R. & P.
È con tanta gioia nel cuore che rivolgo a voi questo messaggio natalizio.
Sono contento di condividere la gioia del Natale e di poter dire a tutti: BUON NATALE! Quanto vorrei per tutti e per ciascuno un Natale evento di amore: l’amore di un Dio che non si è dimenticato di noi, che ci ama tanto da farsi uno di noi! Un Dio che continua ad accompagnarci ogni giorno e ci chiede di accoglierlo nell’intimo del cuore, nelle nostre case. Non c’è Natale se non lo accogliamo, se con Lui non accogliamo il fratello.
Col Natale Dio assume la nostra umanità, quella che ti appartiene, qualunque sia il tuo stato o colore della pelle, le tue origini. È un Dio senza nazionalità, che viene per dare dignità. Entra nella nostra storia, sino a penetrare nelle pieghe più profonde della nostra carne. Viene per me, per te, per tutti. Davanti a Lui contiamo più di ogni immaginazione. Non bada al conto in banca e non fa preferenza alcuna. Chiede che ogni essere umano sia difeso e tutelato. Un Dio diverso che si fa uomo senza cessare di essere Dio. È un Dio che si propone con discrezione nella nostra storia, per dileguare il letargo di umanità che contagia anche chi aspetta il Natale. Un Dio per il quale non c’è posto quando un solo migrante viene sfrattato. Che non si riconosce in chi ha paura dello straniero: “Ero straniero e non mi avete accolto”. È un Dio che fa dell’accoglienza la sua carta d’identità; che abbatte i muri di separazione e dà la cittadinanza a tutti; che sogna un mondo diverso, in cui “non c’è più giudeo né greco, non c’è più schiavo ne libero, non c’è più uomo né donna”, perché tutti siamo uno in lui (Efesini 2,14; Gal 3,28). E continua a dirci: “Appartengo a ciascuno di voi e ciascuno di voi mi appartiene”.
Apri le porte del tuo cuore tu che attendi il Natale. Anche tu hai bisogno del Dio che ama, che ama te come ama lo straniero ed il forestiero. Apri i tuoi occhi, comunità credente. Non lasciare passare il Natale. Il Dio che ti fa visita è un Dio diverso. Cerca solo cuori ospitali. Non ama abitare i cieli in una beata solitudine. Non sopporta i compromessi ed il perbenismo, vive la semplicità ed umiltà di un bimbo tra le braccia della madre.
È Natale per te, cristiano, che credi nel Dio diverso, che accogli il diverso volendo e sapendo di accogliere Dio. Che metti da parte le ragioni politiche di fronte al bisogno di umanità. A Natale Dio si fa diverso per fare sua la tua umanità. Non tradire il Natale! Vivilo sapendo che la tua diversità è amata e sposata da Dio. Vivi il Natale del Dio che non ci considera “stranieri né ospiti, ma concittadini dei santi e familiari di Dio” (Efesini 2,19).
Ed il Natale ci rende familiari di Dio. Ecco la ragione della nostra gioia! Ecco l’evento rivoluzionario, che contagia con la forza dell’amore! È quanto vorrei per tutti, in particolare per chi soffre. A Natale nessuno si senta escluso dalla sua gioia a motivo di una sofferenza. Nessuno si senta escluso dalla verità a motivo del dubbio, dalla festa a motivo della tristezza, dall’impegno per un mondo diverso a motivo dello scoraggiamento. Nessuno si senta escluso dall’integrazione a motivo dell’indifferenza o della diffidenza altrui.
A tutti dico: Non abbiate paura di accogliere Gesù nella vostra vita, anche quando si presenta affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, ricordandoci che: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40).
È Natale per tutti!
Un pensiero speciale va ai tanti migranti che devono lasciare questa terra, alle donne che hanno subito violenza o ne sono rimaste vittime e alle mamme che da sole portano sulle loro spalle le responsabilità della casa. Il Dio con noi, l’Emmanuele, viene a portare la pace. Buon Natale a Voi familiari di Dio. Buon Natale, perché no, anche a chi come Lui nasce e vive da profugo, in un paese non suo, rifiutato dagli ostelli lussuosi di questa umanità.
A tutti auguro l’amore e la benedizione di Dio.
X Francesco OLIVA