di Gianluca Albanese
LOCRI – Dopo la sentenza del Tribunale Civile di Catanzaro, che ha condannato il Comune di Locri al pagamento di una somma superiore ai dieci milioni di euro alla Regione Calabria per la fornitura di acqua idropotabile dal 1981 al 2004 (respingendo altresì le richieste di prescrizione del debito e di parziale compensazione dei crediti che l’Ente vantava verso l’Asp per la fornitura relativa all’ospedale) è di ieri la notizia dell’approvazione del ruolo del servizio idrico integrato, ma per un periodo parziale, ovvero il primo semestre del 2021 e su una platea anch’essa parziale, riferita a 5848 utenze.
È quanto si coglie dalla lettura della determinazione numero 5 del responsabile del settore 2 “Bilancio e programmazione economica, tributi e personale” Antonio Marra, redatta il 18 gennaio e pubblicata ieri.
Un ruolo “semestrale” di 1.002.751,62 euro, redatto sulla scorta della misurazione e delle letture compiute dalla società Novito Acque Srls, concessionaria del servizio e che riguarda 5.848 contratti di utenza, escludendo 292 utenze per le quali sono in corso verifiche e approfondimenti.
Nella stessa determinazione è riportato il dettaglio dei corrispettivi e dei costi dell’operazione. 589.428,39 euro sono per l’acquedotto; 77.877,27 per la fognatura; 159.045,52 per la depurazione; quote fisse per acquedotto (107.072,63), fognatura (33.691,80) e depurazione (33.691,80) con un residuo determinato da 7.022,44 euro per spese postali e una detrazione di 5.108,23 euro per restituzione quote degli anni pregressi.
Dunque, i ruoli del servizio idrico sono stati emessi quasi “in tempo reale” (considerati i tempi medi degli enti locali) e per una platea non ancora completa, al fine di “provvedere – è scritto nell’atto – alla relativa riscossione con le modalità previste nel contratto di concessione”.