di Francesca Cusumano
LOCRI- Non è una novità che, buona parte dei Comuni abbiano intrapreso il difficile cammino verso il risanamento dei propri conti, facendo ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale pur di ripristare gli equilibri strutturali del bilancio.
Ne sa qualcosa anche il Comune di Locri che, dopo le dimissioni di Pepè Lombardo del 2 novembre scorso (causa scatenante la mancata possibilità di approvare il bilancio 2012) e l’arrivo del viceprefetto Francesca Crea, grazie alla quale l’Ente ha potuto accedere al fondo di rotazione richiedendone un’anticipazione, oggi l’esecutivo retto da Giovanni Calabrese può così scongiurare il rischio dissesto applicando però, una serie di obblighi imposti dal Tuel, tentando di non pregiudicare la precaria situazione economica-finanziaria. E proprio di predissesto, di alcune importanti soluzioni quale la predisposizione e l’esecuzione dei piani di riequilibrio decennale, se ne discusso questo pomeriggio al Palazzo della Cultura, con tanto di presentazione del libro “Il predissesto nei Comuni- Bilancio, Contabilità, Tributi”, un evento patrocinato dal Comune di Locri, al cui dibattito erano presenti naturalmente i due autori, due docenti dell’Università della Calabria, Enrico Caterini ed Ettore Jorio, il sindacoGiovanni Calabrese e il vicesindaco nonchè assessore al Bilancio, Raffaele Sainato, in qualità di moderatore.
Dopo una breve premessa del sindaco Giovanni Calabrese, è stato l’assessore al Bilancio ad illustrare la finalità dell’incontro ma soprattutto a definire il testo come uno strumento utile per quei Comuni che versano in serie difficoltà a partire dalla situazione attuale dell’Ente <<Queste problematiche- ha detto Sainato- arrivano da una nostra accurata verifica, dalle responsabilità di più parti>>. Ma non solo, per Sainato infatti l’origine del problema scaturisce anche da una scarsa informazione e formazione, necessaria dunque una formazione adeguata per poter governare ed essere in grado di poter fronteggiare i precari equilibri finanziari; lo stesso, dicasi per i repentini cambiamenti normativi <<Prima lo Stato- ha chiosato Sainato- dava contributi a pioggia, ora prevale l’obbligo di incassare i tributi. Questo volume, ci aiuta a capire che non si può ragionare come qualche anno fa. I libri, aiutano i cittadini a capire con quanta difficoltà gli amministratori gestiscono la cosa pubblica, per cui fondamentale sarà applicare una buona programmazione>>. La parola poi ai due protagonisti dell’incontro. Il primo, è stato Enrico Caterini, che ha esordito in primis, tenendo a precisare come la sua esperienza professionale appartenga a quella di un privatista, ovvero, per dirla con le sue medesime parole <<Un professionista che concepisce la propria azione contro i Comuni>> poi, concependo la tematica affrontata nel testo, come una sorta di “Teoria dei numeri” <<Nel libro- ha detto- parliamo di bilanci, di una stagione di doveri, oggi fare l’Amministratore è complicato perché non richiede responsabilità, implica dei doveri: quando si ha a che fare con una fase di bonifica con i conti, si ha a che fare con una presa di coscienza dei cittadini e dei futuri amministratori. Si può voltare pagina, ma lo si può fare solo cancellando il passato. In questo, ci vuole gradualità, gli strumenti normativi ci sono. Bisogna cogliere momenti come questi per avere la capacità di risorgere, partire, rimettendo a posto i numeri avviando una buona gestione. La formazione è un’esigenza che riguarda anche la Pubblica Amministrazione, però deve essere continua>>.
E’ stata poi la volta di Ettore Jorio, l’altro curatore del testo; in realtà, complessivamente gli autori sono ben 12, giovani e meno giovani che per l’elaborazione del testo hanno provveduto a raccogliere esperienze burocratiche diverse, inserendovi alcune statistiche. <<Il libro- ha illustrato Jorio- nasce da una attenzione particolare dell’Università della Calabria per le politiche di risanamento, per i disagi dei conti pubblici. La nostra, è un’ induzione di tanti anni di studi>>. Jorio ha chiarito come parlando di predissesto non si potesse evitare di parlare di pareggi di bilancio e come la la Calabria rappresenti l’ unica Regione in grado di possedere i mezzi per risanare i conti dell’ ente <<Oggi. è necessaria la collaborazione di tutti affinché si produca il meglio e in Calabria il meglio c’è. Credo che la Pubblica Amministrazione debba camminare a trazione interiore, il piano di rientro è uno strumento per il rilancio e l’ ottimizzazione della spesa>>.
DIBATTITO
A partecipare al dibattito a cui ha fatto seguito, alcune personalità politiche. Nel parterre, oltre alcuni componenti della minoranza (Pino Mammoliti ed Antonio Cavo) anche gli onorevoli Alberto Sarra, e Demetrio Naccari Carlizzi. Tante le curiosità e i quesiti rivolti a Caterini e Jorio. Il primo a rompere il ghiaccio è stato Pino Mammoliti che, in virtù del prossimo consiglio comunale, previsto per martedì 8, in cui si delibererà circa l’ “approvazione del Bilancio di Previsione dell’esercizio 2013, della relazione previsionale e programmatica e del Bilancio Pluriennale per il periodo 2013/2015”, ha chiesto se sia più giusto <<Parlare prima di debiti fuori bilancio certificati e poi di bilancio e se questo debba essere firmato dal vecchio revisore piuttosto che da quello eletto>>, una risposta però quella del professor Jorio che, si è limitata a considerare il riconoscimento dei debiti un problema di notevole spessore. E senza fare alcuna polemica, sulla questione dei debiti fuori bilancio è poi intervenuto l’assessore all’Ambiente Alfonso Passafaro <<Vorrei sapere- ha detto- chi li ha fatti, chi li ha fatti deve tacere. Amministriamo da 5 cinque mesi, vorrei far capire alla gente e all’opposizione quello che quotidianamente faccio confrontandomi con i miei errori>>.
Su l’unione dei Comuni cui dovrà pronunciarsi la Corte Costituzionale il prossimo mese, è intervenuto invece Naccari, <<Non ho mai creduto al modello di Città metropolitana, credo più nell’’unione che nella fusione dei Comuni>>. Chi, al contrario, come il professor Jorio ha fermamente espresso di essere a favore della fusione, inteso come passaggio obbligatorio, come soggetto nuovo, è stato Alberto Sarra <<Il convegno- ha dichiarato- ha offerto ai cittadini una serie di riflessioni, un tecnicismo mirato, ha colto nel segno dei temi facilmente intellegibili. La fusione e l’unione sono due aspetti di straordinaria attualità, io credo nella fusione, oggi amministrare nn è un’ arte, è una cultura. Solo con la collaborazione del buon senso, ognuno eserciterà il proprio ruolo in maniera coscienziosa>>.