di Antonio Baldari
LOCRI – Non hanno pace. Né si dànno per vinti. Quanto a costanza nel perseverare rivendicando i loro sacrosanti diritti, i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità in forza al Comune di Locri non sono secondi a nessuno e, nel day after del sit-in davanti al palazzo di Città di via Matteotti, non demordono.
Anzi incalzano il sindaco Calabrese con tutta una serie di domande a partire dalla più immediata: “Perché non sei al nostro fianco e preferisci rimanere in questo sterile quanto incomprensibile silenzio? Se non ci tuteli tu, quale sindaco della nostra città di Locri, chi lo deve fare?”.
Domande che ovviamente girano direttamente al primo cittadino, per tramite di lentelocale.it, volendo al contrario sottolineare “L’impegno che Stefano Princi (segretario provinciale della Uil-Temp, ndr) ancora una volta ha inteso mettere a nostra disposizione venendo da Reggio fino a Locri nonostante non ci fosse stata la risposta scritta, come avrebbe dovuto essere, da parte del sindaco alla sua richiesta di utilizzo della sala consiliare – riprendono i lavoratori – certo, qualcuno vorrebbe far passare che l’autorizzazione del sindaco c’era e che noi lo sapessimo, ma noi non abbiamo chiesto nulla né eravamo tenuti a prendere alcun foglio di autorizzazione perché la risposta scritta andava data solo a Princi, piuttosto ci è dispiaciuto molto vedere le forze dell’ordine arrivare a presidiare la piazza nel mentre molto pacificamente stavamo esponendo le nostre ragioni, non volevamo certo bombardare la città!…”.
Ad ogni buon conto, quello che fra l’altro i lavoratori precari del Comune di Locri desiderano ulteriormente e fino alla noia rimarcare con accento forte è che “Non siamo personale in esubero né siamo stati mai dei fannulloni, altrimenti non si capisce il perché il sindaco e la giunta comunale non abbiano mai adottato un provvedimento disciplinare nei nostri confronti, è facile dire che lavorano solo due-tre di noi, non è così – concludono gli Lsu-Lpu del Comune di Locri – e comunque rimaniamo sempre disponibili al confronto con i nostri amministratori, magari già dal Consiglio comunale straordinario ed aperto che è stato richiesto”.
Ma a cui, ahiloro, a tutt’oggi non è stata data risposta alcuna. Scritta, ovviamente.