RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Il diversabile Giacomo del Centro di riabilitazione neurologica di Locri ci ha fatto pervenire una forte lettera-appello in cui esprime il proprio disappunto per la disattenzione politica e sociale verso il loro problema. Del loro stato di disagio e della urgente necessità di risolvere il problema da parte di chi di competenza, ne aveva parlato anche il Vescovo Mons. Oliva in occasione della manifestazione pro ospedale dello scorso 17 ottobre. Per questi motivi ha tenuto a farci pervenire la sua straordinaria lettera, una lettera che proviene direttamente dalle persone che -da come palesemente traspare dallo scritto- vivono con grande e ingiusta sofferenza questo disagio poco umano e poco civile. Di seguito riportiamo integralmente il testo della lettera:
“Non possiamo scendere in piazza per gridare per questa ingiustizia.
Noi disabili di Serie B, non abbiamo nessuna voce in capitolo sulla scacchiera dei potenti.
Non facciamo parte del sistema produttivo.
Non possiamo avere un ruolo di protagonista nel teatro della vita.
Non siamo figli di un Dio minore.
Siamo cresciuti, abbiamo smesso da un po’ di poppare latte.
Oltre la sofferenza fisica c’è quella morale.
Non sono ricco né potente, non molto istruito.
Ognuno la sua storia tante facce nella memoria, tanto di tutto, tanto di niente le parole di tanta gente.
Non siamo scarti della natura, ma della società.
L’uomo deve superare le barriere culturali.
Le barriere dello scarto.
Il nostro errore è quello di cercare le qualità che non posseggono.
Trascurando quelle qualità che veramente posseggono.
Il dolore del fallimento, ma anche del sentirsi rifiutati.
Questi politici dovrebbero andare tutti a scuola di handicap.
Questi politici dovrebbero sporcarsi le mani.
Questi politici dovrebbero sentire l’odore della disabilità.
Senza recriminazione e senza cadere nel pietismo di stato.
Giacomo “