di Gianluca Albanese
LOCRI – L’Udc di Locri si ritira, a sorpresa, dalla competizione elettorale comunale ma fonti interne alla costituenda lista che è pronta a candidare Dario Marando danno per certa la prosecuzione del progetto amministrativo anche senza lo Scudo Crociato. Lo si apprende da una nota inviata dal triumvirato Alberto Brugnano-Fabio Lagana’-Franco Tomaselli ad alcuni – e solo ad alcuni – organi di stampa. Già, una nota in cui i tre scrivono che la loro idea di fare una lista capace di unire invece di dividere la comunità cittadina non sembra al momento percorribile. Poche righe scritte in politichese, giusto per esprimere il disimpegno con l’esibito placet dei vertici provinciali dello Scudo Crociato. Il problema della rappresentatività dell’Udc a Locri, invece, rimane. Così come due anni fa, infatti, la mancanza di organi rappresentativi stabili genera confusione nell’elettorato e negli osservatori politici cittadini, avvalorando l’idea di un partito dalle porte scorrevoli, nel quale i rappresentanti entrano ed escono con relativa facilità. Qualche nome? Quello dell’avvocato Antonio Alvaro, in rotta col partito da quasi un anno. Ma anche le adesioni all’Udc sembrano facili, istantanee e frequenti. È il caso di Carmine Barbaro, che a ridosso del ferragosto 2012, in pieno clima balneare e con le redazioni dei giornali a mezzo servizio, annuncia la costituzione di un gruppo consiliare dell’Udc composto dai suoi consiglieri di riferimento. Dopo qualche mese, precisamente il 30 ottobre 2012, viene nominato dalla giunta regionale dirigente regionale reggente dell’Autorità di Audit. Già sindaco di Locri dal 2001 al 2006, Barbaro una mano d’aiuto agli esponenti di governo regionale non l’ha mai negata. Nel decennio precedente, in cui rivestì la carica di dirigente all’assessorato regionale all’Urbanistica, delega affidata all’allora leader regionale dei Comunisti Italiani Michelangelo Tripodi, convinse il proprio congiunto Pepe’ Gelonese (democristiano da sempre) a candidarsi con la lista del Pdci. Una mano lava l’altra, insomma. In questa fase che precede le elezioni comunali a Locri, Barbaro ha subito annunciato il proprio personale disimpegno, lasciando al proprio fedelissimo Alberto Brugnano l’incarico di rappresentarne il gruppo di riferimento. Discorso diverso per Fabio Lagana’. Aderisce subito al Pd, partito nel quale la sorella Maria Grazia viene eletta deputato nel 2008. Dopo la condanna in primo grado di quest’ultima nell’ottobre del 2012 per tentata truffa e abuso ai danni dell’allora Asl di Locri l’allora parlamentare si autosospende dal PD aderendo al gruppo misto. Il PD, che non la ricandida alle Politiche dello scorso febbraio, perde anche il fratello Fabio, che aderisce, per sua stessa ammissione “in punta di piedi” all’Udc e viene presentato dal leader provinciale Candia, nel corso di una manifestazione elettorale alla quale ha preso parte il segretario regionale Lorenzo Cesa, come figura di primo piano del partito, tra i mugugni dei militanti di lungo corso. Altra figura di riferimento dell’Udc e’ Franco Tomaselli, funzionario giudiaziario al tribunale di Locri. Insomma, tre persone in rappresentanza, presumibilmente, di diverse aree dell’Udc locrese. Poi c’è Dario Marando che, come riferito da fonti interne alla costituenda lista che lo supporterà, potrebbe sempre candidarsi nonostante il mancato sostegno da parte di quello che, ad oggi, e’ il suo partito di riferimento. Che, per chi non lo avesse capito, è l’Udc, che alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio ha preso, in tutta Locri, 116 voti alla Camera. Pochini, considerando la pletora di referenti locali o presunti tali.