di Gianluca Albanese
LOCRI – Sono tre le mensilità arretrate per i lavoratori della Muraca impegnati nella gestione integrata dei rifiuti a Locri. Lo denuncia, con un lungo comunicato diffuso agli organi di stampa, il coordinatore provinciale del sindacato Slai Cobas Nazzareno Piperno, dopo aver fatto una lunga premessa sul triste destino che accomuna gli addetti di Locride Ambiente (che non vengono retribuiti dall’azienda a un anno e mezzo e che per farsi pagare devono ricorrere alla richiesta d’intervento sostitutivo delle stazioni appaltanti) e quelli della Muraca che lavorano sul cantiere di Locri, considerato, fino a pochi mesi fa, un’isola felice.
Secondo Piperno “la mancanza
di rivendicazioni da parte dei lavoratori non era il segnale di una situazione ottimale, ma solo la spia del
timore che i lavoratori nutrivano se solo avessero osato alzare un po’ la voce chiedendo rispetto dei diritti
e legalità.
Timori legittimi se è vero come è vero che, in uno
con l’iscrizione al sindacato ed alle prime richieste, l’immediata risposta aziendale è stata quella
dell’intimazione di ben due licenziamenti disciplinari ai lavoratori che avevano osato alzare la voce.
Cui si aggiunge – prosegue la nota – la grave
discriminazione nei confronti del Responsabile Alia Giuseppe, da mesi tenuto ai
margini e totalmente demansionato ed, in più, non
retribuito.
Vicenda ovviamente già portata in Tribunale con
udienza ormai prossima fissata al 27 aprile, cui seguiranno quelle dei licenziamenti con i ricorsi in fase
di deposito”.
Dunque, non solo la vertenza
di Alia finisce in tribunale ma, secondo il sindacalista si va verso “una
sicura deriva giudiziaria giustamente temuta dall’azienda, visto e considerato
che altri interventi , come
quelli dell’Ispettorato del Lavoro di Reggio Calabria, risultano in partenza
privi di alcuna efficacia a causa dei tempi
abnormi di risposta (richiesta avanzate a dicembre e risposta interlocutoria
con semplice richiesta di integrazione
documentale ad aprile, dopo ben quattro mesi!).
Licenziamenti che altro non sono che un monito a
quegli altri lavoratori che avessero eventualmente deciso di seguirne i passi e avanzare richieste ‘folli’
come quella ad esempio, di essere pagati”.
Piperno ne ha anche per
“l’Amministrazione Comunale di Locri che, dopo aver parlato (a sproposito) nei mesi scorsi di isola
felice, ad oggi nessuna risposta ritiene di dover fornire alle richieste di intervento sostitutivo della Stazione
appaltante che i lavoratori, a mezzo della scrivente O.S., hanno osato presentare presso il ‘felice’ cantiere di
Locri”.
Il coordinatore di Slai Cobas ricorda, a questo
proposito, “la natura di vero e proprio obbligo giuridico – si informi caro
Sindaco e riferisca al RUP le conseguenze che
rischia – delle richieste di intervento sostitutivo che, ancora una volta, stanno
per sfociare in ulteriore attività giudiziaria
visto che alternativa non c’è.
Quello che comunque oggi tristemente rileva è che
anche i lavoratori della Muraca che lavorano a Locri, proprio a Locri, come i dipendenti della Locride Ambiente,
passeranno un’altra ben poco felice Pasqua, senza
un soldo in tasca e – conclude la nota del sindacato – con tre mesi per quanto
riguarda Locri (ed il quarto in via di maturazione) di stipendi arretrati”.