di Francesca Cusumano
LOCRI- Si è da poco concluso l’incontro tra il commissario straordinario al Comune di Locri Francesca Crea e le associazioni cittadine, che proprio questo pomeriggio sono state convocate nella sala consiliare. Un’occasione per consultarsi, pur non essendoci in realtà una vera e propria consulta.
L’ultima, infatti, risale ad un anno e mezzo fa presieduta dall’attuale presidente dei Lions Rocco Vasile; la massiccia partecipazione delle associazioni presenti, ha comunque dimostrato di avere tutte le caratteristiche per poter rigenerare l’efficacia di tale strumento.
PRIMO ORDINE DEL GIORNO: EMERGENZA RIFIUTI
Ma veniamo al motivo per il quale il viceprefetto Crea ha ritenuto importante avviare questo scambio di opinioni tra l’amministrazione e le rispettive associazioni. Naturalmente, per prendere atto della fase delicata in cui versa l’Ente e delle problematiche che l’attanagliano; e ad occupare la vetta della classifica, l’emergenza rifiuti che continua inarrestabile a destare preoccupazione e sconforto tra i cittadini. <<Sono mesi- ha chiosato il viceprefetto- che cerchiamo di arginare la situazione, comprendo le proteste dei cittadini, è chiaro che in questo caso non c’è stata alcuna forma di negligenza da parte del Comune>>. La dottoressa Crea ha illustrato quello che è stato l’iter da seguire per convenire a delle concrete soluzioni: i rifiuti secondo una prima disposizione del commissario per l’emergenza ambientale, dovevano essere conferiti nell’impianto consortile di Siderno, poi per un breve periodo a Casignana nel limite di 50 T/G. <<Questa decisione- ha aggiunto- ci aveva incoraggiati, tanto da attuare con la Locride Ambiente un accordo integrativo per la bonifica della città>>. Una bonifica che, dopo i risultati iniziali (circa 80% dei rifiuti sono stati rimossi), non è potuta proseguire a causa della chiusura della discarica di Casignana (totalmente satura), così da riprendere il conferimento in quella di contrada San Leo, che più di 120 tonnellate di rsu non può contenere, costringendo gli operatori a non poter garantire il servizio giorno per giorno (com’è da contratto) vanificando tutti gli sforzi economici della città. La Crea non ha esitato a nascondere la sua preoccupazione, anticipando che nell’assemblea dei sindaci di domani pomeriggio occorrerà avviare qualche salvifica iniziativa. E a proposito di iniziative, al di là delle risposte provenienti dalla Regione, il commissario ha reso noto alle associazioni dell’apposita ordinanza adottata i primi di febbraio, nella quale invita la cittadinanza a rispettare il servizio di gestione integrata della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani attivata sul territorio comunale, rispettandone gli obblighi e le modalità di conferimento, il cui intento consiste nel diminuire la notevole quantità di rifiuti indifferenziati da conferire in discarica, tutelando il decoro e l’igiene ambientale, salvaguardandone al contempo la situazione igienico sanitaria. Per quanto concerne la raccolta porta a porta dell’umido, destinata a 700 famiglie , come spiegato, non è stato possibile avviarla non per volontà dell’Ente, bensì a causa dell’impossibilità di usufruire dell’impianto di Siderno (come indicato da Speranza) perchè non ancora ben attrezzato. Un motivo in più a detta della Crea per cominciare a differenziare, mettendo da parte l’umido e riducendo buona parte dei rifiuti. In questi giorni, è in programma la campagna di sensibilizzazione volta a far capire la valenza del programma della differenziata, differenziata che nonostante tutto, come sottolineato dal viceprefetto si sta effettuando, i cassonetti vengono regolarmente svuotati. <<Proviamo a fare la differenziata- è l’unica alternativa per uscire da questa situazione, è il caso di dimostrare di essere una cittadinanza attiva, non è un esempio di civiltà fare le sanzioni>>. Sanzioni pecuniarie che si aggirerebbero da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500. L’intenzione della Crea è convocare anche i commercianti, i quali per la raccolta imballaggi, oli esausti, pneumatici, etc., se sprovvisti di convenzioni per lo smaltimento dei rifiuti derivanti dalla loro attività, dovranno provvedere alla stipula di convenzioni ad hoc con soggetti autorizzati. Lo stesso Larosa, responsabile della polizia locale, ha sostenuto di aver raccomandato gli esercenti commerciali e non a collaborare. Dunque, le associazioni cittadine si sono espresse pienamente favorevoli alla differenziata; Fabio Mammoliti, ad esempio, in qualità di presidente dell’associazione dei commercianti, ha dichiarato che proprio su questa tema ci si sta impegnando per sensibilizzare al massimo la categoria, ammettendo che grossi vantaggi si otterrebbero dalla differenziata porta a porta che, come rimarcato dalla Crea <<Non possiamo consentirci di fare, la differenziata stradale funziona, appena possibile procederemo con la porta a porta>>. Anche per Francesco Mollace, leader dell’associazione Civitas Solis, i cassonetti dovrebbero scomparire, puntare sulla modalità porta a porta, studiando un piano sostenibile, confermando il totale fallimento delle istituzioni regionali e ricordando che durante la riunione del Corsecom tenutasi giorni fa, si è istituita un’unita di crisi, avanzando anche come ipotesi la fine dell’esperienza commissariale.
SECONDO ORDINE DEL GIORNO: MUSEO CIVICO
L’altro argomento affrontato questo pomeriggio, ha riguardato il finanziamento della soprintendenza per i beni archeologici della Calabria, per l’istituzione di un museo civico a Palazzo Nieddu. Da diversi anni si è instaurata un’attiva collaborazione tra l’Amministrazione dei Beni culturali e quella del Comune di Locri, per dare maggior risalto alla valenza archeologica del territorio. Un milione e settecento mila euro è la somma prevista per la riedificazione del Nieddu per la realizzazione del museo civico. L’ubicazione di questo museo, come riferito dalla Crea, non investirà tutto il Palazzo, ma solo una parte: nello specifico il primo ed il secondo piano, ad eccezione della sala delle conferenze che manterrà il suo uso e della pinacoteca. <<Ciò- ha detto – permetterà di ristrutturare il Palazzo, far si che i cittadini una volta visitato il museo nazionale, visitino anche quello civico, il biglietto sarà cumulativo ed i proventi divisi tra l’ente locrese e quello reggino>>. Sebbene questo progetto fosse stato deliberato dalla precedente giunta, capitanata da Lombardo, alcune associazioni si sono dette contrarie, non al museo civico, ma all’utilizzo del Nieddu come immobile, perchè a loro dire si andrebbe a perdere quello che è lo spazio sociale che ha sempre contraddistinto il Palazzo. Dello stesso avviso anche l’ex primo cittadino ed ex consigliere di minoranza Francesco Macrì, che ha proposto l’utilizzo di altri immobili. Per il commissario Crea invece, costituire il museo civico all’interno del Nieddu non rappresenterà alcun rischio per la sue originarie funzionalità, in ogni caso è pronta a valutarne tutti gli aspetti.