Foto gallery esclusiva Enzo Lacopo
LOCRI-Nella mattinata di Sabato 17 marzo, nell’aula delle udienze penali del Tribunale di Locri, 24 studenti dell’IPSIA, frequentanti la sede staccata di Via Turati a Siderno, sotto lo sguardo attento e la supervisione di Magistrati, Cancellieri, operatori del Diritto e dei loro Docenti che, con passione e dedizione, li hanno guidati in questa singolare esperienza, si sono cimentati nella parte conclusiva del c.d. “Progetto CIAK”, che ha visto l’adesione e la collaborazione sinergica di diverse istituzioni tra cui il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, l’Ufficio Scolastico regionale della Calabria, il Dipartimento della Giustizia minorile per la Calabria e l’Associazione Nazionale Magistrati (Sezione Calabria). Al progetto hanno aderito il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, nonché i Tribunali ordinari di Castrovillari, Cosenza, Lamezia Terme, Locri e Paola e le Camere minorili di Catanzaro, Cosenza e Lamezia Terme, insieme ad altri volontari che hanno collaborato alla simulazione dei processi, svolti nelle varie aule giudiziarie dei tribunali del territorio regionale.
Il motto del progetto, infatti, è stato: “Un processo simulato per evitare un vero processo”. Si è trattato, in sostanza, di un percorso di educazione e di sensibilizzazione ai temi della legalità che, in questa quarta edizione, ha raccolto l’adesione di più di 80 istituti scolastici calabresi di primo e secondo grado. Il fulcro dell’iniziativa è la simulazione di un processo penale minorile, effettuata in una vera aula giudiziaria, in cui gli studenti, dopo un periodo di formazione e di approfondimento delle tematiche trattate, partecipano in veste di attori, con la collaborazione e la presenza di giudici togati, giudici onorari, avvocati e personale esperto in tematiche psicologiche e sociali.
La tematica prescelta per il processo simulato, in quest’ultima edizione, si è incentrata sulla vicenda (immaginaria) di Gaia, una ragazza vittima di “cyberbullismo”. Vale a dire: un caso di scuola che ha rappresentato l’occasione per avvicinare gli studenti non solo ai principi ispiratori del diritto penale e processuale minorile, ma anche per farli riflettere sulla necessità di un utilizzo corretto e consapevole dei moderni strumenti di comunicazione (whatsapp e facebook, in particolare).
In sostanza, attraverso la “messa in scena” di un vero e proprio processo minorile, incardinato su un canovaccio ispirato a casi reali e paradigmatici, oltre a prendere contezza del significato di alcuni termini in voga nel gergo processual penalistico, e dei quali si trova riscontro nella cronaca giudiziaria di ogni giorno, per come riportata dagli organi di stampa (il riferimento è, ad esempio, ad alcuni istituti giuridici, come, ad esempio: “messa alla prova”, “istruttoria dibattimentale”, “incidente probatorio”, “reato continuato”, “circostanze attenuanti ed aggravanti”, e così via), gli studenti hanno potuto toccare con mano e comprendere il disvalore e le conseguenze che possono derivare da comportamenti devianti, come quelli scaturenti da fenomeni di drammatica attualità e purtroppo diffusi al giorno d’oggi, come quelli del bullismo e del cyberbullismo.
Nel corso della “performance” inscenata dagli allievi dell’IPSIA, il Giudice del Tribunale di Locri Dott. Mario Larosa, presente anche in rappresentanza del Presidente del Tribunale Dott. Rodolfo Palermo, nonché i Giudici onorari del Tribunale dei Minori di Catanzaro, Dott.sse Roberta Mallamaci e Annunziata Campolo, si sono alternati in momenti di stimolo e di chiarimento alle osservazioni degli studenti, e ciò anche a beneficio del pubblico presente, rappresentato, in massima parte, dalle scolaresche degli Istituti Comprensivi di Gerace-Antonimina e di Ardore Benestare.
Tra una deposizione ed una testimonianza, tra un incidente probatorio ed una camera di consiglio, in pratica, tutti gli studenti presenti hanno avuto modo di riflettere sulla finalità principale di questa simulazione del processo minorile, ossia: quella di sensibilizzare le giovani generazioni sui temi attinenti all’educazione civica ed alla cultura della legalità.
Presente in aula anche l’Avv. Angela Giampaolo, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Locri.
A conclusione della “performance” degli allievi dell’IPSIA, il Dirigente Scolastico dell’Istituto Professionale di Siderno Gaetano Pedullà, nell’auspicare la riproposizione in futuro della valida iniziativa, ha rimarcato come l’esperienza condotta all’interno di un’aula giudiziaria, gli studi e gli approfondimenti propedeutici degli studenti durante tutto il periodo di preparazione che ha preceduto la simulazione del processo minorile, possano costituire una sorta di antidoto e di “ vaccino” contro la devianza, quasi un modo per esorcizzare lo “spettro” di un vero processo a carico di quei giovani che, malauguratamente, dovessero scegliere di delinquere.
Quindi, dopo aver evidenziato le implicazioni scaturenti dall’applicazione in ambito scolastico della normativa di cui alla Legge 29.05.2017, n. 71, recante “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del “Cyberbullismo”, ha inteso ringraziare vivamente tutti i soggetti promotori dell’interessante Progetto, nonché gli studenti che si sono distinti ed impegnati nella attuazione del medesimo, oltre alle Docenti di discipline giuridiche dell’I.P.S.I.A. che ne hanno curato lo svolgimento, in primis la referente Prof.ssa Antonella Scabellone, validamente coadiuvata dalle Prof.sse Concettina Gullaci, Maria Teresa Vita e Maria Teresa Gentiluomo.
Un ringraziamento particolare va al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Locri, presieduto dall’Avvocato Gabriella Mollica Luly, che ha accolto la scolaresca mettendo a disposizione le toghe per giudici e avvocati.
LUCREZIA MARIA VOZZO
FEDERICA CAMPITI
ANGELICA MIRARCHI