che è nelle sue corde, come espresso a chiare lettere in un incontro pubblico in cui era presente anche il vice presidente del consiglio regionale Sandro Nicolò. Eva Cappuccio è da sempre in cima alle classifiche di stima del candidato sindaco e, se proprio vogliamo ragionare in termini di rappresentanza politica, in quota Sainato. A lei, già avvocato del Comune in passato, potrebbe toccare la delega al Contenzioso o, in alternativa (ossia, perchè no, in contemporanea) quella al Commercio. Teresa Aronne potrebbe essere, in qualche modo, colei che rappresenterebbe in giunta l’altro azionista Francesco Macrì (anche se, in realtà, è stata sostenuta anche da Alfonso Passafaro). Proprio l’ex sindaco che ha dovuto digerire la mancata elezione del suo fedelissimo Mimmo Romeo. Ultima, ma non in ordine di importanza la nostra Domenica Bumbaca. Sport o Politiche Giovanili potrebbero essere i settori nei quali potrebbe mettere a frutto l’esperienza maturata nel campo dell’associazionismo e delle attività sportive e – perchè no? – nel mondo dell’informazione.
E IL MASCHIETTO, DOVE LO METTO?
Va a finire che l’unico uomo in giunta, a parte il vicesindaco Sainato, potrebbe essere proprio Peppe Fontana, magari con delega a Turismo e Spettacolo. Per lui, l’uomo dei mega eventi, potrebbe essere il giusto trampolino di lancio per fare tornare Locri la capitale della movida di tutto il comprensorio.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Bon ton istituzionale e ovvie ragioni di opportunità politica impongono che debba trattarsi di una figura di garanzia, magari gradita anche all’opposizione. Un moderato capace di assicurare partecipazione democratica alle sedute consiliari e quel giusto equilibrio che serve nel condurre i lavori. E allora chi, meglio di Alfonso Passafaro? Le alternative che immagina Lente Locale sono due: Anna Rosa Sofia o Miki Maio. Come sempre, chi vivrà vedrà. La notte, oltre al giusto e defatigante riposo al termine di una campagna elettorale in cui gli attori politici cittadini non si sono affatto risparmiati, porterà consiglio. Insomma, chi vivrà vedrà.