RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA NOTA CHE SEGUE
LOCRI- Le strumentali polemiche che hanno fatto seguito alla nostra richiesta di pagamento delle indennità di carica cui avevamo diritto quali Sindaco ed Assessori comunali della Città, impongono alcune precisazioni che serviranno a chiarire la vicenda.
Come tutti ricorderanno, con decisione unanime, assunta nell’immediatezza dell’inizio del mandato, a seguito alle elezioni del maggio 2011, esattamente in data 27 giugno 2011, preso atto della drammatica situazione economica del Comune di Locri ed al fine di garantire il pagamento degli stipendi e dei creditori per l’assolvimento dei servizi essenziali, avevamo chiesto la SOSPENSIONEdell’erogazione delle indennità di carica, rimandando ad un momento successivo la sua percezione.
Tale decisione rientrava nel quadro dei sacrifici che le obiettive difficoltà finanziarie avevano immediatamente imposto al corretto funzionamento degli Uffici comunali ed alla giusta erogazione dei servizi a tutti i cittadini. Ci si era, infatti, subito resi conto che il rilevante deficit finanziariodi bilancio ereditato avrebbe comportato una gestione “lacrime e sangue” con diretti riflessi sulla gestione ordinaria dell’Ente. In tale drammatico quadro – confermato in tutta la sua gravità dalla successiva richiesta di accesso al piano di riequilibrio pluriennale avanzata dalla Commissione Prefettizia, che accertava l’esistenza di una ingente massa debitoria – era sembrato doveroso condividere con i cittadini, con quel gesto,una parte dei disagi che gli stessi avrebbero dovuto subire negli anni a causadella dissennata gestione amministrativa che aveva preceduto la nostra.
Oggi, però, ci siamo resi conto che il percorso virtuoso da noi intrapreso (con la riduzione delle spese, con l’aumento delle entrate, con il blocco di tutte le spese non obbligatorie), e proseguito dalla Commissione Prefettizia presieduta dalla dott. Francesca CREA, è stato completamente disatteso da chi ha iniziato la sua gestione amministrativa ignorando tutto ciò che di buono era stato fatto sulla strada verso il risanamento dei conti dell’Ente.
La lettura degli atti amministrativi e la corresponsione delle indennità di carica agli attuali amministratori denotano una gestione politica-amministrativa non conforme alla oculatezza che la situazione richiede, vanificando quello che era stato il nostro intendimento ed, in genere, il significato della SOSPENSIONE che ci eravamo imposti.
Tuttavia, vista la recente normativa (decreto salva-imprese) che ha consentito agli enti locali di potere estinguere una grande mole di debiti, e sopra tutto, preso atto della decisione degli attuali amministratori di corrispondersi le indennità di carica, ci siamo domandati il motivo per cui avremmo dovuto passare dalla sospensione a suo tempo richiesta alla rinuncia “tout court” all’indennità di carica, considerato che essa rappresenta un diritto per aver, tra l’altro, lavorato con impegno,onestà, coscienza ed abnegazione, senza risparmio di sacrifici, nel periodo di permanenza in carica ed evitando ogni spesa, anzi sostenendo personalmente molte spese per servizi istituzionali, proprio per dare precedenza assoluta al pagamento delle spese di personale ed a quelle obbligatorie per il mantenimento dei servizi ai cittadini.
Dopo attenta considerazione abbiamo ritenuto giusto richiedere quello che era ed è un nostro diritto a fronte della quantità e qualità della prestazione fornita, consapevoli che taluno avrebbe potuto gridare allo scandalo e che si sarebbe trattato di chi sicuramente è sempre pronto a segnalare la pagliuzza nell’occhio dell’altro, dimenticando la trave presente nel suo.
Tanto dovevamo ai nostri concittadini che non da oggi ci conoscono.
GIUSEPPE LOMBARDO
GESUALDO DATTILO
MICHELE RATUIS
GIUSEPPE GELONESE
NICOLA MONTELEONE