LOCRI – Le buone notizie potrebbero non arrivare da sole. Almeno per il Comune di Locri, alla prese da un mese con una corsa contro il tempo per cercare di evitare il dissesto finanziario. Venerdì sera abbiamo dato notizia della vittoria in Appello contro Francesco Morgante nella causa per i danni provocati dagli studenti all’istituto Alberghiero, che farà risparmiare all’Ente retto dal commissario Crea e dal sub Putortì circa tre milioni di euro di debiti fuori bilancio. Oggi, invece, apprendiamo che nella seduta parlamentare di venerdì scorso, la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione, così come modificato dal Senato, del decreto legge 10 ottobre 2012 numero 174, recante disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali. Che significa questo? Lo si può comprendere dalla lettura di un emendamento che l’Anci nazionale propose già lo scorso mese di ottobre, dopo che la stessa Camera dei deputati modificò il testo originale ponendo un limite a ventimila abitanti (al di sotto del quale, dunque, non si poteva andare) per gli Enti in predissesto che intendevano avviare la procedura tale da accedere al fondo di rotazione diretto ad assicurare la stabilità finanziaria degli enti locali attraverso la concessione di anticipazioni agli enti locali che hanno deliberato la procedura di riequilibrio. Si era sentito parlare, nei giorni scorsi, di questa eventualità per il Comune di Locri che però, secondo le limitazioni imposte dalla Camera in un primo momento, non poteva accedervi visto che la sua popolazione è inferiore ai ventimila abitanti. Il Senato, però, già in sede di Commissione, che precedette quella del cosiddetto “maxiemendamento” al decreto legge 10 ottobre 2012 numero 174 aveva fatto cadere tale limitazione consentendo, dunque, ai Comuni che versano in situazioni finanziarie che sembrano preludere al dissesto, di poter avviare la procedura di riequilibrio e accedere al fondo di rotazione che, tradotto in soldoni, consiste nell’anticipazione di un massimo di 300 euro per ogni abitante che darebbe una grossa mano nella sfida per evitare il dissesto. Venerdì, come dicevamo, il disegno di legge di conversione è stato approvato in via definitiva dalla Camera, con tutte le modifiche apportate dal Senato. In pratica, è venuta meno la limitazione relativa al numero di abitanti per il Comune di Locri che, in base a questo parametro, rientrerebbe nella sfera di applicazione di questo vero e proprio “salvagente” per i Comuni prossimi al dissesto. Resta da accertare, a questo punto, l’eventuale esistenza di ostacoli procedurali per Locri. A questo proposito, giova ricordare che il “maxiemendamento” precisa inoltre che la procedura di riequilibrio non può essere iniziata qualora la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti provveda (e non “abbia già provveduto”) ad assegnare un termine per l’adozione di misure correttive indicate dall’articolo 243-bis al comma 6. Per essere chiari, questo limite la Corte dei Conti l’ha già indicato al Comune di Locri lo scorso 15 novembre ed è sul filo dell’interpretazione di questo capoverso del maxiemendamento che potrebbe giocarsi la possibilità del Comune di Locri di accedere al fondo di rotazione dopo aver avviato la procedura di riequilibrio. Il commissario Crea e il suo vice Putortì avranno sicuramente le idee molto chiare in merito e già domani (lunedì) se ne potrebbe sapere molto di più.
GIANLUCA ALBANESE