di Redazione
LOCRI – Al Santa Monica gli allievi con “Alla scoperta degli antichi mestieri attraverso il Natale”e alla scuola locrese “C. Scarfò” il presepe vivente dal tema “Il mestiere che non c’è più: memoria storica per il futuro” che coinvolge l’intera comunità, divenendo ormai evento tradizionale in città.
Due scenari suggestivi hanno immerso la città di Locri a rivivere lo scenario naturale della nascita di Gesù. Due scuole, due realtà unite nel progetto della rivisitazione del presepe riscoprendo le vecchie tradizioni e gli antichi mestieri. All’interno del centro giovanile salesiano, sede temporanea del plesso Santa Monica, mercoledì scorso i piccoli alunni, coordinati dalle maestre, hanno dato vita al presepe a tema “Alla scoperta degli antichi mestieri attraverso il Natale”. Classe per classe, gli alunni hanno interpretato e messo in scena gli antichi mestieri, concludendo in canti e musiche natalizie che hanno intrattenuto, genitori, nonni, la dirigente scolastica Pelaggi e l’assessore alla pubblica Istruzione Domenica Bumbaca, sbalorditi dalla maestria e i dettagli curati per allestimento e scenografie, nonché la vivacità della recitazione dei piccoli abitanti del presepe. Alla scoperta degli antichi mestieri è collegata al curriculo locale inserito nel Ptof della scuola, cimentandosi a rappresentare gli antichi mestieri attraverso la natività.
La meraviglia e lo spettacolo sono proseguiti poi il 20 dicembre, altra scuola, altrettante emozioni.Tutto parte dal viaggio in Palestina, di una giovane alunna che ha trasportato i suoi compagni in un luogo sacro, a Gerusalemme. Così ha inizio la storia del presepe vivente rappresentato dagli alunni del plesso Scarfò dell’Istituto comprensivo “De Amicis Maresca” che immersi nell’atmosfera del Santo Natale, all’interno degli spazi scolastici, hanno fatto rivivere lo scenario della nascita di Gesù. La scuola è divenuta villaggio per il presepe dal tema “Il mestiere che non c’è più: memoria storica per il futuro”. Una rivisitazione di tutti gli antichi mestieri per trasmettere alle nuove generazioni la conoscenza delle tradizioni artigianali che hanno segnato la storia dell’umanità.
L’iniziativa che si è svolta alla presenza delle famiglie, delle Istituzioni, con il sindaco Giuseppe Fontana, l’assessore alla pubblica Istruzione e Cultura Domenica Bumbaca, l’assessore alle attività agricole Giuseppe Arone, ha trasformato il presepe in un momento di condivisione e arricchimento, coinvolgendo circa 200 alunni. Il motto “Per noi una tradizione… per voi un’emozione – ha rispecchiato perfettamente il significato di questo momento in quanto la scuola di via Papa Wojtyla, da anni allestisce il presepe, divenendo ormai un evento di interesse per tutta la comunità e per gli spettatori è ogni anno sempre più emozionante. Soddisfazioni espresse dalla dirigente scolastica professoressa Carla Pelaggi che ha parlato di un momento importante che mette al centro il lavoro di gruppo e la scoperta dei valori.Stesso pensiero del sindaco Giuseppe Fontana, entusiasta delle attività che hanno visto le nostre scuole partecipi di manifestazioni natalizie suggestive.“Immergerci nell’atmosfera del presepe e ritrovarti di fronte i nostri figli immedesimati in piccoli artigiani, pastori, fabbri, carbonai, vasai, tessitrici, pescatori, panettieri, e vederli intenti a compiere il loro lavoro è stato davvero commovente. Scenografie curate nei minimi dettagli e la personificazione degli abitanti del villaggio che hanno condotto i partecipanti alla capanna di Betlemme, hanno toccato le corde dell’emotività, sottolineando il lavoro di gruppo del corpo docenti, delle famiglie che hanno collaborato all’allestimento e il grande lavoro dei collaboratori scolastici.