Un insegnante precario di Scuola Secondaria del comprensorio, tale B. A., assistito dall’avvocato Domenico Sergio Ammendolea, del Foro di Locri, che ha patrocinato la causa dinanzi al Giudice del Lavoro del tribunale locrese, si è visto attribuire cinque annualità, sullo strumento elettronico in uso solo ai docenti di ruolo, per un importo complessivo di 2mila 500 euro, ed al contempo condannando il MIM al pagamento delle spese legali. Esito positivo per i tantissimi docenti precari, sempre più relegati ai margini della realtà professionale ed ancora alla ricerca di quella stabilità di là da venire.
di Antonio Baldari
Anche i docenti precari della Scuola pubblica, nella Locride, hanno diritto ad un importo di cinquecento euro per ciascun anno di supplenza fino al termine delle attività didattiche o fino alla fine dell’anno scolastico; questo è quanto ha stabilito il giudice del lavoro al Tribunale di Locri che, con la sentenza del decorso 19.04.2024, n. 416, ha confermato un orientamento ormai consolidatosi a livello nazionale, contrario a quello propugnato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito che, sulla scorta di vari regolamenti dell’esecutivo, attribuiva l’altrimenti detta “Carta del Docente” solo al personale di ruolo.
Ed invero, la “Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado” – questa la denominazione utilizzata dal Legislatore – prevista dall’articolo 1, co. 121, della legge n. 107/2015, può “essere utilizzata per l’acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale; per l’acquisto di hardware e software; per l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, dell’Università e della Ricerca, a corsi di laurea , di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale” ed altro ancora.
In relazione al ribaltamento di prospettiva rispetto alla tesi ministeriale che partiva dal Consiglio di Stato e la sentenza n. 1842/2022 del 16.03.2022, di riforma della sentenza Tar Lazio che aveva negato il beneficio ai docenti precari; successivamente, della questione veniva investita la Corte di Giustizia Europea che, con ordinanza del 18.05.2022, resa nella causa C-450-21, chiamata a pronunciarsi sulla questione concernente la compatibilità con la normativa comunitaria della disposizione di cui all’articolo 1, co. 121, della legge n. 107/2015 e la clausola 4, punto 1, dell’Accordo Quadro sul Lavoro a tempo determinato allegato alla Direttiva 1999/70/CE, riconosceva il diritto dei precari allo strumento elettronico, anche in considerazione del principio di “Non discriminazione” del personale a tempo determinato, rispetto a quello a tempo indeterminato sancito dall’Accordo quadro.
Da ultimo, il diritto in questione ha trovato definitiva conferma nella recente decisione n. 29961/2023 del 4-27 ottobre 2023 della Corte di Cassazione; al fine di godere del beneficio, anche con riferimento agli anni arretrati, il docente deve però essere ancora inserito nel “Sistema Scuola”: nel merito del sopramenzionato caso del docente di Scuola Secondaria del comprensorio locrideo si riporta come il prof. B. A., assistito dall’avvocato Domenico Sergio Ammendolea, del Foro di Locri, che ha patrocinato la causa dinanzi al Giudice del Lavoro del tribunale locrese, si è visto riconoscere cinque annualità e, per questo, esprimente chiara soddisfazione asserendo che “Non bisogna aver paura di far valere i propri diritti – dichiara il docente – anche se dall’altra parte c’è un soggetto forte come può essere il Ministero dell’Istruzione e del Merito”.
Il Tribunale ha riconosciuto, quindi, al prof. B. A. la “Carta Docente” per un importo complessivo di 2mila 500 euro, ed al contempo condannando il MIM al pagamento delle spese legali all’avvocato Ammendolea, per un esito positivo concernente tale casistica che può mettere in moto i tantissimi docenti precari della scuola, sempre più relegati ai margini della realtà professionale, pur avendo consentito, con la loro, prestata, opera professionale l’apertura delle scuole nel comprensorio della Locride, in Calabria ed in tutta Italia, ma ancora alla ricerca di quella stabilità che è, ancora, di là da venire.