RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
LOCRI- In merito alle assurde critiche circa l’organizzazione dell’edizione 2015 del Giugno Locrese, nel Settantesimo anno dalla fondazione dello storico concorso culturale cittadino, spiace leggere e ascoltare le critiche e gli insulti al limite del decoro e della diffamazione, effettuate negli ultimi mesi dalla professoressa Daniela Ferraro, figlia del professor Umberto Ferraro, co-fondatore dello stesso premio letterario.
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Ingrate, ingenerose, pretestuose, ridicole ed offensive, sono le dichiarazioni rivolte all’Assessore alla Cultura, avv. Anna Rosa Sofia, da parte della Ferraro. Assessore Sofia che invece ha ripreso con successo lo storico concorso, rivedendone e rilanciandone l’immagine e l’organizzazione.
A conferma di tutto ciò, proprio quest’anno si registra il più elevato numero di partecipanti al Concorso, considerato l’eccellente lavoro svolto dallo staff di segreteria del Sindaco nel promuovere a livello nazionale l’edizione 2015.
La dottoressa Ferraro, che ritiene di essere “proprietaria” del Giugno Locrese, non comprende, evidentemente, e non si rende conto che il Premio Letterario Giugno Locrese, co-fondato dal suo genitore, è un patrimonio pubblico e non può rientrare nell’eredità personale che il compianto professore ha destinato ai suoi eredi; ma contrariamente rappresenta un’eredità culturale importante, che rientra nel già vasto patrimonio culturale della Città di Locri.
In merito alle accuse sulla scelta dei criteri “del tutto personali” circa la composizione della Giuria, respingiamo al mittente tali farneticazioni, considerato l’elevato spessore culturale degli stessi, l’esemplare curriculum e soprattutto l’estraneità dei componenti dalla vita politica cittadina.
Circa la presenza “imposta” lo scorso anno della dottoressa Ferraro quale componente della Giuria, questo ha rappresentato probabilmente l’unica scelta errata portata avanti dall’Amministrazione, considerato il comportamento della stessa, sia in fase di valutazione dei testi, sia nella serata conclusiva. La dottoressa Ferraro probabilmente non riesce a comprendere l’importanza del concorso letterario, che non rappresenta un “memorial” nei confronti del suo qualificato genitore, al quale va il riconoscimento dell’intera Città per le importanti e riconosciute iniziative culturali promosse dallo stesso.
Anche quest’anno siamo certi di aver svolto un ottimo lavoro con l’individuazione dei componenti dalle Giuria in base a criteri ancora una volta sganciati da logiche politiche, ma solo in base al prestigio professionale e culturale degli stessi.
In merito alla richiesta spesso avanzata dalla dottoressa Ferraro al Sindaco sul ruolo dell’Assessore Sofia, con atteggiamenti quasi di stalking nei confronti della stessa, il Sindaco invita la dottoressa Ferraro ad assumere un atteggiamento serio, costruttivo e propositivo, e non a continuare con comportamenti che sicuramente non fanno onore al defunto padre (che se “muore per una seconda volta” – come afferma la professoressa Daniela Ferraro – muore per i comportamenti messi in essere dalla figlia e non certo per quelli dell’Amministrazione Comunale che, organizzando il Giugno Locrese, rinnova il proprio riconoscimento allo stesso professor Umberto Ferraro).
Alla dottoressa Ferraro che, in rappresentanza di una evidente mediocrità culturale, ha scelto la strada degli insulti attraverso i mezzi di comunicazione, in particolare sui social network, ci sentiamo di dire che ci saremmo aspettati un atteggiamento costruttivo da parte sua nell’importante percorso culturale avviato e finalizzato al riscatto morale della Città, nel ridisegnarne la giusta immagine, spesso evidenziata in modo negativo da alcuni comportamenti soggettivi, frutto di blocchi mentali precostituiti.