Fotoservizio e video di Enzo Lacopo
LOCRI – L’ultimo saluto associato all’addio al professort Francesco Commisso si è svolto partendo a mezzodì dalla Sala Consiliare municipale di Locri, dove il rito funebre accompagnato dalle suggestive note di un sassofonista che ha eseguito “When the saints go marching in” di Louis Armstrong, ”La vie en rose” di Edith Piaf ed infine durante la stretta di mano ai congiunti “Summertime” di Ella Fitzgerald, si è concluso con scroscianti battiti di mani.
Sia durante l’esposizione della salma, dove numerosissimi cittadini, amici, rappresentanti istituzionali e conoscenti hanno partecipato al dolore della famiglia, durante l’accompagnamento per le centrali vie della città, che nella chiesa di Santa Caterina V. e M. dove è stato celebrato il rito funebre, vi era la sensazione che il professore ci stesse guardando dall’alto, come a proteggere la sua famiglia e la città che ha sempre amato, cosa che è stata con non poche e comprensibili emozioni, messa in rilievo da due sue figlie. La lettura di uno scritto che il professor Francesco ebbe a leggere durante il “Giugno Locrese” di tre anni addietro, è valso a testimoniare, che il ruolo di assessore alla cultura, esercitato con la Giunta Macrì era quello di portare avanti i valori e rafforzare le tradizioni di una città millennaria che per vari motivi da qualche tempo son venuti meno. Le meravigliose rose rosse poste sulla bara hanno anche dato il significato di un uomo il cui cuore, la cordialità, l’amore per il prossimo, per i suoi alunni, per i suoi colleghi di lavoro nel campo culturale e politico, nonché soprattutto il sorriso sono sempre stati le sue carte vincenti. Addio, Professore! {youtube}tMKG2jrzWTk|580|340{/youtube}