R. & P.
La politica è allo sbando ed ultimamente abbiamo avuto diverse conferme.
Sabato mattina a Locri, provenienti soprattutto da Reggio Calabria, sono sbarcati i “marziani” del centro sinistra.
Un’iniziativa “istituzionale” voluta dal commissario Aloisio Mariggiò per discutere il futuro di Calabria Verde, oggi guidata, appunto, dall’ex comandante regionale dell’Arma dei Carabinieri.
Nel Palazzo della Cultura, richiesto da Calabria Verde, al tavolo dei relatori, intorno al presidente Oliverio ed al generale Mariggiò, il gotha del centro sinistra della provincia di Reggio Calabria.
Una sorta di “scorta” del presidente formata dal fedelissimo Seby Romeo, capogruppo PD in Consiglio Regionale, Nicola Irto,presidente del consiglio regionale, Giovanni Nucera, fiduciario allo Sport del presidente Oliverio, i consiglieri regionali Francesco D’Agostino – ex vice presidente del consiglio regionale – ed infine Mimmetto Battaglia e Giuseppe Neri. Aggregato alla bella e piacevole comitiva il deputato Demetrio Battaglia che, nel corso della proficua missione locrese, ha avuto modo di confrontarsi a lungo nei giardini antistanti il Palazzo Municipale con il capogruppo Romeo.
Ovviamente non poteva passare inosservata la presenza dei referenti locali, amministratori e vallette, capitanati come sempre dal fido e “potente” sindaco di Bianco, Aldo Canturi, che ha determinato, su ordine del PD, gli attuali assetti del parlamentino dei sindaci della Locride.
Fin qui tutto normale. Però è necessario evidenziare e stigmatizzare alcuni comportamenti.
Il capo del governo regionale, varcando la porta di accesso del Palazzo Municipale, non ha pensato di rivolgere il giusto e garbato saluto al padrone di casa.
Ancor più sgarbato il generale Mariggiò, promotore dell’iniziativa istituzionale, che non sa che in un Comune esistono rappresentanti delle istituzioni democraticamente eletti dai cittadini.
Pazienza, nulla di drammatico.
Ma non è certamente questo il motivo delle riflessioni e delusioni domenicali del sottoscritto.
Da anni, come a tutti noto, discutiamo di Ospedale e di Sanità.
Nei giorni scorsi una iniziativa di protesta importante dei Sindaci è stata abilmente strumentalizzata dal PD regionale e dalla deputazione parlamentare piddina guidata da Magorno e Bruno Bossio, goffamente utilizzata dal senatore Gasparri e platealmente ridicolizzata da un’inedita, bizzarra ed impropria iniziativa di un collega sindaco.
Un vero peccato per una importante, anche se disorganizzata, iniziativa politica che, strumentalizzata o no, aveva visto a Roma la presenza responsabile di ben trentadue sindaci sui 39 oggi partecipanti all’Assemblea dei Sindaci della Locride (tre comuni sono guidati da commissari prefettizi).
Dopo tutto ciò ed una settimana di articoli di giornale dedicati all’iniziativa ed alle varie prese di posizione spuntano all’improvviso a Locri il presidente Oliverio ed i marziani del cento sinistra.
Appresa la notizia di questa non prevista presenza, dopo diverse
sollecitazioni al presidente Oliverio, in questi anni ed in particolar modo negli ultimi mesi e settimane sulla questione dell’ospedale, mi sarei aspettato una chiamata dal governatore per andare a fare una “visita” in ospedale, considerata la sua presenza in città con la contestuale presenza di tutta la “democrat corazzata”.
Sarebbe stata un’ottima occasione per far toccare con mano i problemi che quotidianamente denunciamo.
Ma, purtroppo, Oliverio e company erano troppo impegnati a “coccolare” il serbatoio elettorale dei forestali per cogliere l’importanza di una giusta visita in ospedale alla luce dei recenti fatti.
Tanta insensibilità politica lascia di stucco ed amareggia ed umilia Locri e la Locride che sulla sanità avrebbero meritato proprio oggi un atteggiamento diverso dalle istituzioni ed in particolare dal presidente Oliverio che fino a questo momento, malgrado le differenze politiche, avevamo apprezzato per il garbo istituzionale e quantomeno per la frequente ed inusuale presenza nella Locride.
Ma la “svista sanitaria” di sabato pone seri interrogativi sul futuro del nostro presidio ospedaliero sempre più abbandonato ed oggi in preda all’isteria politica degli uomini del PD reggino che non hanno alcun interesse a favorire la ripresa dell’Ospedale di Locri per la quale servirebbero ingenti risorse finanziarie che invece, attraverso fidi ed incapaci amministratori nominati da Oliverio -ma indicati dal centro sinistra reggino-, vengono invece destinate solo alle strutture sanitarie pubbliche del capoluogo con scarsissima attenzione per gli ospedali di Locri, Melito e Polistena.
Purtroppo sabato Oliverio, che in campagna elettorale era stato all’Ospedale di Locri ed aveva preso precisi impegni, ha perso una buona occasione per verificate quanto attuato delle promesse solennemente prese in campagna elettorale nell’ormai lontano 2014.
Purtroppo l’Ospedale di Locri si sta spegnendo come una candela e chi ha voce in capitolo continua a rimanere indifferente al grido di allarme e dolore che da anni giunge da un territorio sempre più isolato ed abbandonato.
Con la speranza che la nuova settimana ci regali qualcosa di nuovo e di positivo.