(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI – E’ il 30 aprile scorso quando il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Salvini, delibera il trasferimento in altre sedi di alcuni prefetti. Tra questi, il prefetto di Reggio Calabria Michele Di Bari, nonché commissario straordinario del Governo per l’area del Comune di San Ferdinando che tra qualche giorno, lascerà la città dello Stretto, perché chiamato dal Viminale e ricoprire le funzioni di Capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione. Al suo posto, subentrerà Massimo Mariani, prefetto finora di Foggia, con incarico anche di commissario straordinario del Governo per l’area del Comune di Manfredonia.
La Diocesi di Locri – Gerace d’intesa con l’Assemblea dei sindaci della Locride ha così organizzato un incontro di commiato, tenutosi questo pomeriggio nel seminario vescovile, un’occasione anche per ringraziare il prefetto Di Bari per la sensibilità dimostrata in questi quasi 3 anni di attività, alle problematiche sociali della Locride e non solo.
Ad accogliere il Prefetto, autorità civili, militari e religiose.
Un plauso per la costante presenza di Michele Di Bari e la sua disponibilità ad aprire diversi tavoli di lavoro e di dialogo per questioni (spesso annose) della Locride e delle aree tirreniche, ioniche, grecaniche e aspromontane, è stato espresso in apertura dei lavori, a nome della Diocesi, dal vescovo Francesco Oliva. «Quello di oggi – ha detto il vescovo – è un gesto di gratitudine che intende anche sottolineare l’impegno del prefetto per l’affermazione della legalità e dei diritti civili, nonché la collaborazione con le realtà ecclesiali e religiose che hanno reso il suo servizio, un’opportunità di crescita per le nostre comunità».
In rappresentanza dei primi cittadini della Locride, sono intervenuti i presidenti dell’Assemblea dei sindaci e del Comitato, Franco Candia e Rosario Rocca e il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese.
«In questi tre anni – ha dichiarato Franco Candia – il prefetto per quanto ha potuto, si è speso affinché gli altri organi competenti, dessero risposte efficaci al nostro territorio; Di Bari ha arricchito la nostra esperienza. Certamente i problemi ci sono ancora, però auspichiamo che anche con il nuovo prefetto, si mantenga questo rapporto di condivisione con noi amministratori».
«Lascio la mia comunità – ha proseguito il sindaco di Benestare, Rosario Rocca, agli sgoccioli dal suo mandato – più povera e indebolita, senza grandi speranze di cambiamento. In questi anni, insieme al prefetto, noi sindaci, ci siamo battuti anche per il diritto alla salute, per un diritto che non deve esserci negato. Bisogna continuare a prefiggersi obiettivi comuni e perseguirli per le generazioni che verranno».
« Abbiamo trovato un amico nel prefetto – ha poi aggiunto il sindaco di Locri Giovanni Calabrese – e un segnale importante è arrivato con il tavolo sulla sanità, forse è grazie a queste iniziative di denunce che è poi scaturito il famoso “Decreto Sanità”. Solo il cambiamento può garantire un futuro ai giovani».
Il prefetto Michele Di Bari visibilmente emozionato, nel suo intervento finale, si è appellato proprio ai sindaci, affinchè continuino a lavorare per i processi di cambiamento e per aggredire paure e rassegnazione, cercando di creare opportunità di crescita e di sviluppo. «Le istituzioni – ha detto – devono parlarsi, anche quando i provvedimenti non sono condivisi. Il rigore e la legalità sono assi portanti per la democrazia, rigore e norma devono essere al servizio dei più deboli. La democrazia costituisce l’unica strada per contrastare efficacemente la ‘ndrangheta, per creare occupazione, soprattutto giovanile e frenare l’esodo di laureati e lo spopolamento dei piccoli Comuni».
«Questa rete dello Stato – ha concluso – ha dato notevoli risultati, a partire dalla continua interlocuzione nel settore della sanità per denunciare i cronici disservizi, alle operazioni di contrasto al fenomeno delle “vacche sacre”, ai beni confiscati alla criminalità organizzata. Sono convinto che in questi territori ci siano delle potenzialità. Grazie a voi sindaci, per quello che mi avete dato come esperienza umana. Il mio grazie diventa linguaggio della solidarietà che ci guida verso lo stesso percorso con quella passione che, nella maggior parte dei casi, abbiamo vissuto».
VIDEO DELL’INCONTRO